Le tante attese festività del Santo Natale targato 2018 ed inizio 2019 sono oramai alle spalle, da oggi tutti ritorniamo alla realtà quotidiana. Anno nuovo vita nuova, è il motto del passaggio da un anno all’altro, però per il momento tutto ha sapore di vecchio. Perciò, fare oggi il consuntivo del 2018, dell’attuale Governo, né guasta, né tantomeno è fuori luogo.
Si parte dal 4 marzo 2018, giorno delle votazioni, e da inizio giugno, a insediamento del Governo completato. Oggi, nel fare il consuntivo di questo periodo, secondo i presupposti del nuovo che avanza, dovremmo essere esenti da qualsiasi problema e da qualsiasi commento politico- amministrativo, invece in questi mesi, soprattutto in questi ultimi giorni, ne abbiamo visto di cotte e di crude sul cammino della travagliata legge di bilancio. Tutti noi cittadini, non solo l’abbiamo vissuto nella confusione più totale, avvolti in una fitta nebbia di idee e di procedure scavalcando i dettami della Costituzione Italiana. Una legge di bilancio, tra alti e bassi, tra proclami da campagna elettorale permanente, a continui dietro front, la manovra è arrivata in Senato senza neanche essere discussa in commissione bilancio, poi con un maxi emendamento è stata approvata nell’aula del Senato, utilizzando l’arma del voto di fiducia, che tante volte è stata condannata ai Governi precedenti. È caso di dire, che questa legge di bilancio è stata approvata per tempo esaurito: ritornata alla camera, dopo un estenuante e inutile dibattito, domenica 30 dicembre, è stata approvata definitivamente, prima della fine d’anno, pena, il servizio provvisorio della legge di Bilancio. Naturalmente i commenti, da una parte e dall’altra si sprecano, senza esclusione di colpi. In una situazione del genere, diventa evidente a tutti che, dopo sei mesi di proclami e smentite, arrivare al traguardo con l’acqua alla gola, è puro dilettantismo parlamentare-istituzionale, anche perché, non solo, è stata partorita una legge di bilancio, che mette in ginocchio un paese grande e importante come l’Italia, ma ci hanno messo in ridicolo in Europa e nel mondo. Tutto ciò, visto i presupposti della campagna elettorale prima del voto, e d’inizio legislatura dopo, nessuno di noi si aspettava una figuraccia di questa portata, anche perché, al netto di reclami, festeggiamenti e dietro front, il Governo in carica al pari degli altri passati, si è dovuto prostrare al volere dell’Europa, altro che alzare la testa, e non è ancora finito, visto che a gennaio è prevista un’ulteriore verifica della Commissione Europea. Non solo, questa legge di bilancio dev’essere rivista dallo stesso governo, dal momento che loro stessi si sono accorti che ci sono diversi passaggi da correggere, e che provvederanno a correggerli a colpi di decreti, poiché in Parlamento il tempo per apportare le dovute modifiche era esaurito. Come già ampiamente detto, la legge di bilancio è stata approvata a colpi di voto di fiducia, poi, con una collaudata faccia tosta che distingue questo Governo, la prima frase pronunciata, è stata “abbiamo approvato una legge di bilancio a favore degli italiani”, mi chiedo, a favore di quali italiani, visto che con una mano fanno finta di dare, con l’altra ne prelevano il doppio, dalle tasche degli italiani. Mi viene in mente la storia di quel contadino, che pur di far mangiare l’erba secca al proprio asino, pensò bene di mettergli gli occhiali verdi, con l’intento di confondere così le idee all’animale. Nonostante l’erba fosse secca, lui “l’asino” vedendola verde l’avrebbe mangiata, però l’asino non si fece ingannare, se pur dotato di occhiali verdi, il sapore dell’erba non cambiava, e decise di continuare a non mangiarla. Questa storia calza a pennello con la legge di bilancio di questo Governo: con la sua approvazione il Governo vorrebbe far passare l’erba secca per erba verde ad una parte del popolo Italiano, regalando loro un paia di occhiali verdi. Purtroppo, ahimè, se l’erba è secca continua a rimanere secca, anche con gli occhiali verdi! Chi vuole capire, capisca. Chi invece si ostina a non voler capire, allora, non mi rimane che fargli i miei migliori auguri di sopravvivenza e di buon 2019.
Ticchio Giuseppe
“La Basilicata nel Cuore”