Il tribunale di Genova annulla la nomina di Pirondini della seconda votazione del MoVimento: Grillo non può decidere di cancellare la legittima nomina della Cassimatis
Non l’avrà presa per niente bene il garante pentastellato Beppe Grillo la decisione del tribunale di Genova che ha dato ragione alla candidata sindaco del capoluogo Cassimatis. La donna aveva vinto le comunarie on line per candidarsi come sindaco di Genova, ma Grillo, non d’accordo con la scelta, ha deciso di “scomunicare” la Cassimatis, annullare la decisione presa on line dai grillini e avviare altre votazioni per la scelta di un nuovo rappresentante del M5s alla corsa come sindaco di Genova.
Non felice del rifiuto, però, la Cassimatis fece appello al tribunale di Genova che lunedì le ha dato ragione. Secondo quanto deciso dal giudice di Genova i regolamenti e gli Statuti dei grillini non ammettono “alcun potere di intervento del Garante nel procedimento di selezione delle candidature locali”.
Per questo motivo Grillo anche nelle sue vesti di Garante del MoVimento o di leader pentastellato non ha alcun diritto legittimo a cancellare la nomina di Cassimatis. In questo modo vengono anche annullate le comunarie bis, le votazioni seguenti del 17 marzo che videro vincitore il candidato Luca Pirondini, lo stesso che perse nel confronto con la Cassimatis nelle votazioni del 14 marzo. “Abbiamo vintoooooooo!” ha scritto la professoressa su Facebook dopo la sentenza del giudice che riammette la sua lista per rappresentare il M5s alle Comunali di Genova, poi si è lasciata andare con un lungo commento in cui afferma che questa è “una vittoria politica, non solo legale. È la vittoria del rispetto delle regole, della democrazia, della legalità e della trasparenza su cui il Movimento fonda la sua esistenza”. “Se il Movimento propone democrazia, legalità e trasparenza e non gestisce al suo interno in modo democratico e secondo le regole che si è dato la selezione dei candidati… Qualcuno può farsi delle domande”. Nel frattempo i legali del garante del MoVimento hanno la possibilità di presentare in tempi strettissimi un mini-ricorso, ma l’esito non è facile che sia ribaltato.
“Noi chiedevamo che venisse riammessa la nostra lista e così è stato. Ora la parola passa allo staff e a Grillo. Sono loro che devono decidere cosa fare, possono anche dire ‘ci siamo sbagliati'”, dice Cassimatis. “Credo che sia arrivato il momento di un chiarimento, che sia ora di parlarsi faccia a faccia”.
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foto: Ansa