La Nato e Israele offrono il loro sostegno umanitario ad AnkaraSecondo la stima dell’Ingv le vittime potrebbero essere 10 mila
Un terremoto di 7,3 gradi è stato registrato domenica 23 nella provincia orientale turca di Van, secondo l’Anadolu, che precisa che molte case sono crollate e che scosse di assestamento si sono susseguite per molte ore. Al momento in cui andiamo in stampa i morti accertati sono 270, i feriti 1.300. Si continua a scavare senza sosta nel tentativo di salvare gente intrappolata sotto le macerie. Solo nella città di Van i dispersi sono ancora centinaia. L’Osservatorio Kandilli di Istanbul ha stimato che le vittime potrebbero salire a 1000, secondo quanto ha riferito la Cnn turca. “È un sisma potente”, ha dichiarato in conferenza stampa Mustafa Gedik, capo dell’Istituto sismologico di Kandilli. Il vicepremier turco Besir Atalay ha riferito che il sisma nell’est della Turchia ha abbattuto circa dieci edifici a Van, una città da oltre 330 mila abitanti, e tra i 25 e i 30 nel vicino distretto di Ercis. L’epicentro del sisma, ha precisato l’Osservatorio di Istanbul, è stato localizzato nel villaggio di Tabanli, sempre nella provincia di Van, a circa 5 chilometri di profondità. Il terremoto è avvenuto alle 13:41 locali (le 12:41 italiane) ed è stato avvertito fra l’altro a Diyarbakir, Sirnak, Siirt, Batman e Mardin. Sempre secondo l’osservatorio Kandilli, il sisma aveva raggiunto i 6.6 gradi della scala Richter, ma l’istituto geologico americano (Usgs) ha registrato una scossa di magnitudo ancora maggiore: 7.3, con profondità di 7,2 chilometri, epicentro a 19 chilometri a nord-est di Van. Qualche ora dopo, l’istituto turco ha dunque rettificato il primo dato, confermando la magnitudo registrata dagli americani. Durante la giornata si sono susseguite una ventina di scosse di assestamento. Una in particolare, ancora con epicentro a 19 chilometri a nord-est di Van, ha raggiunto magnitudo 5,6, secondo i dati rilevati dall’Usgs. “Ci sono molto morti. Parecchi edifici sono crollati, c’é tanta distruzione”, ha dichiarato alla televisione turca Ntv il sindaco di Ercis, aggiungendo poi: “Abbiamo urgente bisogno di aiuto, di medici”. Di fronte alla tragedia, anche Israele ha offerto il suo aiuto umanitario alla Turchia, sebbene le relazioni tra i due paesi siano congelate. Oltre al ministro degli esteri Avigdor Lieberman, anche il ministro della Difesa di Tel Aviv, Ehud Barack, ha comunicato ad Ankara la disponibilità a fornire “tutto l’aiuto di cui ha bisogno”. Anche l’Italia ha confermato il suo aiuto: “Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità” per aiutare la Turchia, ha assicurato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. “Ci siamo messi a disposizione del governo turco – ha aggiunto – aspettiamo una richiesta ufficiale” di eventuali aiuti. La televisione ha reso chiaramente la misura del dramma: edifici di più piani crollati, gente a scavare con le mani o a invocare aiuto sbracciandosi in una lotta contro il tempo per cercare di tirare fuori dalle macerie le persone intrappolate. Attraverso il consolato di Smirne, l’ambasciata italiana ad Ankara si è accertata delle condizioni dell’unica famiglia di nostri connazionali residente a Van: originario di Pisa, il nucleo composto di padre, madre e figlia sta bene. Al momento del sisma i tre erano nel loro appartamento al quinto piano di un edificio: hanno avuto appena il tempo di afferrare l’indispensabile e allontanarsi in auto. Mentre fuggivano c’è stata una scossa di assestamento e hanno visto ‘crollare palazzi’mentre tutto intorno si scatenava ‘il caos’. Il loro edificio non è crollato ma è inagibile e quindi i tre hanno dovuto trovare alloggio in un albergo della zona del lago di Van. Secondo una stima di Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti (Cnt) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le vittime del sisma in Turchia potrebbero essere circa 10 mila, con un tasso di mortalità oscillante tra tra l’1% e il 5% della popolazione. “Calcolando che gli abitanti colpiti dal terremoto sono 370 mila – afferma lo studioso – in base ai precedenti sismi in Turchia, Pakistan, Afghanistan e Iraq, si può ragionevolmente stimare in circa 10 mila il numero di vittime, ovvero tra l’1% il 5% degli abitanti».La Turchia è un paese notoriamente a rischio terremoto. Nel marzo dell’anno scorso un terremoto di magnitudo 6,0 aveva abbattuto case mal costruite in cinque villaggi della provincia di Elazig, sempre nell’est della Turchia, uccidendo 51 persone. Uno dei terremoti più devastanti della storia recente del montagnoso paese, a parte quelli del 1999, è il sisma che nel 1976 fece circa 6.000 morti sempre nella Turchia orientale a Van e Agri. Il terremoto più recente e di un certo rilievo è stato quello del 19 maggio scorso che, con una magnitudo di 5,9, colpì la città di Simav facendo due vittime e 79 feriti. Il sisma fu avvertito anche a Istanbul, megalopoli a rischio sismico tanto che il premier Recep Tayyip Erdogan, in campagna elettorale, ha promesso di spostare due milioni di abitanti in aree periferiche da trasformare in città satelliti meno a rischio.