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20 April 2024
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Cronaca

Via alla Settimana della Lingua Italiana nel Mondo

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La XVI edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, in programma dal 17 al 23 ottobre 2016, è alle porte. Ci sarebbe tanto da scrivere sulla lingua italiana: noi vi proponiamo qualche curiosità e alcune riflessioni, ma abbiamo voluto dare spazio anche al parere di alcuni personaggi della comunità italiana in Svizzera

Quasi due terzi della popolazione Svizzera usa almeno una volta a settimana più di una lingua, per comunicare con la famiglia o al lavoro, o semplicemente per guardare la televisione o navigare su internet. Nell’editoriale di questa settimana abbiamo accennato al rapporto dell’Ufficio federale di statistica sulle lingue in Svizzera. Ma ora vogliamo dedicarci solo all’italiano e alla settimana in programma. Nata nel 2001 da un’intesa tra la Farnesina e l’Accademia della Crusca, “La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è l’evento di promozione dell’italiano come grande lingua di cultura classica e contemporanea, che la rete culturale e diplomatica della Farnesina organizza ogni anno, nella terza settimana di ottobre, intorno a un tema che serve da filo rosso per conferenze, mostre e spettacoli, incontri con scrittori e personalità”, si legge nel comunicato ufficiale, ed è lì che troviamo anche il tema di quest’anno: “L’Italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design”.

I cinque dialetti italiani più diffusi sono:
il napoletano, con 5,7 milioni di parlanti
il siciliano, con 4,7 milioni di parlanti
il veneto, con 3,8 milioni di parlanti
il lombardo, con 3,6 milioni di parlanti
il piemontese, con 1,6 milioni di parlanti

Sull’italiano:
lo sapevi che…

…è classificato al 21º posto tra le lingue per numero di parlanti nel mondo.

…in Italia è utilizzato da circa 57-58 milioni di abitanti su un totale di 60-61 milioni (statistica del 2012).

…secondo Focus, la più antica testimonianza d’italiano scritto è un’iscrizione sul muro nelle Catacombe di Commodilla (in via delle Sette Chiese a Roma), che risalirebbe al VI-IX secolo.

…i linguisti definiscono “italiano popolare” l’italiano di chi ha per madrelingua il dialetto e ha acquisito la lingua nazionale in modo imperfetto.

dsc_0077-foto-ambasciatoreDall’Ambasciata

La XVI Settimana della lingua italiana nel mondo è quest’anno dedicata al design, alla moda e ai marchi storici italiani. Oltre ad eventi incentrati su questi specifici temi, abbiamo preparato un ricco e variegato programma che comprende la proiezione di due film dedicati al fenomeno migratorio (“Il volo” di Wim Wenders e “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi) e una tavola rotonda di alto livello sulla diffusione della lingua italiana in Svizzera, l’unico altro paese dove l’italiano è lingua nazionale.
Marco Del Panta, Ambasciatore italiano in Svizzera

 

 

dsc_7036Dal Liceo Vermigli

Per me, nato a 200 metri da Dante, l’italiano è un bicchiere di vino mosso, un libro di Tiziano Terzani, un piatto di panzanella, un monologo di Giorgio Albertazzi, una canzoncina di Paolo Poli, un’invettiva di Oriana Fallaci, un sonetto di Francesco Berni, un ramaiolo di fagioli all’uccelletto, una scarpa del “calzolaio” Ferragamo, il cacio al posto di Cascio di Arrigo Castellani, e una prospettiva del Ghiberti.
Insomma, chiedere a un fiorentino dell’italiano, è come chiedere all’oste se “i ‘vvino l’è ‘bbono”.
Mi rendo conto che la mia è una prospettiva di parte, direi quasi quella del mio quartiere di Santa Croce. Tuttavia ho insegnato italiano L2 in una delle più antiche e prestigiose scuole di lingua di Firenze per 16 anni, e qualcosa credo di averlo compreso.
Ho conosciuto studenti di tutto il mondo, e la maggior parte di questi lo imparavano per piacere, perché oltre alla lingua sentivano di apprendere qualcosa di più, storie tradizioni sapori ingegno cinismo creativo ed armoniche proporzioni.
Certo, l’italiano che si percepisce da queste mie parole è quello della /c/ aspirata a grado 0 di ‘oca ‘ola ‘alda, ma come il Rinascimento è esploso nel mondo con il contributo di tante culture diverse, così l’italiano delle tre corone nei secoli si è aperto al mondo, permeato e vivacizzato da influssi di tante culture diverse, in una continua, geniale e fantasiosa ricombinazione.
Il mio prof. di filologia romanza a Firenze, cremonese di madre ginevrina, ci diceva: noi professori possiamo compilare grammatiche, stabilire regole da far rispettare, ma la lingua vera, poi… fa quello che vuole, e va dove le pare”. Come a dire: non tentiamo di ingessare la lingua italiana in un museo, ma lasciamola andare… lei sa cosa fare.
Alessandro Sandrini,  Preside Liceo Vermigli, Zurigo

comites-name-3d-big-no-cityDai Comites

I tagli alle risorse per la promozione dell’italiano nel mondo devono farci riflettere tutti. La straordinaria rete delle comunità italiane nel mondo potrà essere una grande risorsa per l’Italia se saprà salvaguardare la conoscenza della lingua italiana come strumento veicolare per tutte le eccellenze del nostro Paese: arte, creatività e umanesimo latino. Questo è un compito che spetta a tutti noi, Stato e famiglie.
L’aver introdotto la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è stata un’intuizione molto buona e positiva. Tutti gli italiani nel mondo hanno un interesse comune a ricordare e far conoscere la parte migliore dell’Italia. È proprio il caso di dire che sono loro, che siamo noi, i primi ambasciatori dei marchi, dei costumi, della moda e della cucina italiana. Non si può che invitare le comunità italiane a partecipare attivamente a queste iniziative, che oltre all’aspetto culturale offrono socialità e rapporti umani.
Luciano Alban, Presidente del Comites Zurigo

logo_iicDall’Istituto Italiano di  Cultura di Zurigo

In occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Accademia della Crusca pubblica il volume “L’Italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design”, che sarà presto disponibile online e scaricabile gratuitamente. In esclusiva poi per la Svizzera, il Prof. Lorenzo Coveri, illustre linguista e autore del volume, terrà incontri presso le università di Winterthur, il 17.10, Ginevra, il 18.10, Losanna, il 19.10 e Friburgo, il 20.10. Un’occasione unica per una riflessione sul tema e sull’italiano d’oggi!
Molte poi le manifestazioni in altre città della Svizzera, che vedono coinvolte le diverse Istituzioni e Associazioni italiane presenti, che si sono prodigate in un grande sforzo organizzativo.
L’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo augura a tutti: Buona settimana della lingua!
Licia Coffani,  Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo

Chi meglio degli italiani può parlare di creatività: siamo conosciuti per la fantasia che sta alla base delle grandi invenzioni, ma anche nei nostri gesti quotidiani, nei nostri sguardi, nella nostra cucina, nel nostro stile di vita.
Tuttavia, la produzione culturale, la bellezza e la qualità del nostro Made in Italy non possono bastare da sole alla promozione del nostro paese nel mondo e nello specifico, in Svizzera. E’ necessario che esse si incrocino con la ricerca scientifica e l’innovazione, per poter restare ancora protagoniste dell’importazione economica e che trovino nelle rappresentanze diplomatiche del nostro paese, nelle rappresentanze elette e nelle associazioni, un elemento attivo ed al passo con i tempi per garantirne la loro promozione.
Per questo, la storia e l’impegno che le nostre comunità hanno profuso negli ultimi cinquant’anni di presenza italiana in Svizzera sono la base fondamentale ed irrinunciabile sulla quale impostare politiche di rilancio della nostra lingua e cultura, anche in collaborazione con le istituzioni svizzere.
L’organizzazione nel mondo di eventi che rilanciano la lingua italiana collegandola alla creatività e alle sue nuove modalità espressive, quali il design, la moda ed i marchi va, a mio avviso, proprio nella giusta direzione.
Mariachiara Vannetti,  Presidente Comites  Berna e Neuchâtel

Ciao! È la parola italiana più usata nel mondo: un girotondo che sa di allegria, di amicizia, di piacere nell’incontrarsi e nel riconoscersi.
Ciao lingua italiana, condita di “oh sole mio”, di panorami, di trionfo di cibi, di gusto, di piazze solenni, di poeti, di artisti…
Ciao lingua italiana nata e cresciuta nell’unico luogo al mondo dove è nata prima la cultura e poi la nazione.
Ciao lingua italiana che conservi il tuo quarto posto fra le lingue più parlate nel mondo senza pretendere di essere la lingua dell’economia, della finanza, del potere ma solo per l’amore che il mondo ti dedica.
Ciao lingua italiana che per generosità (o pigrizia) lasci entrare nel tuo lessico tanti inglesismi senza essere intaccata nella tua musicalità.
Ciao Bill De Blasio, sindaco di New York, che hai voluto chiamare tuo figlio Dante.
E ben venga se “sei anche la lingua dell’accomodamento con l’insostenibile, buona per divagare e confondere un po’ il destino”.
Ciao! E lunga vita a tutte le lingue del mondo, perché quando si parlano ci fanno sentire “a casa”!
Erina Cremaschi Reggiani, membro del Comites Ticino

 

Programma e manifestazioni durante la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo sul
sito dell’Istituto Italiano di Cultura www.iiczurigo.esteri.it,
sito dell’Ambasciata www.berna.esteri.it,
e sui siti dei Consolati
[email protected]

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