Cerimonia di inaugurazione di una Palazzina confiscata alla mafia
Si é tenuta a Trani il 3 novembre la cerimonia di inaugurazione di una Palazzina confiscata alla mafia ed assegnata in uso ad un nucleo di interforze di Polizia Giudiziaria. La cerimonia ha rappresentato un momento di attività sinergica proficuo tra diverse Istituzioni: Tribunale di Trani, Comune di Trani e forze dell’ordine. A Trani, per l’occasione, sono giunte le massime cariche dello Stato per dare valore a quella che è stata una donazione storica di un bene confiscato alla Mafia. Come si evince dal foto racconto erano presenti: il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, il capo della Polizia Manganelli e tutte le autorità politiche del territorio.
Il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani, dott.Carlo Maria Capristo ed l Sindaco di Trani Dr. Pinuccio Tarantini hanno creato un clima di ospitalità indimenticabile che ha posto Trani al centro dell’attenzione mediatica nazionale, quale modello virtuoso di affermazione dei principi della legalità della sicurezza e del contrasto alla criminalità organizzata.
La cerimonia si è tenuta nel bellissimo centro storico della Città divenuto da tempo uno dei centri di attrazione turistica e culturale piu’ rinomati in Puglia.
Saluto del Sindaco Pinuccio Tarantini
Grazie all’opera di magistrati coraggiosi e di forze dell’ordine realmente presenti sul territorio, l’organizzazione mafiosa è stata sgominata, e la nostra città, come una nave dall’albero maestro ben saldo, ha saputo superare la bufera. Il nostro bellissimo cento storico è stato teatro di omicidi e sparizioni, oggi è meta di turisti da tutto il mondo e vi convivono tutte le religioni.
Tutto questo è stato possibile soltanto grazie alla collaborazione fra le istituzioni. E questa piazza ne è la rappresentazione plastica più evidente. Vi è stato per trent’anni il cantiere della chiesa di San Luigi, finalmente restituita alla comunità. Sempre qui vi era un bagno pubblico orrendo, rimosso per ripristinare una piazza vivibile. Ed in quella palazzina che inauguriamo oggi si vendeva la droga in maniera quasi ufficialmente riconosciuta.
Oggi quel bene che fu dei mafiosi torna alla collettività e passa alle forze dell’ordine: si chiude un cerchio. Come già era accaduto per l’ex ristorante, affidato alla Polizia municipale e come accadrà per il capannone, da destinare alle associazioni.
Ma perché il cerchio si chiuda del tutto, questo palazzo è giusto che abbia un nome, perché sia riconosciuto da tutti: io propongo il nome di un eroe della lotta alla mafia, colui che è andato più di ogni altro incontro al suo destino, pur conoscendolo da tempo: Paolo Borsellino.