Il Pd potrebbe scendere in campo con una lista unitaria. Gentiloni: “L’Italia non può permettersi un governo così”
“Il Pd si sta preparando per fare delle prossime elezioni Europee una tappa fondamentale della riscossa, perché l’Italia non può permettersi a lungo un governo così. Alle Europee dovremo andare con una grande lista unitaria”. È questo l’annuncio di Paolo Gentiloni del Pd da piazza Argentina a Roma durante la mobilitazione Dem contro la manovra. E per quanto riguarda il simbolo è ancora da discutere, aggiunge l’ex premier che specifica “lo discuteranno nel Pd e con chi parteciperà a questa operazione, sicuramente la lista unitaria avrà il Pd come pilastro fondamentale”.
A proposito di un possibile nuovo simbolo, già qualche giorno prima, in occasione dell’inaugurazione del suo comitato, Zingaretti rispondendo ad una domanda sul tema ha spiegato che “non si tratta di nascondere il simbolo del Pd, ma di rigenerarlo”. Anche il governatore del Lazio auspica “una lista forte, unitaria e aperta per le elezioni europee”, come ha affermato in precedenza: “Dobbiamo aprirci e allargarci, aggregare forze culturali, economiche e sociali per dare l’idea che c’è un’Europa da rifondare”. Gentiloni ha esposto il suo parere anche per quel che riguarda la situazione economica del nostro paese a margine dell’iniziativa ‘Cambio di rotta – le nostre proposte per il Paese’ affermando che “ci sarebbe bisogno grande bisogno di serietà e di unità. Perché tutti vediamo la gelata nell’economia italiana che si sta profilando, favorita anche dal rallentamento europeo, ma determinata in modo significativo dall’irresponsabilità a cui abbiamo assistito in questi mesi. Ma questa serietà non c’è”.
Inoltre, “la politica da esponenti di punta di governo oggi viene considerata come un palcoscenico in cui esibire proposte irrealistiche. Qualcuno parla di un boom economico imminente, mentre la realtà è fatta di difficoltà, di tasse che aumentano e di preoccupazioni”, conclude Gentiloni facendo riferimento all’ultima esposizione di Luigi Di Maio che in occasione delle celebrazioni per i 40 anni della creazione della figura dei Consulenti del lavoro al Palazzo dei Congressi di Roma, ha parlato crescita dell’economia italiana grazie allo sfruttamento delle nuove tecnologie: “Io credo che un nuovo boom economico possa nascere, come negli anni ’60 quando abbiamo costruito le autostrade. Oggi creiamo le autostrade digitali”. Ma tornando alle Europee, anche l’ex segretario Martina espone il proprio parere affermando che bisogna “promuovere una lista aperta che si rivolga ai tanti democratici e riformisti che vogliono battersi per la nuova Europa. Per me non si tratta di rinunciare al simbolo Pd ma di concorrere a una proposta più larga”. Non tutti nel Pd però vedono questi cambiamenti positivamente.
Il candidato segretario Dario Corallo, per esempio, afferma che si tratta dell’ennesima trovata per mascherare il fallimento del progetto: “pare che il problema del Partito Democratico sia il simbolo” afferma Corallo in un duro attacco alla classe dirigente del partito. “Questa è l’ennesima trovata di un gruppo dirigente che non riesce neanche a comprendere quale sia il vero problema e che, convinto di non aver fatto nulla di sbagliato, cerca di scaricare le responsabilità su altro. Il tutto senza chiedere alcun parere agli iscritti”.
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