Il film di Emanuele Crialese, premiato con il Premio della Giuria a Venezia è il candidato italiano all’Oscar per il miglior film straniero
‘Terraferma’ di Emanuele Crialese è il candidato italiano agli Oscar per il miglior film in lingua non inglese. In corsa per la cinquina c’era anche ‘Habemus Papam’, ‘Corpo celeste’ di Alice Rohrwacher, ‘Nessuno mi può giudicare’ di Massimiliano Bruno, ‘Noi credevamo’ di Mario Martone, ‘Notizie dagli scavi’ di Emidio Greco, ‘Tatanka’ di Giuseppe Gagliardi e ‘Vallanzasca’ di Michele Placido. Se il film di Crialese entrerà in lizza per l’Oscar lo si saprà però solo il 24 gennaio. Il regista, oltre a ‘Terraferma’, ha girato ‘Nuovomondo’, ‘Respiro’ e ‘Once we strangers’. Nel 2003, per concorrere agli Oscar come film italiano, venne scelto ‘Pinocchio’ di Roberto Benigni. In lizza, quell’anno, c’erano anche ‘L’ora di religione’ di Marco Bellocchio e ‘Respiro’ di Emanuele Crialese, che molti indicarono come il film italiano più adatto a rappresentare l’Italia negli States. La Commissione di selezione istituita all’Anica quest’anno era composta da Nicola Borrelli (Direttore Generale Cinema), Marco Bellocchio (regista), Martha Capello (presidente AGPC, Associazione Giovani Produttori Cinematografici), Francesca Cima (produttrice), Tilde Corsi (produttrice), Paola Corvino (presidente UNEFA, Union of Film and Audiovisual Exporters), Valerio De Paolis (distributore), Luca Guadagnino (regista) e Niccolò Vivarelli (giornalista). L’anno scorso era stato candidato per l’Italia, ‘La prima cosa bella’ di Paolo Virzì. “Sono felicissimo e onoratissimo anche se non posso dire che me l’aspettavo, ma solo che lo speravo”, ha dichiarato, emozionato e frastornato, Crialese parlando a caldo della sua candidatura per l’Italia. La concorrenza con gli altri candidati italiani non c’é stata: “Non parlerei di concorrenza, ma di una bella squadra composta da colleghi stimatissimi, insomma non mi sono mai sentito davvero in gara con loro, c’erano film davvero belli, penso a quello di Martone”. Il film, prodotto da Cattleya e Rai Cinema in collaborazione con Sensi Cinema – Regione Sicilia, ha secondo il regista che ha studiato negli Usa molte cose che potrebbero piacere agli americani: “Questi sono molto sensibili a tutte le storie in cui ci sono relazioni e conflitti umani, c’é in questo senso molta sensibilità da parte loro verso queste storie in evoluzione”. Riguardo al film aggiunge: “Terraferma non è un film d’azione e non fa sganasciare dalle risate. Ho raccontato una storia con semplicità, che non vuol dire povertà, andando alla sua essenza. Da una parte è un vantaggio, dall’altro, per chi è abituato a un montaggio serrato, è uno svantaggio. Ma amo raccontare con le immagini più che con le parole e quando penso ai film immagino sempre un pubblico mondiale”.