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21 November 2024
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Trattato pandemico internazionale (la presa del potere mente-corpo)

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Se in molti paesi la fine delle restrizioni della pandemia, debba essere accolta favorevolmente e con entusiasmo, non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che una ristrutturazione globale secondo le specifiche del “Great Reset”, sta rispettando a pieno ritmo la tabella di marcia dell’agenda 2030. Adesso che il neoliberismo con l’arma dell’informazione distorta, ha creato la nuova distrazione di massa, con la guerra d’invasione o liberazione dell’Ucraina, a secondo della narrazione in atto geograficamente parlando, il nemico invisibile è scomparso da quando non è più la principale notizia di apertura dei tg e giornaloni, mentre le restrizioni più abominevoli (in Italia) sono rimaste. È divertente per non dire tragico, vedere ancora gli italiani che, come scolaretti autoconvinti o ricattati, proteggersi dall’invisibile nemico, indossando il pannolino in faccia, mentre il resto d’Europa ha praticamente cambiato paradigma, concentrandosi sulla nuova emergenza fatta dai venti di guerra ucraini e dal cattivissimo Putin, che ha sostituito il covid nella narrazione del regime. Nella mia controinformazione motivata dal totale oscuramento (a rete unificate in tutto il continente) su eventi di tale portata, vorrei parlarvi del tema della salute, con una questione che riguarderà tutti negli anni a venire. 

L’Organizzazione mondiale della sanità L’OMS, sostenuta dalla Bill & Melinda Gates Foundation e dal miliardario statunitense Marcel Arsenault, sta ora usando questa distrazione generale, per convincere gli Stati membri a firmare un nuovo “Accordo Globale” esclusivo sulla preparazione alle pandemie future, che fondamentalmente dà potere all’OMS in tutte le emergenze mediche e climatiche! Trattandoci come dementi, i vari “esperti”, rappresentanti governativi e in primis i media a busta paga della politica, per non ammettere il loro fallimento, continuano a blaterare l’efficacia delle loro azioni a protezione della nostra salute. Non è a tutti evidente il fallimento e la gestione delle misure Covid, insieme al backtracking (monitoraggio a ritroso) di politici e media, e la triste ed ebete complicità della maggioranza dei cittadini, e della politica ormai ininfluente anzi complice. Si parlerà a ritroso degli errori, nel momento che converrà farlo, e verranno scelti alcuni capri espiatori, peraltro profumatamente pagati in soldoni o avanzamenti di carriera, pronti all’effimera gogna mediatica, che avrà conseguenze irrilevanti. La certezza della pena dovrebbe essere certa in uno Stato di diritto, se non fossimo uno Stato di rovescio. Abbiamo la certezza dell’impunità, per i soliti prezzolati, con l’eccezione che se infastidisci gli impuniti, allora sei punito a norma di legge. I più fortunati che non vivono in Italia, possono pianificare le prossime vacanze, e rialzarsi dalle conseguenze psico-economiche di due anni di terrore psicologico dei media e dei governi, che in questo processo dispotico, ha sperimentato il nostro livello di sopportazione. Anzi per quanto possa sembrare paradossale, come per la sindrome di Stoccolma, la o le vittime si sono affezionate ai loro carcerieri, anche a dispetto di un comportamento inizialmente autorevole da parte di quest’ultimi, maturando anche simpatia, empatia, fiducia e talvolta perfino attaccamento nei confronti dei loro aguzzini che si chiamano stato o difensori delle istituzioni o decreti mesi in atto. Per Sylvie Briand, direttore del Dipartimento di malattie pandemiche ed epidemiche dell’Oms, ci sono tre scenari probabili sull’evoluzione dell’attuale contesto epidemiologico. “Nel primo scenario, si prosegue con l’applicazione delle misure attuali, in caso di una gran diffusione del virus come adesso ma con meno casi gravi. Nel secondo scenario, quello più ottimista, il Covid si presenta come una malattia endemica, che si può gestire come un’influenza comune, con il vaccino annuale per evitare ricoveri o morti per la malattia grave. Il terzo e ultimo scenario è il più pessimista e dipende dall’arrivo di nuove varianti del virus. In questo caso, il mondo tornerebbe alla situazione in cui si è trovato il primo anno della pandemia. Nuove varianti del Covid creerebbero una situazione paragonabile al 2020, quando le persone erano molto vulnerabili e c’erano casi gravi della malattia. Non siamo ancora alla fine del tunnel. Tutto dipende da come evolverà la situazione nei prossimi mesi”. 

Per questo è così importante segue l’OMS, continuare ad investire e finanziare gli sforzi per una campagna equa di test, cure e vaccini contro il Covid in tutto il mondo. Adhanom Ghebreyesus lancia la raccolta di 23 miliardi di dollari e dichiara. “Le malattie non conoscono confini. Qualunque sensazione di sicurezza può cambiare in un attimo”, come ha dimostrato l’arrivo della variante Omicron. La scienza ci ha dato gli strumenti ha aggiunto il direttore dell’Oms -, se questi vengono condivisi a livello mondiale, in modo solidale, quest’anno possiamo porre fine al Covid in quanto emergenza sanitaria mondiale”.

Dopo questa lunga premessa, tenterò di descrivere, Il “trattato internazionale sulla prevenzione e preparazione in materia di pandemie”, che lo scorso 1º dicembre 194 membri dell’OMS hanno raggiunto con un consenso per avviare il processo di elaborazione e negoziazione di una convenzione, e accordo di questo strumento internazionale. Il 1° marzo sono iniziati a Ginevra i negoziati per un accordo che si basa sull’articolo 19 della Costituzione dell’OMS, in base al quale l’Assemblea generale può adottare accordi vincolanti per tutti gli Stati membri con una maggioranza di due terzi. 

L’ UE, che sostiene il progetto, si aspetta dall’accordo:

  • impegno politico maggiore, duraturo e a lungo termine a livello di capi di Stato e di governo
  • processi e compiti chiari
  • rafforzare il settore pubblico e privato a tutti i livelli
  • l’integrazione delle questioni sanitarie in tutte le aree politiche pertinenti

Tra le proposte anche quella di chiudere i mercati della fauna selvatica con incentivi affinché i paesi segnalino con tempestività nuovi virus o nuove varianti. La novità più rilevante sarà la forza di questo trattato, che starà al di sopra delle costituzioni nazionali. In pratica significa che la costituzione dell’OMS (ai sensi dell’articolo 9) ha la precedenza sulla costituzione dei singoli paesi in caso di calamità naturali o pandemie, che loro stessi dichiareranno o costruiranno a piacimento con il contributo della Big-Pharma cambiando i parametri dei livelli emergenziali iniquamente. Non più raccomandazioni, ma imposizioni. Qui il link con i dettagli dal sito del consiglio europeo sul trattato, che avrà l’obiettivo di adottare lo “strumento” entro il 2024. La scienziata svizzera Dr. Astrid Stuckelberger, che lavora per l’OMS da 20 anni, mette in guardia, e auspica che ogni paese dovrebbe inviare una lettera di protesta pubblica all’OMS affermando che è inaccettabile che la firma del ministro della salute di un paese decida il destino di milioni di persone senza un referendum. Collettivamente, dobbiamo essere meglio preparati a prevedere, prevenire, rilevare, valutare e rispondere efficacemente alle pandemie ed emergenze future, in modo altamente coordinato. La cosa più urgente sarebbe il rafforzamento delle strutture sanitarie, ed un vero piano emergenziale per le prossime emergenze sanitarie e climatiche. Guardando il piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) italiano, vediamo che dei 235,12 miliardi di euro, elargiti tra il 2021-2027 dalle banche private, camuffate abilmente sotto lo scudo della BCE e UE, solo circa 15,63 miliardi (8,16 per cento del PNRR) e 2,89 miliardi dal Piano complementare, verranno investiti per la salute, indebolendo sempre di più il sistema sanitario pubblico e rendendolo ancor più fragile, e succube dell’OMS o altri investitori privati negli anni a venire. Nel politicamente corretto ma eticamente corrotto, si narra “l’auspicio che le nazioni dovrebbero lavorare insieme per un nuovo trattato internazionale sulla preparazione e la risposta alla pandemia, per prevenire in modo adeguato ed efficace a salvaguardare la salute dei cittadini per le nuove emergenze a venire”.

Chi meglio dell’OMS può assumersi questo delicato compito? Dopo i danni e scandali degli ultimi decenni, questo organismo ha nei suoi consigli di amministratori detentori di titoli azionisti superiori del 50% (Belinda&Gates Fundation), oltre al contributo straordinario della Big-Pharma e dei governi, e sarà gestito da enti e sponsor privati, che decideranno sulla salute della maggior parte della popolazione mondiale. Qui il link del programma sopra descritto nei dettagli dal sito ufficiale dell’OMS (WHO). Chi ha mai denunciato questo enorme intrigo orchestrato dalle grandi istituzioni autoritarie come l’OMS e il GAVI (la Vaccine Alliance è un partenariato pubblico-privato che aiuta a vaccinare metà dei bambini del mondo) con sede a Ginevra e dal controllo dei mass media? Sempre secondo la dottoressa Stuckelberger, “la Svizzera è il centro della corruzione e che GAVI e Bill Gates godono dell’immunità totale da qualsiasi cosa facciano”.

Ecco alcuni degli scandali o anomalie degli ultimi decenni dell’OMS, che non troverete nei tg o giornaloni. Solo un’inchiesta internazionale indipendente potrà chiarire se davvero l’organizzazione, istituita dall’Onu nel 1948 con funzione di vigilanza sanitaria mondiale, ha commesso errori, e di conseguenza sancirla o sostituirla con organi senza alcun conflitto d’interessi e con l’unico interesse reale della nostra salute, piuttosto delle quotazioni in borsa dei loro azionisti.

  • Ritardo con cui è stata comunicata la (presunta) Pandemia. Solo l’11 marzo, quando il numero dei contagi si era allargato a 114 Paesi, l’Europa in ginocchio, e 4.291 persone che hanno perso la vita, arriva l’annuncio: «Abbiamo valutato che Covid-19 può essere definito come pandemia».
  • Gestione del 20% del suo budget, perché il resto sono progetti specifici decisi dai privati, e non tutti trasparenti. (qui tutta la lista)
  • Tedros Adhanom Ghebreyesus direttore generale ex ministro della sanità e degli esteri dell’Etiopia sul suo mandato grava l’accusa, sempre respinta, di aver insabbiato 3 epidemie di colera (2006, 2009, 2011), declassandole a diarrea.
  • Dal 5G ai farmaci contraffatti oggi altre quattro importanti agenzie Onu sono a guida cinese: Fao, l’Onu per lo sviluppo industriale, l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale, l’Unione internazionale per le telecomunicazioni, che definisce gli standard mondiali nell’uso delle onde radio. Mentre sul tavolo dell’Oms ci sono le questioni del secolo: la valutazione sulla sicurezza del 5G, e i rapporti con Impact, la task force che lotta contro la contraffazione dei farmaci. Metà della contraffazione è cinese, e decine di medicinali a larghissima diffusione contengono impurità potenzialmente cancerogene. 
  • La globalizzazione ha prodotto enormi ricchezze per pochi, ed ha regole cogenti: se violo una postilla del Wto pago penali miliardarie, se me ne vado dall’accordo di Parigi sul clima non succede nulla.
  • Nel luglio 2009, una pandemia sconvolge il mondo. Quella di AH1N1, conosciuta inizialmente anche come influenza suina. L’industria farmaceutica ha fatto dei profitti stratosferici grazie all’autorizzazione dell’OMS alla produzione e distribuzione del vaccino, rivelatosi poi inutile. Molti paesi donarono poi una percentuale  delle proprie dosi all’Oms perché distribuirle ai paesi poveri, anche se gran parte era avviata alla scadenza, e quindi non restò altro da fare che buttarle.
  • Allarme pandemia per l’influenza Suina. Nel mese di maggio del 2009, dopo l’apparizione dei primi casi in Messico dell’influenza suina, l’OMS ha cambiato definizione, togliendo questa nozione, e dichiarando la pandemia. Ritenendo necessaria una ridefinizione del principio di precauzione, principio spesso invocato per giustificare queste misure eccezionali. Un’inchiesta pubblicata dal British Medical Journal ha messo in luce i legami tra alcuni membri della commissione d’esperti dell’OMS e l’industria farmaceutica.

L’amministrazione Trump nel 2020 decise di abbandonare l’OMS proprio mentre la stessa si trovava a fronteggiare la più importante crisi sanitaria della sua storia. L’accusa frontale all’OMS di aver coperto l’opaca gestione dell’epidemia da parte della Cina, origine del virus, rivela quanto sia facile per l’agenzia diventare il capro espiatorio di un conflitto geo-politico tra paesi, in questo caso due potenze mondiali. Già nel passato come ho cercato di raccontare l’OMS si trovava sotto tiro. In altre occasioni epidemiche si è mossa con incertezza, talora sbagliando, anche se a sua difesa va detto, che la qualità del suo operato dipende molto da quella dell’intervento dei governi, ovvero dei soggetti titolari dell’organizzazione, sempre più in mano alle Big-Pharma. Ho deciso di puntare il mio interesse su questo tema, ma per valutarne le decisioni serve ripercorrere la sua storia, capirne il mandato, i meccanismi di finanziamento, le tensioni che attraversano la sua gestione. Lascio alle menti più ardite il compito ingrato, di svelarci sul funzionamento dell’OMS, sulle influenze esterne cui è esposta, sulle responsabilità dei diversi “portatori d’interesse”. Ho tentato di stimolare l’interesse facendo chiarezza, con un’analisi schietta, sul “Trattato pandemico internazionale” che a breve verrà ratificato dai paesi membri. La sfida più grande è la tutela del diritto alla salute e l’azione della politica per promuoverne la realizzazione, tramite una OMS autorevole e credibile, all’altezza di un mondo che aspira sul serio a dotarsi degli strumenti per difendersi dalle nuove crisi sanitarie che già si prospettano all’orizzonte, false o vere che siano. Vi sono in ballo troppi interessi, per lasciare che il Bill Gates di turno, decida in un palese conflitto di interessi, se bloccare o meno le economie di mezzo mondo, scatenando poi crisi sociali ed economiche senza precedenti in cui pochi saranno i beneficiari. Quanto è davvero indipendente l’Organizzazione Mondiale per la Sanità? Consiglio la lettura del libro di Francesco Zambon, ex funzionario Oms, “Il pesce piccolo”, in cui si racconta la nascita del rapporto Oms curato dal suo gruppo di lavoro, e le ragioni che hanno portato all’oscuramento per pressioni del governo cinese e italiane, subito dopo la sua pubblicazione. Le accuse di Zambon sono chiare: il dossier svela i retroscena del piano pandemico italiano e racconta gli errori e le coperture che hanno fatto del nostro paese il grande malato con il più alto tasso di mortalità. È fuori dubbio che gran parte della responsabilità della crisi sanitaria è da attribuire ai governi, i quali non hanno attuato le regolamentazioni globali esistenti, agendo con risposte fortemente nazionalistiche poco coordinate. Il resto della narrativa è in parte giustificata dalle scelte sbagliate, a più livelli che ha instaurato un modello sociale in agonia, e il forte sospetto che le cose potevano essere gestito diversamente. Le decisioni dell’OMS possano essere fortemente condizionate dagli interessi dei finanziatori, trasformando un organismo multinazionale supervisore della salute globale, in una vera e propria società per azioni.

Il SARS-CoV-2 non è stato un asteroide piombata sulla terra, o un evento inevitabile. Come le istituzioni si organizzano per gestire le epidemie e malattie è invece un terreno discrezionale, che dipende dalle scelte che fa un esecutivo e le sovrastrutture continentali. 

Inquinamento, pareggio di bilancio, tagli al welfare, depauperazione delle risorse del sud del mondo, da qualunque parte la si veda, si cominci a ragionare c’è un solo imputato: la politica delle istituzioni, e la non reazione e pigrizia mentale dei cittadini. Sono questi i due problemi d’affrontare, e non bastano le iniziative di buona volontà dei singoli, ma di un modello di vita del risveglio della ragione, e “sentirsi nel mondo” come suggeriva Heidegger, piuttosto che delle entità, e parti del mondo tecnologico e scientifico e oggi biologico da sfruttare come flusso delle merci. Come risvegliare il 90% dei dormienti che oggi senza documentarsi si bevono ogni menzogna, dal covid alla Putin-Russia fobia in atto?

 Mario Pluchino

Le lettere nella rubrica “Scrive chi legge” riflettono l’opinione dell’autore e non necessariamente il parere della redazione. Gli articoli impegnano solo la responsabilità degli autori.

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