Una mozione passa al Nazionale e chiede di modificare la legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) per adattare le franchigie minime al costante aumento dei costi della salute
La mozione del consigliere degli Stati Ivo Bischofsberger (PPD) chiede di adeguare regolarmente le franchigie minime di 300 franchi all’evoluzione dei costi dell’assicurazione di base. Il Nazionale ha seguito gli Stati e ha approvato la mozione con 129 voti contro 54. Secondo Bischofsberger, l’aumento continuo dei costi dell’assicurazione di base è da ricondurre alle visite dal medico per problemi di poco conto. “Gli assicurati usufruiscono di prestazioni, con il principio della solidarietà a carico dell’assicurazione malattia, che spesso risultano inutili” ha spiegato la misura Bischofsberger. Una franchigia minima più alta significherebbe più soldi da pagare per gli assicurati che hanno scelto la franchigia standard di 300 franchi e di conseguenza parteciperebbero efficacemente ai costi della salute. Le due Camere federali puntano così a rinforzare la responsabilità dei pazienti e a frenare l’abuso di cure: se la franchigia aumenta, diminuiscono i costi delle casse malattia. Se la misura avrà i suoi effetti e ridurrà i costi della salute, è ancora aperto.
Alla mozione si sono opposti invano il Consiglio federale e la sinistra. Il ministro della sanità Alain Berset ha ricordato nel suo intervento che con l’entrata in vigore della Lamal “la franchigia minima è già stata aumentata del doppio rispetto al 1996” aggiungendo che parallelamente i costi della sanità non sono raddoppiati. Per socialisti e Verdi con la misura verrebbe “a mancare la solidarietà tra i malati e le persone sane”. La sinistra teme addirittura il contrario “se gli assicurati non andassero dal medico per i costi aggiunti a loro carico e la malattia permanesse, questo potrebbe causare più costi e non si risparmierebbe” ha spiegato Barbara Gysi del PS. A malincuore Berset dovrà occuparsi della Lamal e attendere il rapporto del Dipartimento federale dell’interno che esamina gli effetti delle franchigie sul comportamento degli assicurati. I risultati sono attesi entro la metà del 2017.
G.S.