Cambio di rotta per il famoso brand che ha contribuito alla diffusione dell’italian style
Negli anni ‘90 era il simbolo del glamour e del lusso indiscusso, sulle passerelle sfilavano quei nomi, che attraverso questo marchio, sono entrati nella storia della moda: Naomi Campbell, Cindy Crawford, Claudia Schiffer, Carla Bruni erano le dee della moda vestite da Versace, inarrivabili e insostituibili. Era il periodo d’oro per le maison, in particolare per Gianni Versace riuscito a creare uno stile che lo proiettava nell’olimpo dei grandi imprenditori italiani osannati nel mondo.
Dopo la sua morte drammatica avvenuta a Miami Beach negli Stati Uniti, le redini dell’azienda erano state prese dalla sorella Donatella che, anche senza il genio di Gianni, in questi anni è stata una degna erede senza mai tradire il percorso iniziato dal fratello.
L’ultimo omaggio ai gloriosi anni ‘90 è stato l’anno scorso in occasione del ventennale della morte del fondatore della maison. A ricordarlo furono proprio le sue muse e top più famose che per quell’occasione si sono trovate sulla passerella non sfigurando con le modelle di oggi. Una reunion nostalgica ai fasti del passato, ma con uno sguardo già nel futuro di oggi.
Infatti la notizia è ufficializzata, il marchio Versace è diventato americano, acquistato dal brand Michael Kors per 1,83 miliardi di euro. Donatella Versace rimarrà il direttore creativo della maison mentre la famiglia terrà, in ogni caso, una piccola quota di minoranza. Come omaggio all’intramontabile stile italiano, il gruppo americano verrà rinominato Capri Holdings Limited, un nome simbolo di fashion e lusso per il mondo intero.
Le stampe e le fantasie che hanno reso famoso il marchio con la medusa, fondato nel 1978, le ricordiamo tutti: il mix di disegni eccentrici e barocchi in cui spiccavano colori contrastanti come il nero e il giallo su tessuti nobili come la seta; oppure l’uso della simbolica medusa che veniva riproposta nelle fibbie o nei bottoni creando un prodotto unico e immediatamente distinguibile. L’uso del colore oro come richiamo al lusso di un imperatore non era una scelta facile da proporre, soprattutto con case rivali che inneggiavano al basic e alla semplicità come Armani. Gianni Versace era andato in controtendenza e aveva vinto su tutti i fronti portando una piccola azienda calabrese alla ribalta. Linee sinuose rinascimentali oppure simmetriche come quelle optical sono state utilizzate sempre come segno distintivo. Versace sperimentava proponendo idee non convenzionali come nella campagna pubblicitaria in cui Linda Evangelista indossa il celebre abito con le stampe di Marylin Monroe e James Dean.
Famosi i suoi testimonial, spesso immortalati da maestri della fotografia come Richard Avedon ed Helmut Newton, tra cui Madonna e la Principessa Diana (l’abito da sogno realizzato per lei per una copertina di Harper’s Bazaar è stato venduto all’asta per una cifra folle), mentre nell’ultima stagione abbiamo visto indossare il famoso marchio da Gianni Morandi e Fabio Rovazzi nel video “Faccio quello che voglio”. Anche Fedez, per il suo celebre matrimonio con Chiara Ferragni, ha scelto un abito Versace di colore blu, con giacca ad un solo bottone e camicia bianca: oggettivamente elegantissimo.
Dopo la vendita di Gucci e quella di Versace, il monopolio italiano rimane a pochi eletti come Prada e Armani, unici rimasti in un panorama del fashion italico che stenta a trovare nuovi talenti e nuove muse da vestire.
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foto: Ansa