Consigli utili per gestire il ritorno alla quotidianità
Sembra un paradosso, eppure rientrare a lavoro dopo le ferie può essere davvero traumatico e causare una stanchezza addirittura maggiore rispetto al periodo pre-feriale: a confermarlo anche alcuni studi secondo i quali il 50% della popolazione soffrirebbe di ‘stress da rientro’ causato dal cambiamento dei ritmi e dal ritorno alla routine quotidiana.
Ciò sarebbe valido tanto per il rientro a lavoro quanto, nel caso degli studenti, per il ritorno sui banchi di scuola. Chiaramente durante le ferie il nostro organismo si abitua a ritmi diversi, più o meno frenetici rispetto a quelli usuali, cancellando abitudini e riti consolidati. Una volta tornati alla normalità, mancanza di concentrazione, ansia, nervosismo, spossatezza e in alcuni casi anche accenni di depressione possono prendere il sopravvento e rendere traumatica la normale gestione delle attività quotidiane, tanto da avere l’impressione di fare più fatica di quando, prima delle ferie, ci si portava addosso il carico e la stanchezza di mesi di lavoro.
Secondo un’indagine dell’American Psychological Association, i vantaggi di cui l’organismo gode durante il periodo di riposo si esauriscono quasi subito una volta tornati in città: per il 25% dei lavoratori bastano infatti poche ore alla scrivania per sentirsi sotto pressione come se non l’avessero mai lasciata, mentre un buon 40% mantiene l’ottimismo e il benessere per qualche giorno, ma poi si ritrova più o meno nella stessa condizione di stanchezza accusata prima delle ferie. Secondo gli esperti, sebbene sempre più diffuso, lo stress da rientro non è vero e proprio disturbo ma un malessere generale accompagnato da astenia, irritabilità, sbalzi d’umore repentini, ansia, spossatezza e insonnia. Ad esserne maggiormente colpite sono le persone che si sono assentate per un periodo più lungo dal lavoro. Le vacanze, in sostanza, desincronizzano i ritmi, per cui al rientro occorre ritrovare quelli giusti; per superare il momentaneo periodo di stress possono essere d’aiuto alcuni semplici accorgimenti, tra i quali muoversi e concedersi frequenti pause all’aria aperta.
Durante il periodo feriale infatti, l’organismo si abitua alla luce solare e l’illuminazione artificiale di uffici e dispositivi da lavoro può causare stress. Pochi minuti ogni due ore saranno sufficienti per sgranchirsi le gambe, riattivare la circolazione, far riposare mente e corpo e riabituare gradualmente l’organismo al cambiamento. Anche fare movimento è importante, perché l’attività fisica riduce l’ansia e lo stress e aiuta a dormire meglio; inoltre durante le vacanze il corpo si abitua a un’attività fisica diversa da quella del quotidiano mal sopportando, al rientro, le ore passate seduti in ufficio. Iniziare quindi nuove attività come jogging, yoga o nuoto, aiuterà l’organismo a ritrovare nuove energie per affrontare meglio il rientro. Anche l’alimentazione ha il suo ruolo: seguire una dieta equilibrata con frutta, verdura e pochi cibi grassi aiuterà a sentirsi meno stanchi e pesanti e a riequilibrare il corretto funzionamento non solo dell’intestino ma dell’intero organismo.
Anche ristabilire un corretto ritmo veglia-sonno è determinante per superare questa fase di impasse, per cui è consigliabile andare a dormire presto e non utilizzare computer e cellulari prima di dormire, perché non favoriscono un sano riposo. Detto ciò è bene, secondo gli esperti, tenere presente anche la circostanza che le vacanze estive, essendo abbastanza lunghe (almeno per i più), sono critiche perché alterano parecchio le abitudini, con una conseguente difficoltà nel ritorno alla normalità. Prendersi invece ferie brevi ma frequenti impatta di meno sull’equilibrio generale: non costringono al superlavoro prima dello stop e in definitiva non comportano cambiamenti drastici.
Ci consentono sì di staccare dalla quotidianità ma sono più facili da gestire, ricaricandoci davvero.