Durante la mia ultima trasferta milanese, il periodo dei saldi mi ha imposto come tappa obbligata un giro di shopping per me e i miei figli (ah, che sofferenza!). Da un rapido controllo di buste e sacchetti, mi rendo conto di aver comprato più indumenti a mio figlio che alla mia secondogenita. E chi la sente, quando torno a Zurigo? Quindi via: mi infilo di corsa nell’ultimo negozio prima di uscire dal centro commerciale e in tutta fretta, spinta dall’intento di non arrivare in ritardo a un appuntamento, acquisto un paio di golfini e un pantalone, che hanno fatto fare urletti di gioia alla mia quasi teenager. Mission accomplished, almeno credevo.
Sì, perché stamattina, ai pantaloni appena infilati è saltato il bottone di chiusura, evento che, nella routine dai tempi strettissimi della mattina prima di scuola, è quantomeno tragico. Sfila, scegline un altro veloce, dammi che lo cucio più tardi. Sfilandolo, il bordo delle applicazioni in paillettes lungo il profilo del pantalone, si scuce a sua volta, causando una serie di silenziosi improperi tra me e me.
Mentre cucivo, attività per cui sono portata quanto per il motociclismo acrobatico, riflettevo sul fatto che la mia fretta di acquistare quel capo mi aveva fatto commettere due errori: il primo era che il prezzo stracciato, oltre il normale saldo, avrebbe dovuto far scattare un campanello di allarme. Il secondo, che non avevo speso nemmeno dieci secondi a dare una controllata a orli e cuciture. Il risultato: il tempo non investito al momento dell’acquisto mi si è ritorto contro, facendomene perdere molto di più in un’attività molto meno piacevole dello shopping.
Quindi mi venuto in mente di quanto spesso si facciano acquisti poco accorti al supermercato o al negozio di alimentari, con la differenza che, mentre chiunque ha la facoltà di controllare, almeno a grandi linee, la fattura di un capo di abbigliamento, spesso giudicare un prodotto alimentare è più difficile di quello che sembri. Con rischi che possono essere maggiori di un paio di dita bucate con l’ago mentre si tenta di ricucire un pantalone male acquistato.
Dunque, ho pensato fosse utile darvi una serie di consigli specifici sulla spesa alimentare, iniziando da due, fondamentali e brevissimi (perché lo spazio a mia disposizione è già finito). Il primo: un prodotto a basso prezzo è da guardare quantomeno con occhio critico, se non con sospetto, chiedendosi su cosa i produttori/rivenditori possano aver risparmiato. Il secondo: in un prodotto alimentare con più di tre ingredienti, almeno uno di questi è inutile. E mangiare ripetutamente e per lungo tempo sostanze inutili non fa certamente bene alla salute.
Iniziate da questi per fare una prima “scrematura” della vostra spesa. Continuiamo la prossima volta con: gli emulsionanti, questi sconosciuti!
Ispirati saluti dalla vostra consulente alimentare
Tatiana Gaudimonte