Un filtro con nanoparticelle di argento

Uno scienziato indiano, il professor Thalappil Pradeep, docente di Chimica presso l’Indian Institute of Tecnhology Madras, in India, ha messo a punto un sistema per purificare l’acqua utilizzabile in casa propria

Nei Paesi ricchi si comprano miliardi di bottiglie di acqua, gassata o naturale, magari perché l’acqua minerale piace di più, ma anche perché non ci si fida dell’acqua del rubinetto di casa, che di solito è buona. In ogni caso, per sbarazzare dalla mente dei consumatori il dubbio che l’acqua di casa non sia buona o contenga sostanze chimiche inquinanti o batteri o altri microbi o semplicemente per rendere bevibile l’acqua di pozzi o di sorgenti, uno scienziato indiano, il professor Thalappil Pradeep, docente di Chimica presso l’Indian Institute of Tecnhology Madras, in India, ha messo a punto un sistema che ognuno potrà usare in casa propria e capace di purificare dieci litri di acqua in un’ora soltanto. Per purificazione s’intende che l’acqua risulterà sicura al 100%, perché il sistema avrà eliminato sia eventuali sostanze chimiche inquinanti, sia batteri e microbi. Il sistema sfrutta le proprietà di un metallo, l’argento, che ha, appunto, la capacità di purificare l’acqua ed è già in uso presso numerose famiglie di alcuni villaggi alla periferia di Chennai (India) che non dispongono di pozzi o sorgenti di acqua pura.

Ecco la spiegazione del professor Thalappil Pradeep: “La nostra ricerca parte da una constatazione di fatto: senza acqua non si può vivere né creare benessere. Infatti, le aree più povere del mondo sono proprio quelle in cui c’è scarsità di acqua da bere. Non a caso l’acqua è definita anche “oro blu”, proprio perché ce n’è sempre meno e perché il controllo delle sorgenti di acqua potabile è addirittura una delle cause di tensioni e di conflitti internazionali”. Insomma, ognuno si rende conto dell’importanza di disporre di acqua pura potabile. E veniamo al sistema: “Abbiamo realizzato un filtro, contenuto in una struttura di alluminio, ricco di nanoparticelle di argento. Sono definite nanoparticelle le microscopiche sfere di dimensioni talmente ridotte da essere invisibili ad occhio nudo perché la loro dimensione è compresa tra i duemilionesimi e i duecentomilionesimi di millimetro. L’acqua è introdotta in questo filtro e qui avviene la purificazione, grazie all’azione delle nanoparticelle d’argento”.

In sostanza, queste nanoparticelle di argento, a contatto con l’acqua, liberano delle debolissime cariche elettriche che ammazzano all’istante virus e batteri. In più, bloccano nel filtro tutte le sostanze chimiche presenti nelle falde acquifere. Le sostanze chimiche presenti nelle falde possono essere piombo e arsenio, che possono comportare malattie. A questo punto ci si domanda: quanto costa il sistema visto che l’argento è un metallo prezioso? La risposta è molto più semplice di quanto si possa pensare. In primo luogo, l’argento è meno costoso di una volta. In secondo luogo, l’argento utilizzato per il filtro di depurazione non è massiccio, ma sono particelle infinitesimali, risultato di semplici scarti di lavorazione. In terzo luogo, un filtro di 120 grammi contiene polveri d’argento per un costo inferiore a due euro e che purifica oltre tremila litri per la durata di un anno. Se si pensa a quante centinaia di euro si spendono per comprare acqua in bottiglia, si capisce il vantaggio di questo sistema.

A questo punto la domanda d’obbligo: se queste nanoparticelle d’argento possono a loro volta costituire elementi di inquinamento o possano far male alla salute. La risposta è no, perché sono particelle definite “inerti”. Assicura il professor Thalappil Pradeep: “In pratica, anche se bevute, sono poi espulse per vie naturali senza accumularsi nel corpo. Quindi, anche se il processo di purificazione lascia minime tracce d’argento, le analisi mediche compiute hanno dimostrato che la qualità dell’acqua, dopo il processo di purificazione, è pura e bevibile”.

Tempo alcuni mesi e il filtro sarà disponibile sul mercato.

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