Nel 2014 i costi delle case per anziani ammontavano a 9,5 miliardi di franchi, ovvero mediamente a 8700 franchi al mese per residente
Quasi i due terzi di tali costi sono fatturati alle persone ospitate, mentre i Cantoni e gli assicuratori ne finanziano rispettivamente il 16% e il 19%. I costi dei servizi di assistenza e cura a domicilio sono inferiori di quasi cinque volte rispetto a quelli delle case per anziani (2 miliardi di franchi). Sono alcuni dei risultati della statistica dell’assistenza e cura a domicilio e della statistica degli istituti medico-sociali 2014 dell’Ufficio federale di statistica (UST).
Sui 9,5 miliardi di costi totali delle case per anziani registrati nel 2014, 5,4 miliardi di prestazioni socio-alberghiere e 537 milioni di partecipazioni ai costi delle cure sono stati pagati dai residenti. Dal canto loro, su un totale di 2 miliardi di spese, i clienti dei servizi a domicilio hanno pagato di tasca propria 280,7 milioni di franchi per le prestazioni di assistenza (pulizia, bucato, pasti) e 68,8 milioni di franchi (+13,8% rispetto al 2013) quale partecipazione ai costi delle cure mediche. Questa partecipazione va sommata alla franchigia e alla quota-parte da versare all’assicurazione malattia. La quasi totalità dei Cantoni della Svizzera latina (FR, VS, TI, FR, JU, NE) e Glarona non esigono una partecipazione dei clienti ai costi delle cure mediche, poiché l’ente pubblico disciplina la parte non coperta dalle assicurazioni.
Il 57% degli ultraottantenni ricorre alle prestazioni delle case per anziani o dei servizi a domicilio
Nel 2014, 268’715 persone hanno beneficiato delle prestazioni di cura e/o di assistenza a domicilio, ovvero quasi il doppio dei residenti in case per anziani (144’657). Gli ultraottantenni rappresentano la metà della clientela dei servizi a domicilio e i due terzi di quella delle case per anziani. Su 100 persone di 80 anni e più, 27 hanno ricevuto cure a domicilio e 30 hanno effettuato un lungo soggiorno in una casa per anziani. Il ricorso alle prestazioni delle case per anziani aumenta con l’età: il 64% delle persone di 90 anni e più si trova in case per anziani.
Un’ora di cure a domicilio a settimana contro 13 nelle case per anziani
Il numero di persone di 80 anni e più che beneficiano di cure a domicilio è aumentato in maniera meno marcata (+1,4%) rispetto al volume di ore di cure prestate (+6,7%), probabilmente perché le cure a domicilio devono affrontare casi più complessi. Ogni persona curata a domicilio ha ricevuto in media nove minuti di cure quotidiane, contro 110 dispensati ai residenti in case per anziani. Il numero di persone che hanno effettuato un breve soggiorno in una casa per anziani (31 giorni in media), per esempio per alleviare il lavoro di chi assiste o cura i parenti, è in aumento del 9% rispetto al 2013 e si attesta a 21’960.
Le case per anziani romande quasi sature
Fatta eccezione per Basilea-Città (+9,0%) e Soletta (+5,3%), che hanno creato nuovi posti di lungodegenza nelle case per anziani, gli altri Cantoni presentano una stagnazione o una diminuzione dell’offerta: il tasso dei posti disponibili per la popolazione di 65 anni e più scende in tutti i Cantoni tranne che a Basilea-Città e Soletta nonché a Zurigo. Questo tasso continua a registrare il livello più elevato nella Svizzera orientale (AR, GL, SH, più di 90 posti ogni 1000 persone di 65 anni e più), mentre il più basso è riscontrato nella Svizzera latina (VS, GE, VD, JU, TI) e a Basilea-Città (meno di 45 posti). I tassi di occupazione nei Cantoni romandi (VS, FR, JU, VD, GE) sono superiori al 98,3% (media CH: 94,6%).
Crescita del personale più forte per i servizi a domicilio
L’impiego nelle case per anziani è cresciuto del 2,5% nel 2014, raggiungendo i 89’316 posti in equivalenti a tempo pieno. L’organico dei servizi di assistenza e cura a domicilio ha conosciuto una crescita più marcata (+4,5%), attestandosi a 18’782 posti. Per i due fornitori di servizi, il volume dell’impiego è cresciuto in maniera più decisa rispetto a quello della clientela, segno di un rafforzamento della presa a carico dei beneficiari.
Il settore della presa a carico medico-sociale comprende globalmente più di 35’000 posti di lavoro in istituzioni specializzate nell’assistenza a persone con disabilità, problemi di dipendenza o disturbi psicosociali. Nel 2014 queste istituzioni hanno assistito 55’000 clienti (+2,3% rispetto al 2013).