Le regole per chi si trova in difficoltà o chi segnala un incidente sulle Alpi sono molto chiare e da non sottovalutare
Purtroppo in questo periodo, le notizie di cronaca sugli incidenti, anche gravi, accaduti in alta montagna sono molto frequenti. Sia che riguardino cadute durante un percorso sciistico sia a causa di escursioni in zone proibite o senza i dovuti accorgimenti, la montagna e gli sport invernali riservano sempre una forte percentuale di pericolo. Ma chi interviene in caso di soccorso e quali sono i costi da supportare?
In Svizzera, in linea massima, le spese di soccorso sono da addebitare a chi ha avuto l’incidente. “Nella maggior parte dei casi – scrive il Soccorso Alpino Svizzero – l’importo previsto dall’assicurazione di base dell’assicurazione malattie per coprire le spese delle operazioni di soccorso, di recupero e di ricerca è estremamente esiguo (CHF 500 per anno civile). Considerato che le azioni di ricerca o di salvataggio in montagna sono particolarmente costose, è quindi opportuno diventare sostenitori della Rega e stipulare un’assicurazione complementare presso la cassa malati o presso un’assicurazione privata contro gli infortuni. Il SAS riconosce integralmente le norme dei sostenitori della Rega. Se il paziente è un sostenitore della Rega, gli importi restanti non coperti dalla cassa malati o dall’assicurazione contro gli infortuni vengono ammortizzati dal SAS”.
Le regole per chi ha un incidente o per chi è disperso in montagna sono molto precise: non ha importanza che l’allarme sia stato dato dall’interessato, una terza persona o il soccorso alpino stesso perché è la persona in difficoltà che è tenuta a rimborsare tutte le spese legate alle misure insindacabili sostenute per salvaguardare la sua salute. Anche in caso di non riuscita dell’operazione. Non si devono accollare i costi le terze persone che chiedono aiuto per qualcuno che si trova in difficoltà e che non può essere soccorso in altro modo se non con l’intervento del soccorso alpino o della mobilitazione della Rega. Del resto anche coloro che nel prestare aiuto ad una persona in difficoltà, generano costi oppure subiscono danni di qualsiasi natura, non dovranno assumersi personalmente i costi.
Attenzione anche a dimenticare di avvisare per tempo le tappe di un’escursione. Infatti coloro che non annunciano, come stabilito, il proprio arrivo o ritorno ad una meta concordata e non sono rintracciabili telefonicamente, sono obbligati a rimborsare le spese dell’operazione di ricerca anche se “il disperso” era sano e salvo o semplicemente inconsapevole di dover avvisare.
Non ci sono scusanti, quindi, per chi affronta la montagna con superficialità e i dati parlano chiaro. Fino all’autunno scorso sono state 136 le persone che hanno perso la vita in incidenti sulle Alpi, quasi il 50% in più rispetto al 2017. Dall’inizio del 2018 il Soccorso Alpino ha salvato 2753 persone nelle Alpi svizzere e nel Giura. Di queste persone, comunque, solo un terzo sono state salvate e portate al sicuro mentre la tragedia maggiore è stata nel Vallese con la morte per assideramento di sette scialpinisti.