La Svizzera è una zona endemica per le zecche, pericolose per la trasmissione della meningoencefalite
La raccomandazione di effettuare una vaccinazione in Svizzera è data da diversi criteri quali la gravità e la diffusione o contagio della malattia che vengono costantemente monitorati per la sicurezza pubblica. Nel calendario vaccinale svizzero sono presenti diverse malattie per cui la vaccinazione funge da misura preventiva che ne limita l’infezione. Nell’elenco figurano, secondo l’ufficio federale della sanità pubblica, l’epatite B, la difterite, la meningite, la pertosse, la poliomelite, la polmonite, le tipiche malattie infantili quali il morbillo, gli orecchioni, la rosolia e la varicella; seguono anche i vaccini per l’influenza stagionale, il tetano e la meningoencefalite da zecche.
La profilassi contro quest’ultima è da tenersi in considerazione e da non sottovalutare in quanto la FSME/TBE è una malattia virale che si trasmette con il morso di zecche infette. Ad essere il veicolo sono quindi le zecche dei boschi che sono diffuse in tutta Europa ed in Svizzera fino ad un’altitudine di duemila metri. La vaccinazione è raccomandata ad adulti e bambini oltre i sei anni che visitano frequentemente boschi di latifoglie o posseggono un animale domestico, frequenti portatori di questi insetti. Le zecche, nutrendosi di sangue, con il loro morso possono trasmettere diverse malattie, sia causate da virus che da batteri di cui il quadro clinico può essere più o meno grave.
Il virus FSME/TBE è molto diffuso in Russia ed in Estremo Oriente ma i casi conclamati sono in aumento anche in Europa dove gli insetti affetti da virus di meningoencefalite vivono in zone determinate denominate focolai presenti in quasi tutti i cantoni dell’Altopiano svizzero. Dalle statistiche pubblicate si denota un aumento considerevole dei casi dichiarati: nel 2008 si citano 121 persone affette dalla malattia mentre nel 2018 l’aumento sale fino ad un numero di 377 con un’incidenza maggiore degli uomini rispetto alle donne (nell’anno scorso 221 casi di sesso maschile contro 152 di sesso femminile). Le dichiarazioni sono state effettuate soprattutto nel Cantone di Zurigo (59 casi) e Berna (48). Seguono San Gallo con 30 casi. Argovia con 27 e Lucerna con 21. Nessuna rilevazione in Ticino, Glarona, Basilea e Ginevra.
La malattia si sviluppa con sintomi influenzali dopo un’incubazione di una o due settimane ma, la maggior parte delle volte non si ha un decorso clinico. Secondo i dati solo una percentuale che varia dal 5 al 15 % di persone colpite riscontrano sintomi come cefalee, fotofobia, vertigini e disturbi della concentrazione.
Nell’1% dei casi provoca gravi problemi neurologici che causano il decesso. La malattia non è curabile ma si possono curare i sintomi e l’unico modo per proteggersi è di vaccinarsi. Come prevenzione oltre ad usare gli spray repellenti contro le zecche quando si frequentano le zone a rischio, è consigliabile evitare di sdraiarsi o sedersi per terra.
Al rientro dal bosco è utile ispezionare accuratamente il corpo e i vestiti e controllare attentamente gli animali domestici come cani, gatti o cavalli. Nel caso di individuazione di una zecca bisogna rimuoverla con una pinzetta estraendola con un movimento lento ma deciso.