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22 November 2024
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Interviste

L’avanguardia musicale della corte d’Este

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Pedrini StauntonNell’ambito del ciclo di concerti “Le Capitali della Musica”, organizzato con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura, assisteremo al Concerto “Ferrara – Musica a corte del Duca Alfonso II d’Este” diretto dal maestro Francesco Saverio Pedrini. Vediamo meglio di cosa si tratta

Signor Pedrini, si è sempre mosso nel campo della musica, ci spieghi di cosa si occupa e come nasce questa sua passione?

La mia attività musicale mi vede quotidianamente impegnato su diversi versanti: organista, clavicembalista, accompagnatore e direttore. Il repertorio al quale mi dedico prevalentemente è quello della cosiddetta “musica antica”, in particolare rinascimentale e barocca, anche se amo ugualmente i repertori di altre epoche. Da dove viene questa mia passione? Nato e cresciuto in una famiglia di musicisti, ho ricevuto dai miei genitori le prime lezioni di pianoforte e di contrappunto. Allo stesso periodo risalgono le indimenticabili esperienze musicali vissute nel coro di voci bianche “Città di Parma” nel quale ho cantato per anni insieme ai miei due fratelli e che hanno rappresentato per me un vero e proprio battesimo musicale nel mondo della polifonia. A dieci anni il colpo di fulmine per l’organo e l’iscrizione al Conservatorio di Parma nella classe di Francesco Tasini, grande studioso del repertorio antico e bravissimo didatta. Finito il mio percorso di studi a Parma, qualche anno più tardi la decisione di trasferirmi a Basilea per perfezionare le mie conoscenze presso la Schola Cantorum Basiliensis, una tra le più valide e prestigiose scuole di musica antica al mondo, sotto la guida di Jean-Claude Zehnder e di Andrea Marcon. 

Da qualche tempo opera in Svizzera, come si trova nella realtà elvetica e come riesce a mantenere viva l’italianità nella sua quotidianità?

Come dicevo, sono arrivato a Basilea per motivi di studio. Allo stesso tempo ho iniziato a lavorare come organista, direttore di coro e, più tardi, come maestro accompagnatore nella classe d’opera barocca della Schola Cantorum Basiliensis. Inoltre svolgo una cospicua attività concertistica come solista o in gruppi da camera ed orchestre. Diciamo che nella realtà elvetica ho trovato un terreno ideale per realizzare i miei sogni di musicista. Ho il privilegio di poter vivere ogni giorno facendo per lavoro quello che più amo, la musica. Di questo sono davvero grato alla Svizzera! La mia italianità nel quotidiano? Innanzi tutto cerco recarmi il più frequentemente possibile a Parma, la mia città natale, per visitare i miei anziani genitori e la mia famiglia. Inoltre ho diversi amici e colleghi italiani quassù a Basilea con cui le occasioni d’incontro non mancano e con cui mi trovo spesso a condividere in particolare le buone abitudini culinarie della nostra cucina. E poi la lettura. Leggo tanto e volentieri. Pensi che qualche anno fa, per hobby, iniziai ad imparare a memoria l’Orlando Furioso dell’Ariosto…Pedrini, Kirche Enge

 In questi mesi è impegnato con l’interessante ciclo di concerti Le Capitali della Musica. Di cosa si tratta?

Il progetto ‘Le Capitali della Musica’ è una sorta di viaggio musicale in Italia della durata di tre anni (2013-2015). Un viaggio virtuale, naturalmente, a chilometri zero. Tutte le tappe del nostro viaggio avvengono infatti nella chiesa riformata ‘Oberstrass’ di Zurigo. Ogni concerto è dedicato alla musica di un’antica capitale italiana in un determinato periodo storico. Alla realizzazione del progetto collaborano l’ensemble strumentale ‘Opera Prima’ e l’ensemble vocale ‘Voces Suaves’, uno straordinario gruppo di giovani e preparatissimi cantanti professionisti che ho l’onore ed il piacere di guidare dall’estate del 2012. Ogni appuntamento delle nostre Capitali è inoltre preceduto da conferenze tenute dai massimi esperti del settore a livello mondiale. Il contatto con gli esperti, così come un assiduo lavoro di ricerca di musiche inedite in archivi e biblioteche, è curato dai musicologi Claudio Bacciagaluppi e Rodolfo Zitellini. L’Associazione ‘Le Capitali della Musica’, nata allo scopo di organizzare l’omonima stagione di concerti, si avvale inoltre della preziosissima collaborazione della Società Dante Alighieri di Zurigo e dell’Istituto Italiano di Cultura svizzero, che ha la sua sede proprio a Zurigo. 

Come nasce l’interesse per la musica delle corti rinascimentali?

Vede, io provengo da una città, Parma, che ha vissuto nel rinascimento e nel primo barocco uno dei momenti più significativi della sua storia artistica. A quel periodo risalgono, infatti, le straordinarie opere architettoniche e pittoriche che rendono quella città così unica e special. Per ciò che riguarda la musica, infine, il confronto con il repertorio che si sviluppò presso le diverse corti italiane di quel periodo è sempre un’esperienza entusiasmante. È un sentimento difficile da descrivere quello che un musicista prova nell’accostarsi a questa vera e propria miniera di delizie sonore in cui sapienza compositiva, grazia e fantasia s’intrecciano dando vita a raffinatissime opere vocali e strumentali. 

In collaborazione con l’Istituto di cultura italiana, domenica 2 febbraio ascolteremo “Ferrara – Musica a corte del Duca Alfonso II d’Este”, ci può dire qualcosa sul concerto?

Il programma del 2 febbraio ci introdurrà in una delle corti musicalmente più interessanti ed avanzate d’Europa nella seconda metà del XVI secolo. È infatti all’epoca del duca Alfonso II d’Este che si sviluppa a Ferrara una vera e propria avanguardia musicale a cui presero parte alcuni tra i massimi compositori del tempo. Si pensi in particolare ai sorprendenti madrigali di Luzzasco Luzzaschi scritti per il “Concerto delle Dame”, un celebre concento di virtuosissime cantatrici attive proprio alla corte di Ferrara. Nel concerto del 2 febbraio presenteremo inoltre madrigali di Lodovico Agostini, Luca Marenzio e Giaches De Wert tratti da opere dedicate ad Alfonso II. Ed ancora opere di Alfonso della Viola, compositore subentrato a Cipriano de Rore al servizio della corte degli Este dopo la morte di Ercole II e di Carlo Gesualdo da Venosa che a Ferrara soggiornò per alcuni anni sposando nel 1594 Eleonora d’Este. 

Quali sono i suoi progetti per il futuro in ambito musicale?

Il progetto “Capitali della Musica” mi vedrà impegnato nella programmazione e nella direzione artistica fino al prossimo anno. I risultati raggiunti alla fine di questo primo ciclo suggeriranno se proseguire dopo il 2015 con una nuova edizione. Per quanto riguarda gli altri miei impegni professionali di quest’anno, nell’estate sarò ospite dei Festival di Kuhmo in Finlandia e di Staunton in Virginia. In programma anche collaborazioni con Kammerorchester Basel ed una registrazione per la Vivaldi Edition con il fagottista Sergio Azzolini. Con l’ensemble Voces Suaves, infine, i progetti in corso sono numerosi. L’ensemble è stato recentemente selezionato per una residenza al festival d’Ambronay, in Francia, e sono in corso di programmazione alcuni concerti nell’autunno 2014 e un paio di interessanti progetti discografici per il 2015. 

Eveline Bentivegna

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