La Svizzera ha ospitato la quarta conferenza internazionale di Interpol sulla tratta di esseri umani, che si è svolta la scorsa settimana a Lugano. “La lotta alla tratta di esseri umani in Svizzera costituisce per il Consiglio federale una delle priorità strategiche in materia di perseguimento penale”, aveva già fatto sapere in anteprima il Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP.
Alla conferenza ha partecipato la consigliera federale, Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento, che ha dichiarato come ancora oggi, nel 2016, esistano persone trattate come “schiavi medievali” e che la lotta alla tratta di esseri umani è una delle priorità strategiche del governo per il periodo 2016-2019. “Una maggior collaborazione fra gli Stati è la chiave per trovare una soluzione. Se ogni Paese continua a operare da solo non si arriverà da nessuna parte. Interpol rende ad esempio possibile confrontare gli annunci di scomparsa a livello internazionale. Si tratta di un fatto importante, visto che solitamente i famigliari delle vittime denunciano la scomparsa”, avrebbe sottolineato la Sommaruga, secondo quanto riporta l’ats.
“Questo non è però sufficiente: autorità migratorie, organizzazioni non governative, medici e ospedali devono essere coinvolti. Molto spesso, infatti, chi si trova in una situazione simile non si rivolge spontaneamente alla polizia” ha continuato la consigliera federale.
Secondo il DFGP, inoltre, l’identificazione delle vittime rappresenta tuttavia una sfida quotidiana per gli inquirenti. Nel timore di subire ritorsioni, le vittime sono infatti restie a testimoniare. La lotta alla tratta di esseri umani consente pertanto di dare un volto alle vittime, di proteggerle e di riconoscere i loro diritti.
Il Dipartimento degli affari esteri, inoltre, ribadisce che “è difficile fare stime globali precise sulla tratta di esseri umani proprio a causa del suo carattere di clandestinità”. Tuttavia, dall’analisi dei casi rilevati sarebbe possibile ricavare informazioni utili, così l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) ha constatato che il 49% delle vittime registrate sono donne, il 18% uomini e il 33% bambini e bambine.
Secondo un ulteriore rapporto della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro del Parlamento europeo (CRIM), nel 2013 solo in Europa circa 800.000 persone sarebbero state sfruttate e ridotte in condizioni simili alla schiavitù.
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