Abitante del paese spara in aria
ROSARNO (REGGIO CALABRIA) – È ripresa a Rosarno la protesta degli immigrati africani dopo che ieri c’erano stati scontri con le forze dell’ordine, con ferimento di alcune persone e danneggiamento di centinaia di auto. Anche stamani nuovi atti di vandalismo. Sono state danneggiate le vetrine di alcuni negozi e rovesciati molti cassonetti della spazzatura. La situazione viene tenuta sotto controllo dalle forze dell’ordine, presenti con decine di agenti di polizia e carabinieri. Intanto circa duemila immigrati, secondo la stima della Polizia di Stato, sono concentrati davanti all’ingresso del Comune di Rosarno. L’iniziativa si collega alla protesta in atto dopo che due immigrati sono stati feriti con alcuni colpi di fucile ad aria compressa. Gli immigrati stanno scandendo slogan di protesta e hanno chiesto che una loro delegazione incontri il commissario prefettizio del Comune, Francesco Bagnato. I negozi e le scuole di Rosarno sono rimasti chiusi. La decisione di non aprire negozi e scuole è stata presa dopo che gli immigrati hanno ripreso la protesta, abbandonandosi ad atti di vandalismo. Nel paese, la situazione resta tesa, sotto il massiccio controllo di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Gli immigrati innalzano alcuni cartelli in cui sono tracciate scritte di protesta in inglese per il ferimento ieri di due loro connazionali. ABITANTE SPARA IN ARIA PER DISPERDERE IMMIGRATI – Un cittadino di Rosarno ha sparato due colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio per disperdere un gruppo di immigrati che si era concentrato davanti la sua abitazione. L’uomo ha sparato i colpi dopo essere salito sulla terrazza della casa. Gli immigrati successivamente sono entrati nell’abitazione dove c’erano la moglie e i due figli dell’uomo, dove però si sono limitati ad urlare e protestare, inveendo contro l’uomo e i suoi familiari, e si sono poi allontanati. L’episodio si è risolto così senza feriti e senza incidenti.
Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati sull’asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate. Scene di guerriglia urbana a nella Piana di Gioia Tauro di Rosarno per la rivolta di alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in un’altra struttura abbandonata.
A fare scoppiare la protesta è stato il ferimento da parte di persone non identificate di alcuni extracomunitari con un’arma ad aria compressa. I feriti, tra i quali c’è anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di soggiorno, non destano particolari preoccupazioni, ma la volontà di reagire che, probabilmente, covava da tempo nella colonia di lavoratori ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in locali dell’Ex Opera Sila, non ci ha messo molto ad esplodere.
Armati di spranghe e bastoni, gli extracomunitari, in larga parte provenienti dall’Africa, hanno invaso la strada statale che attraversa Rosarno mettendo a ferro e fuoco alcune delle vie principali della cittadina. Gli episodi di violenza non hanno risparmiato nulla: tutto ciò che si trovasse alla portata dei manifestanti, dalle auto, in qualche caso anche con delle persone a bordo, alle abitazioni, a vasi e cassonetti dell’immondizia che sono stati svuotati sull’asfalto.
A nulla è valso l’intervento di polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa davanti ai più agguerriti, un centinaio di persone tenute sotto stretto controllo. Nel corso della serata sono arrivati rinforzi e, in un clima di palpabile tensione, si è intavolata una trattativa nel tentativo di fare rientrare la protesta. Nonostante questo non sono mancati i contatti, quando dal gruppo è partita una sassaiola verso le forze dell’ordine che hanno risposto. Nel parapiglia che ne e’ seguito alcuni immigrati sono rimasti contusi e sono stati portati nell’ospedale di Polistena.
La protesta di Rosarno si è conclusa dopo le 23, ma in precedenza, un secondo fronte si è aperto nel territorio del comune di Gioia Tauro, dove la strada statale 18 è stata bloccata. I manifestanti, nel corso della serata, proprio sulla statale 18, hanno danneggiato decine e decine di auto ed hanno bloccato una vettura con a bordo una donna e due figli. La donna è stata colpita alla testa ed ha riportato una ferita lacero contusa ed è stata costretta a scendere insieme ai figli. Quindi la vettura è stata incendiata.
Tra Rosarno, l’ex fabbrica in disuso, e Gioia Tauro in un immobile dell’ex Opera Sila sono circa 1.500 gli extracomunitari che lavorano come manodopera nell’agricoltura.
Il presidente della Regione, Agazio Loiero, in serata ha sostenuto di essere molto preoccupato per ciò che è avvenuto. ”È il frutto – ha detto – di un clima di intolleranza xenofoba e mafiosa che non riguarda ovviamente la popolazione di Rosarno, giustamente allarmata per la situazione di tensione che si è determinata con la rivolta degli extracomunitari sfruttati, derisi, insultati e ora, due di loro, feriti con un’arma ad aria compressa”. ”Auspico – ha aggiunto Loiero – che dal ministero dell’Interno arrivi una forte iniziativa che tutelando i cittadini di Rosarno, perché sono intollerabili gli atti di vandalismo, tuteli anche quei tanti disperati contro cui per la seconda volta si è indirizzata la violenza criminale”.