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22 November 2024
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Svizzera

Italiano: da salvagente a trampolino di lancio

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Tanti interventi e un pubblico numeroso hanno arricchito la conferenza “Il posto dell’Italiano in Svizzera”

Si è tenuta sabato primo dicembre presso l’ETH di Zurigo la conferenza sulla lingua italiana in Svizzera che ha avuto come scopo dare un valore identitario all’idioma italiano. Patrocinata dal Consolato generale d’Italia a Zurigo e realizzata con il contributo del Ministero degli Affari Esteri ha visto la collaborazione dei Comites di Zurigo, del Forum per l’Italiano in Svizzera, dell’Università di Zurigo e dell’Istituto Italiano di Cultura.

Durante l’incontro si è discusso delle ultime statistiche che vedono l’uso della lingua italiana sia in Ticino che in tutta la Svizzera in percentuali che sono da valutare per capire la reale importanza dell’italiano sia per chi è madrelingua sia per chi lo vuole imparare. Sono intervenuti rappresentanti di numerose associazioni tutte impegnate a promuovere la lingua di Dante che hanno dato modo di permettere un’analisi anche nell’ottica di un miglioramento a livello didattico, di salvaguardia e di promozione dell’Italiano.

Gli intervenuti, presentati dal presidente dei Comites Luciano Alban e dal Console di Zurigo Giulio Alaimo, con la moderazione di Tatiana Crivelli Speciale, sono stati i rappresentanti dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana, del Forum per l’Italiano in Svizzera, delle scuole Migros, del coordinamento gestori Corsi LCI, dell’associazione docenti ASPI, dell’Istituto di scienze dell’educazione dell’Università di Zurigo, dell’Università di Losanna e di Lugano, della RSI, radiotelevisione Svizzera.

La presentazione dei singoli relatori ha dimostrato quanto è importante monitorare l’evoluzione dello studio per avere gli strumenti di valutazione e promuovere interventi in futuro per il miglioramento sia dell’insegnamento della lingua che della diffusione della stessa. Le scuole, solo a Zurigo, che si occupano di corsi di italiano sono una quarantina dimostrando che la lingua è richiesta (è al quarto posto dopo inglese tedesco e francese) sia da chi, proveniente da famiglie di lingua italofona, vuole migliorarla, sia da chi la vuole imparare per desiderio di cultura.

Si è anche discusso della scarsità di mezzi che le istituzioni mettono a disposizione per l’insegnamento della lingua italiana e in questo caso sarebbe utile richiedere esplicitamente fondi e aule per garantire la continuità di una lingua che rimane in ogni caso un idioma ufficiale in Svizzera: non solo un salvagente a cui aggrapparsi per mantenere la nostra cultura ma un trampolino di lancio nella consapevolezza dell’importanza sia per il mondo associativo che lavorativo del nostro futuro.

Gloria Bressan

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