Partito nel 2010, il progetto Heracles è stato sperimentato con successo nei centri di oncologia del Niguarda (Milano), di Candiolo (Torino), della seconda Università (Napoli), dell’Oncologico (Padova) e del Malpighi (Bologna)
L’Airc – l’Associazione per la ricerca sul cancro – ha finanziato il progetto Heracles con i fondi provenienti dai contribuenti che hanno donato il 5xmille. Ilprogetto è partito nel 2010 e dopo tre anni di ricerche e di sperimentazioni ha raggiunto dei risultati “incredibili e innovativi” in materia di lotta al tumore al colon causato da un’alterazione del gene Her-2. Nel mondo, per numero di pazienti e di vittime, il primo posto è occupato dal tumore alla mammella, il secondo da quello alla prostata, il terzo da quello al polmone e il quarto da quello al colon. In Italia il tumore al colon si piazza al terzo posto, con circa 49 mila casi all’anno e con 16 mila morti. In quasi 4500 casi il tumore non risponde più ai farmaci, perché, appunto, ci si trova in presenza di un’anomalia, quella del gene Her-2 che complica le cose, al punto che è resistente alle terapie che si usano e in più provoca metastasi. Insomma, c’è quasi un 10% di casi di malati destinati a morte sicura.
Il progetto Heracles si proponeva di sperimentare un cocktail biologico capace di combattere efficacemente quella che è stata chiamata l’anomalia dell’alterazione del gene Her-2, che è stata trovata anche nel tumore al seno e allo stomaco. I centri di oncologia dove viene sperimentato Heracles sono il Niguarda di Milano con il dottor Salvatore Siena come direttore, il Candiolo di Torino, la seconda Università di Napoli, il centro oncologico di Padova e il Malpighi di Bologna. La nuova cura per il cancro del colon-retto super-resistente è stata raggiunta in poco tempo, tre anni soltanto, ma si è mostrata efficace.
Ecco quello che ha detto il dottor Salvatore Siena: “I risultati ottenuti nei primi sei pazienti curati con farmaci biologici anti Her-2 sono molto promettenti. Abbiamo visto regressioni significative del tumore e anche la stabilizzazione della malattia in persone il cui tumore era risultato resistente a tutte le cure mediche precedenti. Si tratta, certo, di risultati iniziali, ma che danno già un’idea dei possibili esiti positivi del progetto”. La prima sperimentazione, dunque, ha coinvolto sei persone, di cui due sono morte (questo comunque sarebbe stato il loro destino anche senza il trattamento anti Her-2), due hanno fatto registrare una stabilizzazione del male e due la regressione.
Il dottor Siena ha aggiunto: “Abbiamo messo a punto una guida essenziale per i pazienti che volessero entrare nello studio”. Cioè, si cercano altri pazienti con le stesse caratteristiche (anomalia Her-2) in modo da poter allargare la base della sperimentazione stessa e verificare gli stessi risultati raggiunti con i primi sei pazienti resistenti ai farmaci precedenti. E’ chiaro che se altri pazienti accetteranno di sottoporsi alla sperimentazione, con la conferma dei risultati, si faciliterà il compito e si accorceranno i tempi per tradurre in protocollo di cura il cocktail biologico in grado di contrastare l’alterazione del gene Her-2.
Altri aspetti positivi del cocktail biologico sono la tolleranza del farmaco (non cadono i capelli) e la praticità di somministrazione (avviene in ambulatorio).
Due ultime annotazioni: 1) durante la sperimentazione del progetto Heracles è stata messa a punto una tecnica (denominata “biopsia liquida”) per verificare, attraverso un semplice prelievo del sangue, se il cocktail funziona; 2) i risultati di Heracles saranno presentati al Congresso 2013 della Società americana di oncologia (Asco).