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21 November 2024
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Scienze

Venezia celebra le nuove invenzioni

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La prima Fiera delle Invenzioni ha ospitato decine di inventori con le loro creazioni

I cervelloni d’Italia e quelli del resto del mondo si sono dati appuntamento al Pala Expo di Venezia per l’International Inventors Exhibitions dove hanno proposto le loro nuove ed originali creazioni.
L’evento, che funge da piattaforma globale di condivisione, quasi un network dell’innovazione, in quattro giorni ha consentito ai numerosissimi ospiti di visitare una sessantina di stand curati da inventori provenienti da tutto il mondo con una serie di novità da sottoporre alla loro attenzione. “L’evento è un’occasione di aggregazione e condivisione, senza le quali, nella realtà globale, non possono esserci opportunità di futuro. Insieme, è il passaggio di un lavoro su un orizzonte spaziale e temporale molto ampio perché essere piattaforma vuol dire offrirsi come luogo virtuale comune e disponibile senza barriere, per proporre e cercare spunti, risorse e nuove soluzioni. Anche quando lo si crede, non si è mai arrivati, bisogna avere la volontà di innovare costantemente. Il nostro Paese ha sempre innovato, ma dobbiamo abituarci a ritrovare quella fame di innovazione che ha caratterizzato tutta la nostra storia”. Madrina della cerimonia d’inaugurazione è stata Irene Scarpa, ricercatrice veneziana dell’Università di Ca’ Foscari e inventrice del “Nanogel”, un particolare prodotto per la pulizia delle opere d’arte.
La prima edizione del Salone Internazionale degli Inventori si è aperta con un dibattito di assoluto livello. Si sono confrontati sul tema Il futuro è insieme, Claudia Urrea, docente Massachussets Institute of Technology, Alberto Franceschi, creatore della griffe internazionale ‘Hyde & Jack’ e Carlo Asquini di Italia Business Angel.
Protagonisti delle proposte degli inventori oggetti che puntano a cambiare le nostre abitudini quotidiane, invenzioni utili per città smart o per l’ambiente o ancora attrezzi all’avanguardia per l’agricoltura. Si è parlato così, ad esempio, di come coltivare in un ambiente spaziale, di come recuperare siti industriali dismessi e capannoni industriali trasformandoli in grandi serre; erano presenti anche inventori di componenti edilizi antisismici e biocompatibili.
In esposizione, tra le altre cose, il nuovo biglietto da visita digitale, creato dalla società Lab3D specializzata in sviluppo di applicazioni e Internet delle cose, sostituito da diversi supporti a scelta (piastra, tavoletta, targhetta o portachiavi) che usano il Qr-code e la tecnologia Nfc per consentire al destinatario di visualizzare sul proprio smartphone il contatto con le informazioni sempre aggiornate.
In mostra anche il bicchiere che gira, stappa e gusta: realizzato in diverse dimensioni a seconda dell’uso e della bibita, è un’elegante forma di vetro che da piccola bottiglia può essere trasformata in bicchiere a calice usando il supporto come base per lo stelo.
Grande attenzione non solo al rapporto fra la città del futuro e l’ambiente, parlando di agricoltura urbana e smart city, ma anche ai diversamente abili presentando nuovi strumenti e attrezzature come Just men, l’imbarcazione totalmente sicura o Abbi, l’audio-braccialetto pensato per chi ha gravi deficit visivi.

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foto: Ansa

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