Mentre l’immagine del nostro paese e la speranza di uscire alla fine da una crisi che più che economica è palesemente sempre più sistemica, non era necessaria questa ennesima crisi di governo, risolta con la salita al colle dell’ex sindaco di Firenze Renzi, senza peraltro essere stato eletto dal popolo. Questa instabilità politica che uccide ormai da anni la stabilità nazionale, nel nostro paese sembra essere diventata parte integrante della nostra Repubblica. Bisognerebbe aggiungere un articolo aggiuntivo nella costituzione: “L’Italia è fondata sull’instabilità politica e la minaccia costante di far crollare i governi”. Troppo presi dalle bagarre politiche, interne o esterne dei politicanti, non si capisce più nulla. Lo stesso dicasi per le nostre associazioni italiane in Svizzera. Dopo alcuni mesi di bagarre su temi abbastanza noti come la tassa sull’Imu, i soldi rubati delle pensioni dei nostri connazionali, il silenzio regna incontrastato.
A volte dubito delle mie capacità comprensive di tali progetti “politici” molto “importanti” che noi umani comuni non siamo in grado di comprendere. Sempre nel frattempo, gli stessi “dirigenti politici” continuano a comportarsi come se fossero i padroni non solo della nazione, ma della vita di ogni singolo cittadino “comune” il cui solo scopo di vita appare essere continuare a sopportare l’assurdo perché, “loro” hanno deciso così. È pur vero che c’è una parte di questi “cittadini comuni” che non battono ciglio di fronte
agli eccessi esagerati di una classe politica che – col beneplacito della “grande capacità di sopportazione” dei cittadini – che pensa solo a far di conto, ma in un solo senso: togliere ai poveri per dare molto ai pochissimi veri ricchi. Probabilmente, anche questo “accettare” fa parte del DNA italiano e dovremo farcene tutti una ragione. Seguendo la politica molto appassionante degli “amici” Stati Uniti, chi già povero era probabilmente fa parte dell’unica classe sociale cui, tutto sommato, non è accaduto granché di diverso da prima, a parte la negazione totale di qualsiasi beneficio economico per mano dello Stato. Come a molti ignari delle faccende molto più grandi di noi come la politica e l’alta finanza io mi stupisco di una popolazione, o parte di essa, che non ha mai fatto nulla per mettersi in grado di capire e formarsi almeno un po’, allo scopo di non darla sempre vinta (tramite il voto) a coloro che si lustrano d’impegno sociale e politico in nome delle minoranze o di noi emigrati. M’indegno di tutto ciò che è permesso a un ristretto gruppo di paraculi personaggi politici che da anni tengono in ostaggio il parlamento, Grillini compresi seppur da poco tempo, e conseguentemente un’intera popolazione per scopi molto, molto personali e non parlo certamente solo del condannato.
Più o meno ogni personaggio politico nasconde nemmeno troppo in qualche armadio i suoi scheletri. A cosa serve indignarsi, se quest’indignazione non è seguita dall’azione? Sono stanco di troppe parole, reiterazioni, inutili proteste civiche fine a se stesse. Stanco di una popolazione che si lamenta, ma non fa nulla per cambiare. Forse ancor oggi nessuno sta capendo, che il paese non potrà mai cambiarlo chi l’ha rovinato fino ad oggi. Dovevamo cambiarlo noi questo sistema!
Non so cosa accadrà dopo l’ennesima rappresentazione di follia politica nazionale e l’entrata in scena del rottamatore Renzi. Ha promesso che ogni mese vi sarà un provvedimento approvato alla camera, che saranno eliminati i rimborsi ai partiti ecc. Perché non usano il troppo denaro di cui si appropriano tutti allegramente, partiti e fondazioni ed ex partiti, per sanare un po’ il caos disonorevole in cui ci hanno ficcato? Ah già, come potrebbero? L’hanno rubato loro fin qui, ci hanno calato nella melma apposta, vuoi che ora ci tirino pure fuori dai guai che ci hanno e ci stanno procurando? Come possiamo ancora pensare che possa essere l’ambiente politico a “salvarci” se è proprio l’ambiente politico che ci portiamo appresso da trent’anni ad averci messo nei guai? Mi chiedo: cosa rende possibile che una popolazione rimanga costantemente vittima di se stessa? Ignoranza? Incapacità a rendersi conto che la responsabilità di un intero paese non può essere sempre lasciata in mano ad altri? O la scoperta che, tutto sommato, in questo paese non si vive poi male? Per finire parlando delle proteste dei vari rappresentanti di associazioni, Comites e deputati in Svizzera la loro preoccupazione non è tanto lo smaltimento ormai inarrestabile dei contributi, o delle chiusure degli sportelli consolari, o dei corsi di lingua e cultura (?) sempre più in difficoltà. Negli ultimi anni la torta sta finendo e soprattutto la classe politica tende a lasciare sempre meno briciole, divora anche quelle. Ecco che coloro che fino ad’oggi ne traevano dei vantaggi personali, in attesa col bavaglino la sua piccola dose di magna magna, si incazza. Non perché il paese va in rovina o perché le associazioni in Svizzera hanno sempre meno simpatizzanti, semplicemente perché non ha più la sua briciolina, mangiano solo gli altri. Non esiste legge che garantisca assenza di corruzione se l’animo di chi è eletto ha un prezzo.
Mario Pluchino