“Il segretario del Pd continua a confondere regole parlamentari e scelte politiche”
Il caso Bankitalia rientra nella campagna politica di Matteo Renzi e, tra una fermata in una stazione ferroviaria e un’altra, Renzi ospite alla trasmissione televisiva “1/2h in più” ha preso l’argomento lanciando delle frecciatine alla presidente della Camera.
L’ex premier si è espresso in merito alla mozione con cui il Movimento Cinque Stelle chiedeva al governo di impegnarsi a non proporre la riconferma del governatore Ignazio Visco. È in questo che il segretario Pd attacca la presidente della Camera Laura Boldrini. “L’arbitro è lei. Io non avrei giudicato ammissibile la mozione dei cinque stelle su Bankitalia, ma siccome è stata giudicata ammissibile dalla presidente Boldrini, rivendico il fatto che il Pd abbia presentato una sua mozione”.
Parole che alla Boldrini non sono sfuggite, tanto che non si è atteso molto per la risposta: “Il segretario del Pd continua a confondere regole parlamentari e scelte politiche, scaricando sulla presidenza della Camera responsabilità che appartengono invece ai gruppi politici e a chi li guida”.
Così la presidente della Camera ha spiegato che “non c’era alcuna ragione regolamentare per giudicare inammissibili le mozioni sulla Banca d’Italia, a partire da quella presentata dal Movimento Cinque Stelle per un motivo chiarissimo: se nella procedura di nomina del Governatore c’è un ruolo del Governo, e indubbiamente c’è secondo la legge 262 del 2005, allora c’è un diritto del Parlamento a esercitare il suo potere di indirizzo. Come dimostrano in modo univoco i precedenti, non solo alla Camera ma anche al Senato, dove peraltro analoga mozione sulla materia è stata considerata ammissibile senza obiezioni. Non si può chiedere alla Presidente della Camera di impedire alle opposizioni di esprimersi. La Presidente giudica solo e soltanto della legittimità dal punto di vista regolamentare. Le valutazioni di opportunità politica spettano invece ai gruppi. A ciascuno dunque le sue responsabilità”.
Ma a proposito della nomina del nuovo Governatore di Bankitalia, bisognerà fare fronte anche all’interrogazione a Gentiloni e Padoan “per chiedere che la sottosegretaria Boschi non partecipi al Consiglio dei Ministri che il prossimo 27 ottobre nominerà il nuovo Governatore di Bankitalia”. Depositata dal deputato di Mdp Arturo Scotto, la richiesta verte sulle “gravissime perplessità sulla presenza della sottosegretaria nel Consiglio dei ministri del 27. Su di lei grava un pesante conflitto di interessi che non può essere più ignorato”.
“L’interessamento da parte di un esponente di spicco dell’attuale Governo – si legge nell’interrogazione di Mdp – e titolare di un ruolo strategico per quanto concerne le decisioni in seno al Consiglio dei Ministri, come per l’appunto quella sulla nomina del Governatore della Banca d’Italia, suscita gravi perplessità”.
“Anche alla luce – si legge ancora – di quanto disposto dalla normativa che regola le operazioni per i soggetti in conflitto di interesse, considerato che il padre dell’On, Boschi, Pier Luigi Boschi – le cui attività in qualità di ex Vice Presidente di Banca Etruria sono state a lungo oggetto della vigilanza bancaria e finanziaria operata da Palazzo Koch – e comunque rientrante nella fattispecie giuridica “stretti familiari” di cui alla Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 della Banca d’Italia, che stabilisce precise disposizioni sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, come per l’appunto la Sottosegretaria Boschi”.
Se Boschi sarà presente, da sottosegretaria alla presidenza, al Consiglio dei ministri per la scelta del nuovo Governatore, è una domanda che Renzi rinvia alla stessa Boschi e a Gentiloni. Sulla nomina Renzi continua a garantire di non voler entrare: “Volete nominare Visco? Fatelo. Volete nominare un altro? Fatelo” e aggiunge “Vorrei fosse scelto il migliore possibile ma io non ho nomi. La scelta per il futuro spetta a Gentiloni”.
[email protected]
foto: Ansa