La scoperta è dovuta a un gruppo di ricercatori israeliani, svizzeri e inglesi che stanno per realizzare un vaccino da somministrare una sola volta e in grado di proteggere contro l’influenza per tutta la vita
Ogni anno milioni e milioni di persone, soprattutto quelle più anziane e comunque dai 65 anni in su, verso novembre si vaccinano contro l’influenza stagionale. Fra qualche tempo non sarà più così, perché ci sarà la possibilità di vaccinarsi una sola volta per tutta la vita e l’influenza sarà un ricordo delle generazioni passate. Sì, perché è stato scoperto un anticorpo super, in grado di prevenire questa malattia virale che colpisce centinaia di milioni di persone al mondo. Questo super anticorpo si chiama F16, esattamente come la sigla di un aereo. Lo scopritore di questo super anticorpo è il dottor John Skehel, ricercatore presso il Britain’s Institute of Medical Research, che ha presentato i risultati di una ricerca cui hanno partecipato studiosi israeliani, svizzeri e inglesi. Lasciamo parlare il dottor Skehel: ”La nostra ricerca è cominciata nel 2009, nell’anno, cioè, in cui tutto il mondo osservava con preoccupazione gli sviluppi sanitari legati alla famigerata pandemia della malattia passata alle cronache come ”influenza suina”. Mentre nei laboratori di ricerca di vari Paesi si cercava di mettere a punto il più velocemente possibile un vaccino efficace contro quello specifico virus, noi abbiamo ritenuto utile concentrarci su un obiettivo differente: capire se avremmo potuto creare un vaccino in grado di proteggerci da tutti i virus influenzali. Abbiamo dunque richiesto la collaborazione dei pazienti che, negli anni, non erano mai stati colpiti dalla malattia influenzale, nonostante non avessero mai praticato alcuna vaccinazione. Abbiamo così avviato il reclutamento dei volontari e abbiamo raccolto un piccolo campione del loro sangue grazie a un prelievo”. E‘ stato così studiato con attenzione il tipo di anticorpi presenti nel sangue di questi volontari. Aggiunge il dottor Skehel: ”Ne abbiamo trovato uno comune a tutti loro, denominato, appunto, F16, già noto per alcune proprietà antitumorali tuttora in fase di studio.Gli anticorpi, in generale, sono i guardiani che bloccano virus e batteri quando aggrediscono il corpo. Ma, per farlo, devono sapere che si tratta di agenti nemici della nostra salute e quindi quel virus o quel batterio deve avere causato almeno una volta la malattia, in precedenza, per stimolare questo processo di riconoscimento e di difesa da parte degli anticorpi. Il riconoscimento è causato da alcuni dettagli presenti sulla superficie del virus o del batterio. Ma questi stessi dettagli, specialmente nel caso dei virus influenzali, cambiano con grande facilità. Ecco perché ci si ammala spesso di influenza. Ebbene, l’anticorpo F16 riconosce il nemico, cioè il virus influenzale, in modo differente”. In che modo? Non si concentra sui dettagli ma è in grado di riconoscere l’insieme, convogliando la sua attenzione sulle parti invariabili del virus. Questo vantaggio fa sì che non possa essere ingannato dalle piccole trasformazioni annuali”. In poche parole, gli scienziati pensano di sfruttare le caratteristiche di questi anticorpi per insegnare agli anticorpi stessi che tutti noi abbiamo a disposizione, cioè anche quelli non super del tipo di F16, qual è il meccanismo con cui questi ultimi riconoscono il virus influenzale. La soluzione consiste nel trovare, guidati dall’anticorpo F16, la parte di virus che rimane sempre uguale e di partire da lì per realizzare il vaccino. Per essere ancora più chiari: un vaccino così realizzato è in grado di riconoscere il virus influenzale indipendentemente dalle trasformazioni che compie di stagione in stagione. Il che vuol dire che al di là dei cambiamenti superficiali, il virus rimane molto simile a se stesso e quindi un vaccino così messo a punto consentirebbe di anticipare anche tutte le eventuali prossime trasformazioni.
Il vaccino è stato testato solo sugli animali da laboratorio. I risultati sono stati eccezionali e si pensa di essere sulla strada giusta per realizzare un vaccino utile agli esseri umani. I vantaggi sono facilmente immaginabili. Innanzitutto, ogni anno sono centinaia i milioni di persone che finiscono negli ospedali. Un vaccino efficace farebbe diminuire il numero dei pazienti colpiti e ciò si tradurrebbe in un grosso risparmio economico. In secondo luogo, ci si vaccinerebbe una sola volta per tutta la vita, il che potrebbe essere un incentivo a vaccinarsi proprio perché lo si farebbe una sola volta. Infine, perché ci sarebbero meno ricoveri e meno farmaci per i pazienti. In fondo si tratterebbe di una sola iniezione, dunque psicologicamente più accettabile.