Ha prevalso il buon senso sull’imposizione della EU dell’obbligo di effettuare interventi sugli immobili, provvedimento sostenuto da integralisti del verde e demagoghi. A seguito di estenuanti riunioni in cui i promotori si erano imposti di forzare la mano a quei governi che si opponevano alla direttiva, alla fine le cose non sono andate come speravano i sostenitori del provvedimento, infatti sono state eliminate tutte quelle norme che imponevano l’obbligo di effettuare gli interventi sugli immobili. Inoltre sono stati cancellati dal testo altri aberranti aspetti, come ad esempio quelli riguardanti i “mutui green” non che l’obbligo di installare colonnine di ricarica e precablare parcheggi negli edifici residenziali esistenti. Confedilizia ha iniziato due anni fa a lanciare l’allarme a Bruxelles e a Roma sul fatto sconsiderato di adottare questo genere di provvedimento, ma particolarmente persuasivo è stato l’intervento dell’Abi (associazione bancaria italiana),ha rimarcato che l’ effettiva possibilità, applicando queste direttive, avrebbe portato alla riduzione del valore degli immobili che costituiscono la ricchezza del 60% delle famiglie italiane, inoltre questo sarebbe impattato anche sul mondo bancario, minor ricchezza significa minore possibilità di accedere al credito e di conseguenza minore possibilità di crescita dell’economia. È stata una battaglia lunga ma alla fine ha prevalso il buon senso sugli integralisti del green, e contro tutte quelle categorie pronte a lucrare a scapito dei proprietari di immobili. Occorre dare atto al Governo italiano, che ha agito anche con il personale impegno del Presidente del Consiglio per scongiurare un esito infausto.
Dr. Paolo Gasparini