L’autore della scoperta è il professor Christoph Handschin, docente di Farmacologia presso il Biozentrum, il centro di ricerche biologiche presso l’Università di Basilea
Il professor Christoph Handschin, docente di Farmacologia presso il Biozentrum, il centro di ricerche biologiche presso l’Università di Basilea, ha scoperto una proteina, chiamata PGC-1a, prodotta dal nostro corpo, che aiuta a farci sentire sempre in forma.
Ecco la sua spiegazione: “Abbiamo analizzato con strumenti particolari la composizione del sangue dei muscoli degli atleti che fanno sport di lunga durata, soprattutto i maratoneti. Volevamo capire come gli allenamenti cui si sottopongono modificano la loro struttura muscolare in modo da renderli abili a sforzi prolungati impossibili per le persone non allenate. Abbiamo così trovato alte concentrazioni di una proteina chiamata PGC-1a, quindi abbiamo iniziato a compiere esperimenti per verificare la funzione di questa proteina. L’abbiamo somministrata ai topolini da laboratorio e poi abbiamo esaminato la loro capacità di resistere allo stress e alla fatica. I risultati sono stati in linea con le nostre aspettative: i topolini cui era stata data la proteina hanno dimostrato di essere molto più efficienti e più resistenti alla fatica di quanto accadesse agli altri. L’esperimento con cui abbiamo accertato questa teoria non lascia dubbi: abbiamo addestrato i topolini a correre su piccolissimi tappeti scorrevoli simili a quelli che troviamo nelle palestre. Ebbene, i topolini trattati hanno corso addirittura per un’ora. Gli altri si sono fermati molto prima”.
Si tratta di sapere se funziona anche con gli essere umani, ma il professor Handschin non ha dubbi: “Il test è attendibile e proprio per questo è molto interessante. Nonostante le differenze evidenti tra uomini e topolini da laboratorio, i meccanismi che regolano l’efficienza muscolare degli uni e degli altri sono gli stessi. Le dimensioni dei muscoli non contano se i meccanismi alla base del loro funzionamento sono i medesimi”. Il professor Handschin spiega anche come funziona la proteina PGC-1a: “La proteina agisce come uno spazzino. Quando il muscolo giunge alla fine della sua capacità di eseguire sforzi, inizia a produrre acido lattico, una sostanza che alla lunga diminuisce l’efficienza e la capacità del muscolo di lavorare. Noi sperimentiamo l’azione dell’acido lattico quando, dopo uno sforzo prolungato, avvertiamo un senso di bruciore all’interno dei muscoli che ci impedisce di proseguire. Ebbene, la proteina PGC-1a elimina l’acido lattico che si concentra nei muscoli e ne aumenta, in questo modo, la capacità di sopportare la fatica”.
Una volta scoperto il meccanismo di funzionamento della proteina, bisogna vedere se può esserci una qualche utilità per l’uomo. Su questo argomento il professor Handschin è chiaro: esiste un aspetto di conoscenza scientifica, che ha permesso di capire ciò che avviene in presenza di uno sforzo prolungato e cosa si può fare per eliminare la fatica, e un aspetto terapeutico, che riguarda essenzialmente l’uso che si può fare di questa proteina. Ecco le sue conclusioni: “Potrebbe essere utile per risolvere problemi di stanchezza cronica di cui sono afflitti molti pazienti che ancora non possono contare su una terapia valida per tale disturbo. Un utilizzo medico di tale preparato, magari sotto forma di integratore, potrebbe essere utile per coloro che, affaticati dopo un lungo periodo di malattia e in fase di recupero fisico, possono avere bisogno di un supporto in grado di migliorare la loro efficienza muscolare per riprendere le normali attività prima di quanto accada oggi. Insomma, le applicazioni della nostra scoperta saranno per lo più terapeutiche”.