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29 April 2024
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Anche gli Italiani residenti all’estero devono poter rivedere i loro congiunti in Italia! 

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Il Lockdown applicato in Italia per far fronte alla pandemia da coronavirus è stata una scelta dura, ma, a nostro avviso, necessaria e giusta. Abbiamo raccolto tra i nostri connazionali in Svizzera un diffuso apprezzamento per l’approccio adottato dal Governo italiano: anche per le misure più dolorose relative al divieto di spostamento delle persone, i cui effetti ricadono sugli italiani residenti all’estero, impossibilitati, salvo « urgenze assolute », a rientrare nei propri paesi di origine . 

Con l’avvio della “Fase 2” si sono riaperte alcune filiere produttive, ma, grazie alla possibilità di fare visita ai congiunti nell’ambito regionale, si è riaperta anche la possibilità di ristabilire relazioni famigliari e affettive a lungo congelate. Apprezziamo i criteri di gradualità e prudenza che improntano, anche in questa nuova fase, l’azione del governo italiano, tenendo a mente i dati epidemologici tuttora critici e avendo la massima attenzione alle curve del contagio che si manifesteranno nelle prossime settimane. 

Nel contesto di una valutazione ampiamente positiva dell’operato del nostro governo nella gestione di questa drammatica ed inedita emergenza, non possiamo tuttavia non esprimere rammarico per l’assenza di chiari riferimenti, nel DPCM del 27 aprile, agli italiani “residenti” all’estero: per gli iscritti all’AIRE nulla risulta cambiato rispetto al precedente DPCM per ciò che riguarda gli spostamenti personali verso l’Italia: vengono previsti rientri solo per ragioni di “assoluta necessità” , escludendo quindi la visita ai congiunti nelle regioni di origine. 

Una lacuna, questa, che delude le aspettative di molti nostri connazionali, soprattutto di quelli che hanno in Italia gli affetti più cari! 

Dobbiamo inoltre constatare che questo bisogno, legittimo e profondo, non è stato adeguatamente colto e interpretato neanche dai parlamentari eletti all’estero che, rispetto alla condizione degli iscritti all’AIRE, si sono limitati a tenerci informati sulle norme applicative dei DPCM, senza avanzare proposte . 

Non possiamo rassegnarci ad un lunga ed indefinita interruzione dei contatti con i nostri cari, tanto più che sia in Svizzera, dove viviamo, che in altri paesi europei è ormai all’ordine del giorno la riapertura delle frontiere! 

Rivolgiamo perciò un appello urgente al Governo italiano, alle rappresentanze diplomatiche, ai Parlamentari eletti all’estero, al Consiglio Generale degli Italiani nel Mondo, ai partiti politici e alle organizzazioni sindacali e di rappresentanza, 

affinché 

nell’aggiornamento delle misure previste nella Fase 2, così come nella programmazione delle prossime Fasi, il diritto a “far visita ai congiunti” venga esteso anche agli italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE e ai cittadini che hanno relazioni famigliari e affettive con persone residenti in Italia. 

Premettiamo ovviamente che tale diritto debba essere esercitato nell’assoluto rispetto delle regole sanitarie previste nel territorio italiano, limitato alla regione di residenza del congiunto, e, se opportuno, notificando alle autorità italiane dati e relazione con il congiunto, durata della visita. 

In un momento così difficile per tutti, le comunità italiane all’estero si aspettano non tanto retoriche espressioni di riconoscenza, ma un atto concreto che possa alleviare le tante ansie e preoccupazioni che si provano vivendo lontani dal paese di origine! 

Gianni Burzi e Cesidio Celidonio
Esponenti di Liberi e Uguali in Svizzera
[email protected] – [email protected] 

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