Al 94’ il portiere belga Curtois sfrutta tutti i suoi 199 cm e d’istinto vola a deviare sulla traversa un tiro a giro di Neymar salvando la vittoria del Belgio. Il 2-1 estromette dal Mondiale 2018 il Brasile, uno dei grandi favoriti della vigilia. La nazionale di Martinez ha posto le basi per la vittoria nel primo tempo di una semifinale attrattiva e giocata a grandi ritmi da entrambe le squadre. La sfortunata autorete di Fernandinho, che ha sostituito lo squalificato Casemiro, facendolo rimpiangere, ha spalancato le porte al Belgio. Bellissima la seconda rete su un contropiede imbastito dall’indiavolato Lukaku che ha lasciato i centrocampisti brasiliani sul posto, ha servito De Bruyne che da fuori area ha trovato il varco per battere Allison con un forte e preciso tiro. La ripresa è stato un dominio territoriale del Brasile, ma l’assedio all’aera belga ha portato solo il gol di Augusto. La rimonta della Selecao non è riuscita e negli ultimi quattro mondiali è la terza eliminazione ai quarti di finale.
La vittoria del Belgio non è una sorpresa. La nazionale è imbattuta da 24 gare e da anni ha una rosa di talenti e molta larga che formano un collettivo unito ed equilibrato. Il c.t. Martinez ha indovinato tutto contro il Brasile: la tattica attendista con una difesa solida, ha permesso di attaccare gli spazi con velocissimi contropiedi del tridente Lukaku-De Bruyne e Hazard. Quest’ultimo è stato sublime nel cucire il gioco tra i reparti, di far salire la squadra ed è stato una constante spina nel fianco dei difensori brasiliani. Gli eroi dell’ottavo contro il Giappone, Fellaini e Chardi, sono stati schierati titolari da Martinez e i due hanno ricambiato con una prestazione di carattere e determinazione. Segno che tutti sono pronti, quando sono chiamati in causa e pronti al sacrificio quando si è trattato di difendere eroicamente il vantaggio. Spesso rintanandosi fin troppo nella propria area e permettendo al Brasile si affondare le sue manovre. I brasiliani non hanno demeritato e hanno giocato per lunghi tratti a ritmi alti, creando molte occasioni peccando però nella finalizzazione. Non sono bastati gli eccezionali talenti che il Brasile ha in rosa, straordinari come soliti, ma deboli quando devono fare squadra. Altro discorso per il Belgio che da anni segue una scuola che fa crescere i suoi campioni Courtois, Kompany, Witsel, Fellaini, Lukaku, De Bruyne, Hazard nel campionato con il più alto tasso tecnico, la Premier League inglese. Lì si consacrano e in nazionale mettono a disposizione il proprio talento e la serietà professionistica (si può permettere di lasciare a casa Naingollan per i suoi eccessivi comportamenti). È la base per raggiungere prestigiosi obiettivi. Dal Belgio ora si può attendere di tutto. Il Brasile sprofonda nell’ennesimo problema di costruire una squadra professionista, determinata e organizzata che stia al di sopra dei suoi fuoriclasse. I quattro anni dopo l’1-7 contro la Germania hanno illuso.
Gaetano Scopelliti
Brasile-Belgio 1-2 (0-2)
Brasile (4-3-3): Alisson; Fagner, Thiago Silva, Miranda, Marcelo; Paulinho (28′ st Renato Augusto), Fernandinho, Coutinho; Willian (1′ st Firmino), Gabriel Jesus (12′ st Douglas Costa), Neymar. All.: Tite
Belgio (4-3-2-1): Courtois; Meunier, Alderweireld, Kompany, Vertonghen; Fellaini, Witsel, Chadli (38′ st Vermaelen); De Bruyne, Hazard; Lukaku (42′ st Tielemans). All.: Martinez
Arbitro: Mazic (Serbia)
Reti: 13′ aut. Fernandinho, 31′ De Bruyne, 76′ Renato Augusto
Ammoniti: Fagner, Fernandinho, Alderweireld, Meunier