In passato hanno fatto scalpore i ricoveri di divi di Hollywood, cantanti e sportivi ‘sesso-dipendenti’. Ora l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha inserito la dipendenza da sesso fra i disordini mentali. Una novità che arriva con l’aggioramento dell’International Classification of Diseases (Icd11) che sarà presentato all’Assemblea annuale dell’Oms nel maggio 2019. L’Icd11 entrerà in vigore ufficialmente nel 2022, per consentire a tutti gli Stati membri di prepararsi alle novità.
Nota come disordine del comportamento sessuale compulsivo, la sesso-dipendenza è definita come un’incapacità nel controllare impulsi sessuali intensi, che porta chi ne è affetto a trascurare la propria salute e, spesso, a non trarre piacere nemmeno dall’intimità sessuale, secondo l’Oms. I pazienti devono soffrire di questo disordine da almeno 6 mesi, per una diagnosi di dipendenza da sesso.
Una novità salutata con entusiasmo sulla stampa britannica da Valerie Voon del Royal College of Psychiatrists, convinta che solo in Gran Bretagna il 2-4% della popolazione soffra di dipendenza da sesso. L’inserimento di questa condizione nella nuova lista dell’Oms rappresenta “un passo avanti per i pazienti – afferma l’esperta – dal momento che consente loro di riconoscere che hanno un problema. Li toglie dall’ombra e permette loro di chiedere aiuto”.
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