La Juventus vince anche contro l’Inter, il Napoli resta in scia, le milanesi in zona Champions, in crisi le romane, sale l’Empoli in zona salvezza
Ogni turno di questo campionato racconta la stessa storia. La Juventus è di una altra dimensione e non sa più perdere. Vince indipendentemente se giochi bene o male. Le avversarie si illudono di abbattere il gigante e vengono abbattute a loro volta non appena abbassano la guardia e cedono mentalmente e fisicamente. La vittima di turno è stata l’Inter, la più accreditata a ruolo di anti-Juventus, ma già a 14 punti di distacco. Per un’ora questa abissale differenza sul campo non si è vista. La squadra di Spalletti ha dato la sensazione di giocare alla pari, andando anche vicino al vantaggio. Ma le occasioni contro la Juventus bisogna sfruttarle per batterla per non ritrovarsi con l’irrilevante soddisfazione di aver disputato una gara dignitosa. Altrimenti l’essenzialità, rispecchiata in Mandzukic, uomo tuttofare di Allegri, e la impressionante sicurezza di gestire la gara e la qualità tecnica di deciderla in qualsiasi momento, porta la Juventus inesorabilmente alla vittoria: 14 su 15 gare. Questi numeri parlano da soli e Allegri si sforza di trovare altri obiettivi immediati per tenere alta la concentrazione, come la conquista del primo posto nel girone di Champions League. L’Inter sveste i panni di candidata al titolo, forse per disinteresse (De Vrij e Vecino in panchina? Politano sostituito?) o per evidente inferiorità e sposta gli interessi sulla Champions.
Con un folto turnover di sette cambi e la vittoria in scioltezza contro il Frosinone, il Napoli tiene acceso un lumicino di interesse alla sfida scudetto. Resiste sportivamente al dominio bianconero, ma in un turno che avrebbe potuto favorirlo, resta a -8 dalla vetta. Ancelotti rafforza il secondo posto a +6 sull’Inter e può rallegrarsi per il rientro dagli infortuni di tre pedine in più per la prosecuzione della stagione, Meret, Ghoulam e Younes. Si spera continui su tre fronti e la massima concentrazione è alla sfida decisiva di Champions League a Liverpool, che ha vinto la gara di campionato con l’identico punteggio di 4-0. È iniziato nel migliore dei modi il conto alla rovescia per difendere la posizione di vantaggio sul Liverpool che dovrà vincere per qualificarsi con le proprie forze. Ma Ancelotti non ha intenzione di difendersi solamente e in Inghilterra vuole un atteggiamento propositivo. La sua squadra è pronta mentalmente e fisicamente.
La lotta per il terzo e quarto posto sarà avvincente e dalla quale si è autoesclusa la Roma, che a Cagliari l’ha combinata grossa: si fa rimontare incredibilmente due gol da un avversario ridotto in nove che segna il 2-2 nell’ultima azione della gara. I sardi restano imbattuti in casa e gioiscono per un punto d’oro. Invece prestazione ambivalente per la Roma, positiva per lunghi tratti e poi cede per fragilità mentale incomprensibile, crisi d’identità con il tecnico Di Francesco in grande difficoltà e impotente a risolvere i problemi acuti della Roma che non esce dall’incubo di una campionato già precluso. Per sua fortuna la qualificazione in Champions League è già sicura, ma non potrebbe bastare a salvare Di Francesco che adesso rischia sul serio, ma le colpe del caos non sono solo sue. La squadra va in ritiro fino alla gara con il Plzen. Stesso destino in questo turno per la Lazio che si fa rimontare al 99’ dalla Sampdoria in inferiorità numerica, in una gara dalle tante emozioni. I laziali continuano a rinviare l’appuntamento con la vittoria. Il pari è giusto e premia la tenacia della Sampdoria in vantaggio fino all’80’. Per la Lazio è una beffa, ma la squadra funziona solo a sprazzi. Solo nella ripresa c’è un assedio forsennato, ma la mole di gioco non si tramuta in gol per ribaltare e chiudere la gara. La Lazio pecca in difesa e sotto l’aspetto mentale, che le sono costate punti pesanti. Il Milan nel posticipo di domenica inciampa contro un solido Torino e spreca la ghiotta opportunità di avvicinare il terzo posto e allungare sulla Lazio. Il pari è giusto in una gara equilibrata. Il Torino ha chiuso ogni spazio ai rossoneri nella propria metà campo e ha creato diverse occasioni da gol. Dopo il difficile impatto e gli affanni, il Milan è venuto fuori alla distanza, sfruttando il calo dei granata, ma la squadra di Gattuso non ha sfondato, anche per l’ottima difesa del Torino. Spreconi gli suoi attaccanti milanisti: Higuain poco preciso, nervoso e con diverse scelte sbagliate nelle azioni, Cutrone nel finale non trasforma una facilissima occasione. Il Milan resta quarto e avvicina l’Inter, a Gattuso può andare bene così.
In zona Europa League risale l’Atalanta che torna alla vittoria a Udine. Protagonista Duvan Zapata, autore delle tre reti atalantine. Per l’Udinese è la prima sconfitta con il nuovo tecnico Nicola, che subisce il sorpasso dell’Empoli. I toscani con il tecnico Iachini sono al terzo successo su quattro gare. Due gol della coppia d’attacco Caputo-La Gumina valgono la vittoria sul Bologna. Gli emiliani restano al terz’ultimo posto e inguaiano Filippo Inzaghi, a rischio esonero, in crisi con la sua squadra, fischiata dai tifosi. Un’altra partita emozionante tra Sassuolo e Fiorentina con un finale incandescente. Gli emiliani dominano per 70’ e sul 3-1 avevano la vittoria in mano. Ma la Fiorentina trova la forza di reagire e pareggia per l’ennesima volta in questa stagione. I sei gol raccontano più la debolezza delle due difese che una gara spettacolare. Cesare Prandelli inizia con un pareggio la nuova avventura in Serie A sulla panchina del Genoa. L’1-1 contro la Spal premia la tenacia e determinazione dei genoani che per 80’ hanno giocato in inferiorità numerica (espulso Criscito). Ai punti avrebbe vinto la Spal che ha colpito due traverse. Entrambe restano in piena zona retrocessione. Il Chievo ferma il Parma e conquista il terzo pari con Di Carlo. I veneti confermano di essere una squadra solida in difesa e reattiva nelle ripartenze, atteggiamento da squadra che lotta contro la retrocessione. La salvezza è però a 10 punti, ma il Chievo non molla. Passo indietro del Parma incapace di costruire gioco per superare il muro clivense, ma la classifica sorride ancora al Parma, con 21 punti in piena zona Europa League.
G.S.
foto: Ansa