Il Consiglio federale ha trasmesso il messaggio della nuova legge sulle telecomunicazioni (LTC) che aspira ad adeguare le regole al veloce progresso tecnologico
La legge sulle telecomunicazioni risale al 1997. Nell’era Internet, delle nuove reti a banda larga e della telefonia e trasmissioni di dati sempre più veloci, questi 20 anni sono un’eternità e il Consiglio federale intende adeguare la LTC alle nuove circostanze. Alcune delle nuove misure rafforzano la posizione dei consumatori, secondo il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), che ha elaborato l’avamprogetto. Il Governo vuole contrastare con maggiore efficacia le tariffe di roaming troppo elevate. Un provvedimento importante poiché da anni le tariffe roaming, che permettono l’accesso a Internet su una rete mobile all’estero, sono state oggetto di discussioni. Le tariffe svizzere per il roaming internazionale in Europa sono ancora più alte di quelle dei gestori europei. La nuova legge permetterà al governo di intervenire contro l’applicazione di tariffe eccessive, ad esempio chiedendo ai gestori di definire le tariffe al momento della firma di un contratto. Le tariffe roaming non saranno però abolite, perché al momento “la Svizzera non essendo membro dell’Ue non ha alcun accordo” ed è compito degli operatori svizzeri stipulare contratti con quelle europee.
Altri provvedimenti della revisione permettono di contrastare più efficacemente la pubblicità indesiderata (telemarketing) e di obbligare i fornitori di Internet a una maggiore trasparenza. I fornitori dovranno informare sulla qualità effettiva dei loro servizi, in particolare sulla velocità di accesso a Internet, e se operano delle differenziazioni a livello di contenuto nella trasmissione dei dati. La legge stabilisce anche una base per il blocco di siti Internet con pornografia vietata o a contenuti razzisti e l’obbligo di misure per difendersi da cyber-attacchi
Ma il provvedimento più importante della revisione della LTC è di promuovere la concorrenza e permettere ai fornitori l’accesso a tutte le reti. L’utente dovrà avere un accesso tecnologicamente neutro, se ci saranno distorsioni di mercato. L’accesso sia al tradizionale collegamento in rame sia ai collegamenti su linea basati sulle nuove tecnologie (ad esempio fibra ottica) dovrà essere concesso dai fornitori che occupano una posizione dominante sul mercato. Operatori come la Swisscom, che hanno investito miliardi in queste infrastrutture, dovranno metterle a disposizione della concorrenza in cambio di un compenso. Le misure proposte dal governo sulla regolamentazione della concorrenza dividono però i diretti interessati. Swisscom, che ha investito due miliardi nella rete, ritiene la misura “inutile e dannosa” e oltre a falsare il mercato, in futuro ci saranno “meno soldi per l’ampliamento della rete, soprattutto la fibra ottica, che danneggerebbe le regioni periferiche”. Il Governo punta ora alla concorrenza dopo anni di una regolamentazione discreta, a favore di investimenti nell’ampliamento della rete. Un cambio di rotta che accontenta i concorrenti di Swisscom che vedono nella revisione “un primo passo nel rimuovere le ineguaglianze del mercato e per modernizzare la legge”. Un conflitto che gira intorno all’accesso tecnologicamente neutro nella reta fissa, cioè alla rete di fibra ottica di Swisscom e che sicuramente sarà al centro di forti dibattiti nelle commissioni parlamentari e nelle camere federali durante le consultazioni.
Gaetano Scopelliti