L’Alto Commissario ONU per i Rifugiati, Antonio Guterres, chiede nuove soluzioni per le centinaia di migranti che vengono in Europa. In un’intervista su “Le Temps”: “La tratta sul Mediterraneo è la più mortale al mondo”
“Nel 2014 abbiamo visto crescere senza precedenti il numero di persone sotto la nostra protezione. Fintanto che la comunità internazionale continuerà a fallire i tentativi di trovare soluzioni politiche ai conflitti esistenti e di prevenirne di nuovi, noi ci troveremo ad avere a che fare con le drammatiche conseguenze umanitarie” ha affermato l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati Antonio Guterres. “I costi economici, sociali e umani di assistere i rifugiati e gli sfollati interni è sostenuto soprattutto dalle comunità povere, coloro che possono permetterselo di meno. È un dovere incrementare la solidarietà internazionale se vogliamo evitare il rischio che sempre più persone vulnerabili vengano lasciate senza un adeguato sostegno”. Un altro importante risultato che emerge dal rapporto è lo spostamento della distribuzione regionale della popolazione di rifugiati. Fino all’anno scorso, la regione che ospitava il maggior numero di rifugiati era l’Asia e il Pacifico. Come conseguenza della crisi in Siria, il Medioriente e il Nord Africa sono diventate le regioni che accolgono il maggior numero di rifugiati.
Con la guerra che infuria in ampie aree del Medio Oriente e dell’Africa oltre che in altre zone, si stima che 5,5 milioni di persone siano state costrette a lasciare le proprie case nei primi sei mesi del 2014, segnalando un ulteriore aumento delle persone in fuga. Il nuovo rapporto Mid-Year Trends 2014 dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) mostra che di questi 5,5 milioni, 1,4 milioni è fuggita attraverso i confini internazionali divenendo rifugiati, mentre il resto è sfollato all’interno dei propri Paesi (IDPs). Prendendo in considerazione l’esistente popolazione di persone in fuga, la revisione dei dati, i rimpatri volontari e i reinsediamenti, il numero di persone che sono state assistite dall’UNHCR si è attestato a 46,3 milioni a partire da metà 2014 – circa 3,4 milioni in più rispetto alla fine del 2013. Tra i principali risultati del rapporto emerge che i siriani, per la prima volta, sono diventati la più grande popolazione di rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR (i palestinesi nel Medio Oriente sono infatti sotto il mandato dell’UNRWA), superando gli afghani, che avevano tenuto quella posizione per più di tre decenni. I rifugiati siriani, oltre 3 milioni a giugno 2014, rappresentano ora il 23% di tutti i rifugiati che sono assistiti dall’UNHCR in tutto il mondo.
Nonostante siano scesi in seconda posizione, i 2,7 milioni di rifugiati afghani nel mondo rimangono la più grande popolazione di rifugiati di lunga data di cui si occupa l’UNHCR (l’Agenzia definisce una “situazione di rifugiato di lunga data”, quando sussiste da almeno cinque anni).
Somalia: maggior paese di origine di rifugiati, Pakistan: maggior paese ospitante
Dopo Siria e Afghanistan, i principali paesi di origine dei rifugiati sono Somalia (1,1 milioni), Sudan (670.000), Sud Sudan (509.000), la Repubblica Democratica del Congo (493.000), Myanmar (480.000) e Iraq (426 mila). Il Pakistan, che ospita 1,6 milioni di rifugiati afghani, rimane il maggiore paese ospitante in termini assoluti. Altri paesi con una popolazione di rifugiati numerosa sono Libano (1,1 milioni), Iran (982.000), Turchia (824.000), Giordania (737.000), Etiopia (588.000), Kenya (537.000) e Chad (455.000). A metà anno, sono diventati 13 milioni i rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR, il numero più elevato dal 1996, mentre il totale degli sfollati interni protetti o assistiti dall’Agenzia ha raggiunto il nuovo record di 26 milioni. Dal momento che l’UNHCR assiste gli sfollati interni solo nei paesi dove il governo richiede l’intervento dell’Agenzia, la cifra non include tutte le persone in questa situazione a livello mondiale.
Dati: UNHCR