Avevamo creduto, o forse ci era stato fatto credere, che questo 9 maggio 2022 avrebbe rappresentato una importante deadline, che finalmente questa assurda guerra sarebbe terminata e invece nulla. La giornata si sta svolgendo all’insegna di dimostrazioni, parate, cerimonie, incontri, sfoggi di retorica e ostentazione di forze militari.
I protagonisti principali dell’attuale guerra, Putin e Zelensky, hanno pieno possesso della scena mondiale tra video e annunci propagandistici di vittorie inneggiate, marce sincronizzate e cerimonie in pompa magna, ma non in onore della vittoria storica a cui è dedicata la cosiddetta “Giornata della vittoria” di allora, ma come se già avessero vinto oggi.
“Gloria al valore delle nostre armi: per la Russia e per la vittoria, Urrà!” dice da una parte Putin al discorso alla nazione tenuto in mattinata nella Piazza Rossa.
“Abbiamo vinto allora, vinceremo ora”, risponde invece il presidente dell’Ucraina rivolgendosi agli ucraini nella giornata che celebra la vittoria sul nazismo.
Ma il 9 di maggio ha anche l’onere di essere la data designata a celebrare la costituzione dell’Europa Unita, tanto che in questa data si celebra la “Festa dell’Europa”. Nel 1950 fu il ministro francese Robert Schuman a porre le basi per un’Europa Unita in quella dichiarazione ormai celebre: “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”. La precedente guerra, infatti, era stata devastante, tanto che tutti gli stati coinvolti faticavano non poco per risollevarsi. Fu così che si capì la necessità che non deve essere mai più permesso un disastro simile, una lezione che, alla luce di quello che stiamo assistendo, sembra ormai essere caduta nel dimenticatoio. Ogni anno i 28 Paesi membri e tutte le istituzioni Europee hanno celebrato la Festa dell’Europa con eventi e manifestazioni per ricordare quel precetto e progetto di pace che fu alla base della creazione di una Comunità Europea. Oggi, il 9 di maggio 2022, l’Europa si trova di fronte un conflitto già grave, ma che rischia di essere presto di portata mondiale, per questo rispolverando il progetto di base sul quale fu creata l’UE, l’Europa dovrebbe farsi carico di tutti gli “sforzi creativi” di cui parlava Schuman per salvaguardare quella pace duramente conquistata. È questo ciò che può e deve fare l’Europa unita oggi: lavorare, promuovere e premere per aprire un reale percorso di pace. In questo modo si potrebbe parlare di vera Vittoria per tutti!
Redazione La Pagina