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28 April 2024
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La giostra dei criceti

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Il fatto che mi basti poco per essere felice non significa che mi accontenti delle briciole. Altrimenti sarei un criceto (Snoopy). Seguo con passione le vicende politiche italiane e non solo, e grazie all’uso appropriato della rete e di tanta lettura, vorrei esporre il mio libero pensiero. Inizierei dicendo che la politica scellerata dei governi che si sono succeduti in questi anni, e la non sovranità monetari, ma in mano alla BCE, ha alimentato la continua crescita del debito pubblico e una disastrosa austerità che ha impoverito una gran fetta della popolazione. Ciò ha comportato oltre ai disagi, la svendita del nostro patrimonio pubblico, artistico, culturale, paesaggistico e dei servizi sociali e sanitari. Tra i colpevoli della nostra crisi e delle nostre disgrazie, vi sono il servilismo interessato dei nostri impuniti politici, e il popolo colpevolmente disinformato, oltre che individualista e compiacente. È inutile criticare questo ennesimo governo del non cambiamento che non c’è stato.

Molti dicono che aumenterà l’iva, che saremo di nuovo ai piedi dell’Europa che la TAV si farà, che aumenteranno gli sbarchi, e che ci sarà una revisione e non più una revoca totale della concessione ad Autostrade. L’esecutivo giallorosso potrebbe in poco tempo ribaltare l’agenda proposta dalla Lega e dare il via libera ad una manovra “tassaiola”. Probabilmente hanno ragione. Giudichiamo i fatti e ai tempi che verranno e lasciamoli lavorare, pensavo il giorno della nomina dei ministri e della nascita del nuovo governo giallo-rosso (fucsia). In passato ci siamo fidati di tutti, che dopo le promesse hanno realizzato lo zero virgola.

Il programma presentato dal nuovo governo, contiene 29 punti. Sulla base degli indirizzi condivisi dal M5S, PD e da LeU, ecco l’intero programma:(online i 26 punti). Il PD promette più Europa un aumento della produttività e dei posti di lavoro, oltre a bloccare l’aumento dell’iva. Il M5S promette battaglie sui temi a loro a cuore che già erano nel programma dell’ultimo “governo del cambiamento” diventato poi “il cambiamento del governo”. La lega auspica pazienza fino alle prossime elezioni imminenti rimarcando il loro cavalli di battaglia tipo l’immigrazione e la sovranità, e facendo un’opposizione dura insieme a FI e FLI. Berlusconi ha dichiarato che farà opposizione, con serietà, con coerenza e con sobrietà. Il nuovo programma di governo prevede molti punti a favore dei cittadini, descrivendo cosa si vorrà fare, ma in forma molto generica ma senza menzionare da dove verranno presi i soldi e dove si dovrà tagliare.

Ecco la lista delle promesse: investire sulle nuove generazioni, “Green New Deal”, inserendo la protezione dell’ambiente e della biodiversità. La non concessione di trivellazione per l’estrazione di idrocarburi. Riduzione dei parlamentari, investimenti nel sistema universitario e della ricerca. L’ammodernamento delle attuali infrastrutture. Una legge sul conflitto d’interessi e riforma del sistema radiotelevisivo. La tutela degli interessi nazionali, e un nuovo equilibrio globale basato sulla cooperazione e la pace, sul pilastro dell’alleanza euroatlantica. Da non dimenticare l’indipendenza della magistratura dalla politica e la lotta alle organizzazioni mafiose e all’evasione fiscale, per finire con la riforma del regolamento di Dublino, sul problema della gestione dei flussi migratori. Come hanno ricordato alcuni analisti di mercato e politologi, sia M5s che Pd hanno nel loro DNA le tasse che vanno a colpire il patrimonio. Alcuni report dell’FMI avevano a più riprese chiesto al governo gialloverde di azionare la leva della patrimoniale e di tassare ancora una volta la casa. Cosa che l’esecutivo gialloverde ha evitato, non cadendo nella trappola delle imposte tanto cara a Bruxelles e al FMI. E qui potrebbe cadere la scure della patrimoniale. È questa la telenovela politica che seguo con passione 24h, in particolar modo quella italica, consultando numerosi fonti di opinioni opposte, i giochi politici di potere e i voltafaccia senza esclusione, per non parlare delle ruberie impunite di ogni partito nessuno escluso.

I complottisti parlano dei poteri forti come il gruppo Bilderberg, dell’Europa e dell’Euro o dei massoni, i templari, i settari, i mafiosi e i lobbisti, le multinazionali, le banche per finire con gli americani e dando tutta la colpa a loro e praticando lo sport preferito di noi italiani, trovare sempre un nemico indicato da qualcuno sempre molto lontano da noi. Se una di queste entità malavitose viene in Italia con delle proposte e tanti soldi, e il politico, finanziere o commercialista accettano, per noi la colpa deve per forza essere di chi ci fa la proposta? Come risultato e trasformismo di interesse il “venduto” lo ritroviamo in piazza, indipendentemente dai colori politici. Come in una giostra il sistema crea instabilità e utilizza il politico di turno per fare girare noi cittadini come dei criceti, cambiando a seconda dell’establishment la ruota più conveniente, distraendoci dalle riflessioni e prese di posizione importanti. Scaricando sempre la colpa sui venditori di fumo che a turno saranno la BCE i massoni ecc., senza incolpare colui che abbiamo votato o ha votato il vicino di casa. Perché sono sempre gli altri che votano in modo irresponsabile.

È divertente osservare come giriamo tutti nella ruota del criceto, lasciando ai venduti che abbiamo votato, i previlegi e l’apparente potere di alcuni anni scarsi di legislature e programmi mai portati a termine. Non credo che i criceti pur non avendo più niente da perdere scenderanno in piazza per dire basta, tipo i gilet gialli in Francia, mancando l’unità nazionale, ma delegando come già dai tempi del fascismo ad’ un capo, che si prendesse sulle spalle tutte le responsabilità. Nessun governo chiederà “l’Italexit” rischiando di perdere delle poltrone a Bruxelles, e nessuno vorrà uscire dall’Euro, mandando allo sfascio la nostra economia, senza un piano serio e le risorse per gestire una moneta propria o parallela. Ora i venduti sarebbero il partito di Casaleggio che non c’erano o erano all’opposizione quando sono state create tutte le baggianate politiche degli ultimi decenni, e sarebbero loro i poltronieri che hanno di fatto perso tutta la loro credibilità, facendo ora parte a pieno titolo dell’Establishment e potendo contare su diversi scheletri nell’armadio.

A cominciare dal sistema Casaleggio, così ben descritto nel libro di Nicola Biondo e Marco Canestrari, essi sono ricattabili e tenuti al guinzaglio come tutti gli altri partiti. Continua a girare la ruota per il criceto ignaro che alimenta il sistema dell’élite votando ad ogni giro il comandante, cavaliere o elevato di turno. Senza fare proclami incendiari, direi che senza l’unità della popolazione, noi criceti correremo fino alla fine di questa nostra esile esistenza, dimenticando che dovremmo essere noi a dettare le regole invece che subirle. Non dobbiamo neanche mettere in dubbio il nostro ruolo, che è felicemente subalterno ai manovratori della giostra, dato che non ci sono lontanamente nemici, perché invisibili e anonimi anzi complici, perché da modello date le alte aspirazioni alla ricchezza e al potere che albergano in ognuno di noi. La lotta oggi non è più dal basso all’alto, ma è orizzontale. Loro i colossi delle multinazionali che acquistano sempre più potere decisionale e si fanno le guerre commerciali (a colpi di dazi) tra di loro attraverso i governi, e noi il quarto o quinto stato a lottare per le briciole che ogni tanto i padroni lascano cadere dalla loro ricca dispensa. Il prossimo giro di ruota a cui siamo inviatati è quella sul clima guidati dalla Greta di turno, che pilotata da chi con il clima ha in mente progetti miliardari, e sta preparando il terreno per venderci questo prodotto ben confezionato a cui saremo chiamati all’incasso.

Per tornare alla sovranità monetaria che ci è stata negata, per gli accordi presi dai nostri governi, mentre i poveri dipendenti pagano il 40 o 50% di tasse di ciò che ricavano, e i colossi che ci fanno divertire dell’entertainment, pagano delle cifre assolutamente risibili sulle loro transazioni. Mi chiedo rivolgendomi ai giovani. È sufficiente per indignarvi un mondo dove i superricchi vengono tassati al 1% e il povero cristo il 50%? Non vi sentite usati come cavie come lo siamo già noi adulti, per verificare il vostro punto di sopportazione, o vi lasciate dopare acquistando i loro prodotti (Apple, Google, Nike ecc.)? Come in un 68 domando, è sufficiente per ribellarvi avendo queste informazioni? Basterebbe un’imposta sulle transazioni finanziarie di questi super capitalisti anche solo del 1%, che permetterebbe immediatamente di generare un reddito per 200 mia. Solo nel nostro paese sarebbe l’equivalente di 6 finanziarie.

Due domande provocatorie: 1. perché i giovani cosi attivi nei social sono così scarni sulle questioni sopra citate, e vanno in piazza solo se il sistema gli lo chiede? Nessuna protesta per questa ricchezza stratosferica che non vien mai redistribuita? 2. Sulla libertà e pluralità d’informazione, qualcuno ha sentito parlare dai media tradizionali del nuovo partito “VOX Italia”? Gradirei sui temi da me proposti, alcune autorevoli firme di quando La Pagina era ancora cartacea, per chiedere il loro contributo invece di porsi in modalità struzzo. Proponiamoci cari compatrioti che tanto amiamo il nostro paese (e non solo il Made in Italy), a fare le pulci a questo esecutivo e una volta per tutte mettendo da parte la partitocrazia e gli interessi personali. Consoli, presidenti e membri delle varie associazioni battete un colpo se ci siete, altrimenti continuate a correre come noi sulla ruota, chiedendo il taglio di imposte italiane oltre al mantenimento delle vostre poltrone. Sarebbe più opportuno chiedere alle autorità elvetiche più diritti per l’otre il 20% della popolazione straniero di questo paese, invece di lottare per dei diritti come ex migranti. O ci sentiamo tutti forti nelle lotte per rivendicare i nostri diritti e deboli o anonimi quando si tratta dei doveri e di sane rivendicazioni verso i nostri dipendenti? Una non reazione a queste mie costruttive “provocazioni” è la prova (semmai ve ne fosse bisogno), che facciamo tutti parte dello stesso ingranaggio in questo luna park ideato e manovrato dal sistema neoliberista.

Mario Pluchino

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