Uno studio del professor Anthony Ryan (Università di Sheffield, Gran Bretagna) per risolvere il problema delle polveri inquinanti intorno a noi
Il professor Anthony Ryan, docente di chimica presso l’Università di Sheffield (Gran Bretagna) è autore di una scoperta eccezionale: “i vestiti catalitici”. L’aggettivo catalitico viene associato a “marmitta”, che è un dispositivo che riduce le emissioni degli scarichi delle macchine. In una parola, il professor Ryan ha inventato i vestiti che purificano l’aria tutt’intorno alla persona che li indossa di quelle particelle sottili che inquinano e che rischiano di provocare danni alla salute, una volta respirate e finite nei polmoni. Va detto che il professor Ryn è l’autore della scoperta, ma ad essa hanno collaborato anche vari stilisti, i quali si sono serviti, per i loro abiti, di stoffe particolari, quelle, appunto, “aggiustate” dal nostro docenti di chimica.
In un’intervista a Tommaso Varotti, il professor Ryan spiega di che si tratta: “A innescare il nostro studio è stata la considerazione che l’aria delle nostre città purtroppo è inquinata, e che questa situazione provoca problemi di salute. Inoltre, è difficile risolvere in tempi brevi il problema delle emissioni inquinanti, che dipendono dagli scarichi delle automobili, delle fabbriche e, almeno nei mesi freddi, delle caldaie delle abitazioni e degli uffici. Ci siamo posti l’obiettivo di risolvere il problema, almeno in parte, facendo in modo che gli agenti inquinanti presenti nell’aria non arrivassero al naso e alla bocca delle persone, e che quindi non fossero respirati, senza però ricorrere a mascherine di alcun genere”.
In sostanza, i tessuti degli abiti sono stati sottoposti ad un trattamento speciale, con l’inserimento nelle fibre tessili di piccole particelle di una sostanza chiamata biossido di titanio. Il quale, sottoposto all’azione dei raggi del sole, diventa una specie di calamita, quindi attira a sé le polveri sottili inquinanti e le “cattura”, eliminandole dall’aria circostante. Quindi, intorno alla persona che indossa gli abiti catalitici si crea una specie di bolla d’aria pulita, più salutare per la persona che la respira. Tranquillizzatevi: non c’è alcun pericolo che il biossido di titanio sia dannoso per l’uomo, perché al tempo stesso neutralizza queste sostanze scomponendole in altre che non nuocciono alla salute. Non solo. Il lavaggio degli abiti muniti di biossido di titanio non intacca le fibre ma elimina le particelle inquinanti catturate. Insomma, lavando il vestito, si eliminano le polveri sottili ma non la capacità della fibra di attirarne di nuove.
Un’altra precisazione da fare: la luce del sole a contatto con il biossido di titanio rende il tessuto una calamita, il che non vuol dire che quando il cielo è coperto non funzioni. Infatti, per funzionare, c’è bisogno solo di una piccola quantità di luce solare. Dunque, il funzionamento è assicurato anche in presenza di un cielo nuvoloso. Nel caso in cui dovesse piovere, l’acqua non solo purificherebbe l’aria delle sostanze inquinanti, ma pulirebbe le fibre in biossido di titanio delle polveri sottili. Qualcuno potrebbe chiedere se i tessuti in fibra di biossido di titanio possano rendere più scomodi o più pesanti i vestiti. La risposta è no, perché si tratta di particelle piccolissime, del diametro inferiore al milionesimo di millimetro, quindi di un materiale leggerissimo che non inficia la qualità del vestito.
Infine, accenniamo all’ipotetica pericolosità per l’uomo, che in realtà non esiste. Non solo, infatti, il biossido di titanio è presente in alcune vernici, ma anche in alcune creme di bellezza. In ogni caso, aggiunge il professor Ryan, “noi abbiamo ingabbiato le particelle all’interno delle fibre, in modo che svolgano il loro lavoro e allo stesso tempo non entrino a contatto diretto con la pelle. Riteniamo quindi che il sistema sia sicuro ed efficace”.
Naturalmente, altri eventuali sistemi di pulizia dell’inquinamento sono i benvenuti. Quello del professor Ryan è solo uno dei tanti e quello che potrà dare dei risultati piccoli ma concreti in attesa di sistemi migliori.