I partiti cantonali del PLR hanno ufficializzato le candidature per il seggio nell’esecutivo: il ticinese Ignazio Cassis, la vodese Isabelle Moret e il ginevrino Pierre Maudet. Il 20 settembre l’elezione
Il Partito liberale radicale (PLR) ha ricevuto entro i termini fissati tre candidature dalle sezioni cantonali per la successione del ministro degli esteri Didier Burkhalter, che dopo otto anni in Consiglio federale ha dato le dimissioni per la fine di ottobre 2017. I nomi delle candidature non hanno portato sorprese e Ignazio Cassis, Pierre Maudet e Isabelle Moret, che ha completato la lista dei candidati, saranno sottoposti alla valutazione del PLR nazionale. Seguirà la raccomandazione al gruppo parlamentare che il 1° settembre sceglierà il ticket da due o tre candidati da sottoporre all’Assemblea generale. Quest’ultima eleggerà la persona che succederà a Burkhalter il 20 settembre.
I profili dei candidati mostrano “competenza e una lunga esperienza politica”. Tutti e tre sono ora sotto i riflettori dei media e per loro si tratta di non incappare in errori che potrebbero compromettere la candidatura. Per i pronostici è ancora presto, perché i tre partono con differenti premesse: provenienza, genere e giovane età. Il ticinese Ignazio Cassis ha un leggero vantaggio di essere eletto, poiché il Ticino non è presente in Consiglio federale dal 1999 e lui potrebbe colmare quest’assenza. Isabelle Moret potrebbe approfittare del genere. In molti chiedono una donna in governo, ancor più dopo l’annuncio di dimissioni di Doris Leuthard. La vodese può sperare sui voti delle donne borghesi e di una parte della sinistra. Pierre Maudet è l’outsider e punta sulla giovane età: il consigliere di stato ginevrino ha 39 anni e una rapida carriera politica e avrà chance di far parte del ticket se saprà convincere il gruppo parlamentare.
In generale i profili dei tre candidati concordano, con qualche differenza che potrebbe essere decisiva. Il 56enne Cassis è ben radicato nel PLR e in sintonia con il suo partito su temi centrali come la politica finanziaria. Non fa parte dell’ala conservativa ed è più aperto sulla politica estera ed economica. Oltre alla lingua madre sa esprimersi bene anche in tedesco e francese. Padroneggia le tre lingue nazionali anche la 46enne Moret, che ha dichiarato di prediligere le idee e non il genere o la provenienza, quest’ultima potrebbe però rivelarsi una difficoltà per la presenza del vodese Parmelin nel governo. Anche la Moret rappresenta le classiche posizioni del PLR ed è sulla stessa lunghezza d’onda nelle questioni di diritto e di finanza. È vicina alla destra sui temi economici, ma meno conservativa sui temi dello stato sociale e dell’ecologia. Madre di due figli, nella politica familiare condivide le idee di sinistra. Sulla politica estera è più aperta di Cassis e considera i bilaterali con l’Ue fondamentali, ma chiede nuove negoziazioni. Anche Maudet è un classico politico PLR. Il 39enne ginevrino, consigliere di Stato, responsabile del Dipartimento ginevrino della sicurezza e dell’economia, mette sul piatto della candidatura una carriera politica di successo travolgente e l’immagine di uomo vincente: a 21 anni entra nel parlamento di Ginevra, a 29 nell’esecutivo municipale e dal 2007 è nel governo cantonale. Non è mai stato deputato a Berna e forse potrà essere uno svantaggio. Sui temi della sicurezza Maudet è un hardliner, ma è più aperto sulla politica estera rispetto agli altri due e punta molto sulla sfida per la digitalizzazione del marcato del lavoro.
Un ostacolo verso il seggio in Consiglio federale potrebbero essere i rapporti d’interesse dei candidati. Cassis è molto legato alle assicurazioni sanitarie ed è considerato un lobbista delle casse malattie con la presidenza dell’associazione Curafutura. Moret è presidente di Ospedali svizzeri H+ ed è stata socia di un gruppo di lobby per l’industria dell’armamento locale, legami che lei ha negato di recente. Liberi da impegni di lobbysmo invece Maudet, che però non è presente nel Parlamento federale e questo potrebbe essere uno svantaggio. Saranno difatti i 246 parlamentari dell’Assemblea generale a eleggere il Consigliere o la Consigliera federale. Più dei rapporti d’interesse sarà decisivo avere molti contatti ed essere ben radicati in Parlamento. La nomina di Cassis appare certa, perché il PLR non vuole deludere la regione di lingua italiana e fare uno sgarbo al suo presidente del gruppo parlamentare. Per gli altri due candidati restano due vie: il gruppo parlamentare nomina tutti e tre, soluzione che non è gradita dai parlamentari PLR o al rampante Mauret riesce il colpo di coda di estromettere la Moret, che al momento appare avvantaggiata dalla sua fama parlamentare, dalle esperienze nelle diverse commissioni e anche dal bonus di una candidatura femminile. La vodese ha anche i suoi talloni d’Achille. Alcuni critici non le riconoscono esperienze di direzione e all’interno del partito le sue tendenze di sinistra sono poco ben viste. La debolezza più grande potrebbe essere la sua provenienza: una sua elezione porterebbe a cinque Consiglieri federali nel triangolo Berna-Vaud-Friborgo. Una ripartizione tra le regioni del paese “incostituzionale”. La sfida del secondo nome da affiancare a Cassis resta apertissima.
Gaetano Scopelliti