La città di Zurigo e i due club di calcio cittadini chiedono la tolleranza zero al Letzigrund
Il fenomeno hooligans sembra non dare pace alla città di Zurigo. Dopo i disordini sulle strade cittadine delle scorse settimane, lo scenario si è trasferito allo stadio Letzigrund. In occasione della stracittadina Grasshopper – FC Zurigo del 2 ottobre le tifoserie hanno provocato disordini, causando la prima sospensione di una partita nel massimo campionato elvetico per colpa degli hooligans. Al 77° minuto l’arbitro ticinese Sascha Kever, d’accordo con gli allenatori, ha mandato tutti negli spogliatoi, ritenendo che i tafferugli sugli spalti potessero degenerare mettendo in pericolo l’incolumità dei giocatori. Le terribili scene si sono svolte davanti a 10.000 spettatori allibiti e sono state riprese dalle telecamere. All’origine dei disordini sembrerebbe esserci una faida tra le due tifoserie zurighesi iniziata nel 2007, quando tifosi dello Zurigo rubarono delle bandiere ai rivali del Grasshoppers, che stavano recandosi a Basilea. La “vendetta” si consumò alcuni giorni dopo, quando sostenitori del Grasshopper fecero irruzione in un magazzino dei supporters dello Zurigo sottraendo loro altrettante bandiere, le quali sono riapparse durante lo scorso derby, scatenando così la furia degli appartenenti ai gruppi dello Zurigo nella curva sud. Al Corriere del Ticino, Raffaele Poli, dottore di geografia e sociologia dello sport all’università di Neuchâtel, ha spiegato il motivo per cui si è arrivato a tanto: «I fatti dimostrano in primo luogo la premeditazione del gesto, un regolamento di conti. Nella storia del tifo, le bandiere sono dei simboli fortissimi e preziosi. Gli ultras dello Zurigo, vedendosi prima sottrarre e poi esporre le loro bandiere, si sono sentiti umiliati. Un gesto simile è il massimo affronto che un gruppo di tifosi può subire». Circa cinquanta tifosi dello Zurigo hanno reagito, dopo essersi coperto il volto, alla provocazione di pochi tifosi del Grasshopper, anch’essi camuffati, attraversando la tribuna est che separa le due curve. Soltanto l’intervento delle forze di sicurezza ha impedito loro di raggiungere la curva del Grasshopper. Per scaricare la propria rabbia, i provocati hanno lanciato due petardi contro la fazione opposta scatenando il caos. Il bilancio dei disordini è di sei feriti lievi, mentre la polizia ha arrestato quattro persone, di cui una è stata denunciata al pubblico ministero zurighese. Con gli hooligans nel mirino, durante la settimana la polizia zurighese ha esaminato il numeroso materiale video per rintracciare i responsabili. «Se le immagini permetteranno di identificare le persone, potranno essere utilizzate nelle indagini», ha aggiunto un portavoce della polizia cittadina. Anche la giustizia zurighese è stata attiva. Dopo aver rilasciato tre dei quatto hooligans arrestati, essa ha voluto forse dare un messaggio di fermezza, processando per direttissima il quarto fermato, uno svizzero di 28 anni, il quale è stato condannato a sei mesi di detenzione senza la condizionale per gravi atti di teppismo. Mentre giovedì 6 ottobre, forse perché riconosciuto su una fotografia pubblicata dalla stampa svizzero-tedesca, un 23enne cittadino svizzero si è costituito come uno dei lanciatori di petardi, come ha comunicato la polizia comunale. Dopo un interrogatorio, l’uomo è stato consegnato alla magistratura per ulteriori accertamenti. Dopo gli eventi del derby, l’indignazione, sia dei presidenti dei due club sia da parte della Swiss Football League (SFL) e dell’Associazione Svizzera di Football, non basta più a porre rimedio al teppismo in Svizzera. Forse la violenza “sportiva” è stata fin qui sottovalutata. Gerold Lauber (PPD), responsabile del dicastero cittadino dello sport, esige il pugno di ferro e ha chiesto la tolleranza zero per questo tipo di azioni. Venerdì la città di Zurigo, lo Zurigo e il Grasshopper hanno trovato un’intesa per far fronte al teppismo nel Letzigrund. Per quanto riguarda la sicurezza dello stadio, già dal prossimo incontro tra lo Zurigo e il Basilea del 23 ottobre saranno prese delle misure che il comune, per motivi tattici, non ha svelato. Ai presenti sarà anche vietato di coprirsi il volto, mentre i due club esamineranno in futuro misure per migliorare l’identificazione dei teppisti. Durante l’inverno si avranno lavori di ristrutturazione dello stadio: saranno rafforzate le barriere tra i differenti settori, l’installazione di reti impedirà l’accesso al campo del pubblico e il sistema di video sorveglianza sarà potenziato per aumentare le possibilità di identificare i più facinorosi. Il Grasshopper, di comune accordo con Gerold Lauper, ha avanzato anche la proposta di sospendere immediatamente l’incontro, se un ordigno qualsiasi verrà accesso in uno stadio. La proposta è già stata depositata presso la SFL con la richiesta di adattare il regolamento in questo senso. Contrario alla proposta è il presidente dello Zurigo Ancillo Canepa, che è d’accordo sul divieto degli ordigni, ma chiede se si è coscienti delle conseguenze di una sospensione. Anche la SFL critica, in una presa di posizione scritta, la proposta del Grasshopper che potrebbe portare ad una falsificazione degli eventi sportivi. Comunque, qualsiasi saranno le misure, per gli avvenimenti calcistici l’introduzione della tolleranza zero sarà un passo indietro. Gaetano Scopelliti