Sono sempre di più le persone che dall’Italia scelgono la Svizzera per morire. L’ultimo caso quello di Davide Trentini, 52enne malato di sclerosi multipla
Ancora morti in Svizzera dall’Italia. Ancora persone che, in presenza di malattie irreversibili, scelgono la morte dolce, dignitosa, per mettere fine a delle esistenze che non accettano più. Dopo la vicenda di Dj Fabo, che aveva tanto scosso l’opinione pubblica, un nuovo caso italiano di un uomo che ha scelto di morire per porre fine alle sue interminabili sofferenze. Si chiamava Davide Trentini era malato di sclerosi multipla da quasi 15 anni. Così un altro italiano ha deciso di affidarsi ai ‘servizi’ svizzeri per poter morire, mentre ancora la legge sul biotestamento è ferma.
Come tanti, prima di lui, Trentini ha deciso di trovare la soluzione ai suoi problemi lontani dall’Italia: ”Partirò per la mia sognata vacanza”, ha scritto l’uomo. ”Spero tanto che l’Italia diventi un paese più civile, facendo finalmente una legge che permetta di porre fine a sofferenze enormi, senza fine, senza rimedio, a casa propria, vicino ai propri cari, senza dover andare all’estero, con tutte le difficoltà del caso, senza spese eccessive”. Ha scritto una lettera di addio Davide Trentini trascinato dal sentimento di delusione nei confronti del proprio paese che non ha saputo essere ospitale neanche nella morte. Così, accompagnato da Mina Welby, lo scorso 13 aprile si è recato in Svizzera dove ha ottenuto l’eutanasia.
Malato di sclerosi multipla dal 1993, è sempre attraverso la lettera che Davide ha raccontato la sua storia segnata fortemente dalla malattia che ancora per i primi anni era ”in forma più tollerabile, poi, la ‘stronza’ si è trasformata nella forma ‘più stronza’: la secondaria progressiva. Negli anni, le ho provate veramente tutte, dall’interferone, prima quello settimanale, poi quello che mi autoiniettavo (allora le mani funzionavano!) ogni due giorni, poi è cominciato l’orribile periodo della chemio!!! Insomma, le ho provate proprio tutte. Ora da 1.92 sono diventato uno sgorbio con le gambe lunghe, gobbo fino quasi in terra, ma soprattutto dolori lancinanti e veramente insopportabili h24. Ormai passo tutti i giorni, ma proprio tutti, o in bagno sul water, o sul letto in qualche maniera, con la pasticca all’oppio per cercare di calmare i dolori”.
E per quanto riguarda l’uso degli stupefacenti in medicina Davide ha voluto spiegare la sua esperienza: ”Spero anche che in Italia si arrivi presto alla legalizzazione, o almeno all’uso terapeutico della marijuana. Io sono, abitando in Toscana, tra i pochi in Italia a ricevere puntualmente le mie cartine di marijuana tramite l’ASL, con ricetta del medico, e conosco molto bene i suoi benefici, per fortuna sono quasi 20 anni che conosco molto bene le grandi ‘doti’ della Maria”. Ma nessuna cura è ormai in grado di risollevare la situazione di Davide che è convinto della sua decisione, verrà in Svizzera per morire, verrà per porre fine ad una vita di infelicità e sofferenze senza via di scampo. È fermo e risoluto per la sua decisione quando scrive la lettera dimostra tutta la sua volontà: ”Non ce la faccio proprio più senza nessuna prospettiva – conclude Davide – ogni giorno sto sicuramente peggio del giorno prima, e dopo una lunghissima riflessione ho deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito, devo ringraziare enormemente l’Associazione Luca Coscioni, che ha fatto una raccolta fondi per aiutarmi nella spesa, e soprattutto Marco Cappato, sempre pronto ad aiutarmi anche dal punto di vista umano”. Ed è anche risollevato per quello che per lui sarà paradossalmente una vacanza: ”Tra poco partirò per la mia tanto sognata ‘vacanza’!!! Evviva. Salute per tutti e soprattutto tanta ma tanta serenità per tutti”.
A darne notizia ufficialmente è Mina Welby, copresidente dell’associazione Luca Coscioni. “È morto circa mezz’ora fa” ha detto la donna, annunciando che insieme a Marco Cappato sarebbe andata ad autodenunciarsi ai carabinieri di Massa Carrara, per aver assistito Trentini nel suo ultimo passo verso la morte.
“Basta dolore”, sono state le ultime parole pronunciate da Davide nel video postato su Facebook da Eutanasia Legale promotrice della campagna “Liberi fino alla fine”.