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21 November 2024
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160 anni di instabilità politica e non sentirli

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Il secondo governo Conte dopo appena 16 mesi dalla sua nascita sembra avviato al tramonto o rimpasto, e si ripropone maledettamente in Italia il tema della stabilità, antico male per la sfera istituzionale, e per i danni all’economia. In oltre 160 anni dell’Unità d’Italia, abbiamo avuto 131 governi. In media, ciascun esecutivo è durato meno di 15 mesi. L’unica fase di stabilità si ebbe, guarda caso, durante il fascismo, in cui il presidente del consiglio, Benito Mussolini, rimase in carica per quasi 21 anni! Negli ultimi 30 anni in Italia, si sono succeduti 12 premier diversi in 17 governi, con Silvio Berlusconi ad essere entrato a Palazzo Chigi per 3 volte e Romano Prodi e Giuliano Amato per 2, mentre Giuseppe Conte è passato allegramente dal guidare una maggioranza “giallo-verde” a una “giallo-rossa” nella medesima legislatura, caso unico nella storia repubblicana. Nello stesso periodo, la Germania ha avuto 3 cancellieri, il Regno Unito 6 primi ministri e la Francia 5 capi di stato.

Le scelte decisionali lungimirante in economia, comportano per un governo dei costi politici immediati sul piano del consenso. Ma dato che queste strategie economiche spesso impopolari, necessitano un periodo di sviluppo e di un evolversi di situazioni economiche date dal fattore tempo, le scelte e i sacrifici, verranno ripagati per gli sforzi profusi magari ottenendo un nuovo mandato. Ma se ogni premier è conscio che prima ancora di insediarsi di avere pochissime probabilità di arrivare fino alla fine della legislatura, perché mai dovrebbe screditarsi agli occhi dell’opinione pubblica con misure politicamente rischiose? A quel punto, rinuncerà a programmare, consapevole che non sarebbe colui che raccoglierebbe i frutti delle sue riforme strutturali. Tutto questo ha un impatto devastante sull’economia, che rimane in balia degli eventi, senza alcuna direzione e con problemi che si procrastinano di decennio in decennio per l’assenza di soluzioni adottate.

Fino a quando il Parlamento sarà affollato da partiti personali, che riescono a ottenere seggi per effetto di leggi elettorali studiate appositamente per premiare anche le liste con percentuali da prefisso telefonico, non ci sarà mai stabilità di governo. Auspicio di ogni legislatura che si avvia, sarebbe che sia costituente, e che maggioranza e opposizione si mettano d’accordo per riscrivere insieme le regole del gioco. Finisce sempre con il rimpianto ipocrita di anni sprecati a litigare e con la consapevolezza che l’Italia continuerà a calciare il barattolo come nei precedenti 160 anni di storia. La quasi impossibilità di portare avanti politiche a lungo termine, va a vantaggio degli interessi delle altre forze politiche, che una volta al governo, saboteranno le azioni dei predecessori, per non far loro accumulare voti. Così l’impegno delle forze politiche viene impiegato in questa lotta per i consensi, arrivando anche a disfare quello che è stato fatto di buono dai governi precedenti pur di mettere gli avversari in cattiva luce.

Due domande a quelli che sostengono l’attuale governo. Potete elencarci a noi cittadini fuori da ogni gioco di potere, cosa chiede Matteo Renzi il destabilizzatore o nemico del popolo? Se come prevedo la mia richiesta rimarrà foglia morta, a breve vi farò un saggio (non perché sia saggio), sulle sue richieste concrete che si fa ogni cittadino onesto. Altra domanda, sono un breve elenco delle azioni fatte da parte dell’attuale governo, per migliorare la vita in questi mesi di pandemia, e un piano di rilancio credibile del paese che voi vorreste salvare? Secondo il mio parere le iniziative di questi ultimi governi a guida PD e altri alleati, perpetuano il ruolo delle autocrazie e la corruzione, che, a loro volta, alimentano un clima di instabilità economica, politica e sociale artificiosa, oltre a mantenere a vita le poltrone dei cosiddetti rappresentanti, sia in Italia che in Svizzera, mentre l’Italia nel post-Covid dovrà dichiarare fallimento, e avrà inizio lo shopping dei nostri creditori esteri. Il giorno che un parlamentare o rappresentante, si taglierà lo stipendio per solidarietà verso la povertà incombente, e metterà a rischio la propria poltrona con iniziative coraggiose, ogni sua parola e azione diverrà più credibile. Al momento i nostri politici stanno (senza distinzione) preparando il terreno, per vendere lo stato al miglior offerente, dopo che la pandemia, avrà mandato in fallimento la media borghesia. Mi sembrano come i musicisti del Titanic, che mentre la nave affondava perseguivano il loro servile operato.

A volte vi sono canzoni che dicono più di mille parole. Per definire l’attuale situazione politica italiana, mi sono ispirato al grande Francesco Guccini che in questa canzone rielabora la lezione tramandata dal Don Chisciotte della Mancia di Cervantes, opera datata 1605, che s’incentrava sul tramonto di determinati ideali in quel particolare periodo storico.

Il brano di Guccini si apre con un’amara costatazione da parte del cavaliere:

Nel mondo oggi più di ieri domina l’ingiustizia, ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto.

…….. Mio Signore, io purtroppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il “capitale”, oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al “potere” dare scacco e salvare il mondo intero?

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perché il “male” ed il “potere” hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po’ di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?

Il “potere” è l’immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all’ingiustizia giorno e notte:
siamo i “Grandi della Mancha”,
Sancho Panza… e Don Chisciotte!

Riascoltando più volte la canzone, ritengo sia una lezione sempre attuale che dovrebbe permeare l’animo di ogni singolo individuo. Ognuno di noi può diventare un novello Don Chisciotte e, scortato da un fedele Sancho Panza, dare battaglia affinché trionfino gli ideali in cui si crede e per cui si lotta.

Mario Pluchino

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1 commento

Mario 28 January 2021 at 20:57

Al seguito di nessun commento sul mio scritto, eccovi un link che spiega le sue ragioni, e di chi in realtà ha provocato la crisi attuale di governo. La ragione è sempre la stessa. Non dare all’Italia stabilità, affinché possa essere depredata dalla finanza dei capitali, che tramite il ricatto del debito pubblico entro pochi anni manderà l’Italia in fallimento. Ho deciso di non scrivere un breve saggio sul tema, dato che leggo su questo sito articoli poco critici ai temi da me esposti. Il mio intento non è appoggiare un partito piuttosto che un altro, ma divulgare le mie conoscenze acquisite da fonti diverse per far si che il “nostro” spirito critico, sia personale e non di parte. Che poi Renzi sta facendo delle critiche in buona parte fondate per avere più spazio, è scontato. Anni fa scrissi https://lapagina.ch/la-giostra-dei-criceti/ in cui spiegavo del perché i politici attuano in questo modo.

Link del sito che spiega cosa chiede Renzi. https://www.ilpost.it/2021/01/04/cosa-chiede-renzi/

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