Forse pochi lo sanno, ma già in tempi non sospetti (2012), il Ministro Paolo Savona, aveva riconosciuto e stimato una perdita tra i 1.000 e 2.000 mld di euro. Paolo Savona, allora Ministro per gli affari europei, illustre economista, già nel 2012 aveva dimostrato di aver compreso il danno procurato all’Italia dall’eccesso di tassazione sugli immobili posto in essere dal Governo Monti, danno, non corretto dai successivi governi. Tale aumento di tassazione del risparmio investito in immobili, ha causato una paralisi del grande volano che è l’edilizia, a seguito di una caduta grave dei valori immobiliari, con effetti negativi derivanti dal wealth effect (effetto ricchezza) sui consumi e ha fatto sì che incominciasse ad espandersi quella sensazione, via via sempre più accentuata, di impoverimento da parte della popolazione. Un vero e proprio disegno orchestrato da qualcuno per mettere in ginocchio l’economia italiana, disegno studiato ed orchestrato all’estero di cui Mario Monti con la complicità di politici italiani e del capo dello stato allora Giorgio Napolitano, ne era l’esecutore materiale. I Governi successivi, hanno avuto modo di appurare che per raccogliere 24 miliardi di euro di tasse sugli immobili, sia stata causata una perdita di valore stimabile tra i 1.000 e i 2.000 miliardi, ovvero dalle 40 alle 80 volte circa il gettito ottenuto. Questa è stata senz’altro una delle più scellerate e controproducenti manovre politiche economiche degli ultimi decenni della Repubblica, in contrasto con la volontà dichiarata di voler propiziare la crescita e lo sviluppo, l’occupazione ed il risparmio, ovvero le solite belle favole che i politici raccontano alla popolazione quando devono fargli inghiottire un amaro boccone. Forse oggi sarebbe il caso di rivedere il tutto ed operare delle scelte più idonee per il perseguimento di certi fini.
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