Vediamo alcune critiche a Elon Musk e il suo progetto di colonizzare Marte
Oltre due anni fa, Elon Musk, fondatore di Tesla, Solarcity e SpaceX, durante l’international Astronautical Congress in Messico, ha fatto l’annuncio tanto atteso, svelando il progetto di organizzare dei viaggi sul pianeta Marte e di colonizzarlo. Nel suo progetto prevede che sarà possibile far viaggiare migliaia di persone su Marte già tra pochi anni. “Non stiamo parlando di spostare tutti gli abitanti della Terra, ma di diventare multiplanetari… Tutto sta a minimizzare i rischi attuali e ad armarsi di un enorme senso dell’avventura”, aveva detto nel settembre 2016 Musk. Il motivo del suo progetto: “Il futuro dell’umanità tenderà a biforcarsi in due direzioni: o diventiamo una civiltà multiplanetaria di viaggiatori spaziali, o resteremo bloccati su un pianeta finché a un certo punto non ci estingueremo”, ha sottolineato Musk.Musk, che stima nel 70% le probabilità di partire egli stesso per Marte, non ha nascosto le difficoltà del viaggio: “la probabilità di morire su Marte è molto più alta che sulla Terra”, ha osservato secondo La Stampa. Una volta raggiunto il Pianeta Rosso occorrerà lavorare “senza sosta per costruire la base in un ambiente molto ostile. Ci sono buone possibilità di morire lì. Pensiamo di poter tornare indietro, ma non ne siamo sicuri”.
Colonia umana possibile
“Il pianeta rosso è effettivamente l’unico del Sistema solare che consentirebbe a una colonia umana di essere autosufficiente dalla Terra. La Luna, che pure in passato era stata valutata per una missione del genere, non si presta bene allo scopo: non contiene acqua e ha una gravità troppo bassa, quindi una colonia lunare sarebbe sempre dipendente dalla Terra”, ha commentato l’ambizioso progetto di Musk, Enrico Flamini, chief scientist dell’Agenzia spaziale italiana, in un’intervista a wired.it
“C’è il problema del ritorno – continua Flamini su wired.it – Far decollare in modo completamente automatico una navicella da Marte è qualcosa che non è ancora stato tentato dal genere umano”.
Un altro punto critico, secondo Flamini sarebbe la comunicazione: “Marte ha un ritardo radio nelle comunicazioni con il nostro pianeta di circa 20 minuti. E quando il Sole si interpone tra le antenne su Marte e la Terra ogni comunicazione è impossibile”, continua lo scienziato dell’Asi. “Per questo è fondamentale, prima dell’invio di esseri umani, la costruzione di un sistema di comunicazioni affidabile e continuo”.
Sogni di un bambino
L’astrofisica bernese, Kathrin Altwegg, non può che scuotere la testa per il progetto di colonizzare Marte. Alla rivista Beobachter ha detto che “a mio parere non è etico mandare in rovina altra gente”. Secondo l’astrofisica la gente non sarebbe abbastanza a conoscenza di come si svolgerebbe la vita su Marte e ne avrebbe colpa “l’attuale gran pubblicità della fantascienza che acceca la gente”.
A 20 Minuten Altwegg ha spiegato anche che “la radiazione cosmica nello spazio agirebbe similmente alla radioattività. Un viaggio a Marte corrisponde al 60% della dose letale per una persona…”. Anche se per Altwegg non è impossibile colonizzare Marte, l’astrofisica è sicura che “non sarà tra 6 o 20 anni, forse tra 200” e aggiunge anche che quelli di Musk sarebbero “sogni di un bambino”.
foto: Ansa