L’astrofisico britannico l’ha esposta a una conferenza in Svezia
Se finite in un buco nero non disperate, ne potreste uscire. La teoria è tale da rivoluzionare tutto ciò che finora si è sempre creduto sui buchi neri: stelle collassate così dense di materia che la loro gravità attira, annientandolo, tutto ciò che si avvicina, luce compresa. Eppure, qualcosa potrebbe sfuggire e passare attraverso, finendo in un altro Universo, proprio come accade nel film Interstellar di Christopher Nolan.
A dirlo non è un fantasioso sceneggiatore di Hollywood ma l’astrofisico britannico Stephen Hawking, il più grande esperto mondiale di buchi neri. Hawking ha esposto la sua teoria durante una conferenza al Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma, in Svezia, sostenendo che ciò che viene risucchiato da un buco nero potrebbe rimanere intrappolato lungo l’orizzonte degli eventi, che circonda il buco nero e lo delimita dal resto dell’Universo, rimanendo lì come una specie di “ologramma” con la possibilità – e qui le cose si fanno ingarbugliate – di attraversarlo fino a raggiungere addirittura un altro Universo, ma sotto forma di radiazione quantistica.
“L’informazione delle particelle che entrano viene restituita – ha spiegato lo scienziato – però in una forma diversa e così l’informazione iniziale, per qualsiasi scopo pratico, andrebbe perduta”. Insomma, se un’astronave tentasse di attraversare il buco nero, non sarebbe del tutto annientata dalla forza di gravità e trattenuta al suo interno, però ciò che uscirebbe dalla parte opposta sarebbe qualcosa di diverso, fondamentalmente una radiazione quantistica o comunque nulla di materiale. Un’ipotesi affascinante che forse regala una suggestione in più all’idea di possibili viaggi verso mondi lontani.
Askanews