Aumenta l’importanza delle pubbliche relazioni a discapito delle segnalazioni
L’importanza delle pubbliche relazioni aumenta mentre cala la forza delle “segnalazioni”. Farsi conoscere e apprezzare nel mondo del lavoro – magari accompagnando il tutto con la capacità di scrivere un buon curriculum – vale molto di più di qualsiasi altra strada per trovare un’occupazione. Di più anche di quanto possa fare il suggerimento fornito da conoscenti comuni. La tendenza emerge dall’analisi del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro. Il quadro è chiaro: quasi un’azienda su due nel 2010 ha effettuato un’assunzione per conoscenza diretta del candidato, con una crescita sensibile di questa modalità di individuazione del personale rispetto all’anno precedente, quando ad essa ricorreva il 28,7% delle imprese. La seconda modalità di selezione è quella legata alle banche dati aziendali, dove vengono conservati i curriculum dei candidati: ad esse fanno riferimento il 24,6% delle aziende (contro il 21,5% del 2009). Si riduce invece considerevolmente la rilevanza della segnalazione da parte di conoscenti e fornitori: se nel 2009 la utilizzava il 21% delle imprese, nel 2010 ad essa ha fatto ricorso solo l’11,9% del mondo produttivo.
Calo d’appeal per tutte le modalità che comportano il ricorso ad intermediari sia privati, come le società di lavoro interinale (vi si è rivolto il 2,7% delle imprese nel 2010 contro il 5,1% del 2009), le società di selezione e associazioni di categoria (2,9% contro il 5% dell’anno precedente), e Internet, sia istituzionali, quali i centri per l’impiego (2,9% contro 6,3%). La conoscenza diretta, magari avvenuta nell’ambito di un precedente periodo di lavoro o di stage, resta il canale di assunzione preferito per le imprese di minori dimensioni (l’hanno utilizzata il 53% delle aziende con meno di 9 dipendenti), soprattutto del settore industriale, ed è decisamente la strada maestra per lavorare nel Mezzogiorno (vi ricorre il 57,1% delle imprese dell’area).