Una violenza è una violenza, sia che la denunci o no. È violenza sia quando è fisica che di altro tipo. Una violenza è tale sia che venga contrariata con urla che subita in mortificante silenzio. E a quanto pare, quel Weinstein ha usato violenza su diverse donne, su questo non ci piove. Il suo potere e la sua posizione gli hanno permesso di muoversi indisturbato abusando delle tante giovani e belle promesse del cinema, molte delle quali adesso all’apice della notorietà.
La polemica però è scoppiata soprattutto quando anche Asia Argento si è unita al coro delle donne del cinema che hanno accusato uno degli uomini più influenti di Hollywood di violenza sessuale. Il succo della polemica è che bisogna fare la differenza tra subire la violenza senza avere altre vie d’uscita e accettare compromessi di natura sessuale al fine di raggiungere il proprio scopo, in questo caso la notorietà e la salvaguardia della propria carriera a discapito della propria dignità.
Quello che lascia un po’ perplessi è il fatto che non è mai stato un segreto che in diversi settori il ricatto sessuale subito dalle donne da parte dei vertici del potere sia un’usanza ben radicata e nell’ambito del cinema addirittura quasi una certezza. Fino ad oggi, fino al caso Weinstein, l’uso del ricatto sessuale rientrava nel pacchetto “gavetta” per raggiungere il successo e andava bene a tutti. Per meglio dire, se andava bene alla donna che ha accettato il ricatto sessuale e ancora oggi gode del successo che si è faticosamente conquistato anche grazie al fatto che abbia ceduto alla violenza, va bene anche a tutti gli altri. Come mai adesso ci si scandalizza per quello che è sempre passato (ingiustificatamente!) per un tacito compromesso?
A questo punto c’è da rivedere anche la posizione delle tanto chiacchierate olgettine del bunga bunga, molte additate come arriviste pronte a tutto (a darla facile, cioè) pur di ritagliarsi un piccolo spazio nel mondo dello spettacolo, e c’è da chiedersi se non siano anche loro delle vittime di questo sistema… Come mai queste ragazze non godono del beneficio del dubbio? Di loro non ci si pone il problema se siano state vittime o delle meretrici consce del proprio potere sessuale. Per l’opinione pubblica le olgettine non sono vittime.
Asia Argento ha detto che non ha denunciato prima perché temeva per la propria carriera. Sicuramente, come lei, anche tutte le altre attrici stanno denunciando adesso per lo stesso motivo. Questo non le fa meno vittime di violenza e la denuncia anche se con 20 anni di ritardo è bene che sia stata fatta.
Ma se le donne che hanno accettato il compromesso sessuale sono delle vittime di questo sistema, e certamente lo sono, tutte quelle che hanno subito la violenza non cedendo al compromesso, giocandosi per questo la carriera e magari la vita, cosa sono? Non ci sono vittime di serie A e vittime di serie B, per tornare al principio, una violenza è sempre una violenza. Poi, però, ci sono donne più forti e donne più deboli. Ci sono anche donne più furbe e donne meno fortunate. Quello che fa la differenza è che finché esiste la possibilità di usare uno sporco compromesso su una donna, la donna rimarrà sempre una vittima.
foto: Ansa