Manu di ZH mi chiede spiegazioni dopo l’articolo sugli emulsionanti che ho scritto qualche settimana fa.
Mariastella, invece, mi chiede dello zucchero del monk fruit…
D.: In merito all’articolo sugli emulsionanti, a me piacciono i formaggi spalmabili, ma tu non dai alternative…
Cara Manu, abbiamo qualcosa in comune: anche a me piacciono i formaggi spalmabili!
Infatti adoro la robiola, il gorgonzola, lo stracchino e la ricotta, magari insaporita con miele e cacao e/o cannella. E non mi limito a spalmarli sul pane, ma li uso per insaporire “barchette” di radicchio, o farcire le crêpes a colazione, o guarnire una bella piadina (integrale, ça va sans dire).
Insomma, di alternative ce ne sono davvero tante e tutte a base di tre soli ingredienti: latte, sale e caglio.
Le creme a cui ti riferisci hanno forse ancora il sapore del formaggio e una consistenza gradevole e, consumate una volta ogni tanto, certo non uccidono. Considerando i rischi legati al loro consumo frequente, però, io consiglio sempre una volta di meno piuttosto che una volta di più.
Formaggio saluti a te!
D.:Vorrei ordinare lo zucchero del monk fruit di cui ho letto che non ha calorie e sembrerebbe essere un ottimo sostituto dello zucchero tradizionale. Lo conosci? Lo consigli?
Cara Mariastella, i dolcificanti a base di Monk fruit sono prodotti raffinati che non contengono alcuno dei nutrienti presenti nell’alimento di origine (così come nel caso dello zucchero o nel caso della stevia). Come sempre, quando si raffina un alimento, lo si impoverisce.
Il fatto che non contenga calorie non è, di per sé, un vantaggio, perché come ho spiegato nel mio articolo “La dolce illusione”, queste sostanze danno un segnale alterato al nostro organismo, che, in reazione al mancato arrivo di energia, “promesso” dal gusto dolce, mette in atto una serie di processi che stimolano l’ingrassamento, invece di ostacolarlo. Per me è no, Maria(stella)
Responsivi saluti, dalla vostra consulente alimentare
Tatiana Gaudimonte