Buenos Aires ha festeggiato l’Italia e gli italiani con l’annuale “Buenos Aires celebra l’Italia” un grande festival annuale che coinvolge tutta l’Argentina che si è tenuto la scorsa domenica sulla Avenida de Mayo. La famosa via si è tinta di tricolore per omaggiare e celebrare i “porteños”, i cittadini di Buenos Aires che per circa la metà hanno origini italiane e che riportano a tutti quegli immigrati italiani arrivati a Buenos Aires nel secolo scorso. Oltre che per volere di Buenos Aires, il folkloristico evento è reso possibile grazie all’intervento e all’interessamento delle associazioni regionali italiane molto diffuse e attive in Argentina. Quello in Argentina è solo uno dei tanti esempi di associazionismo italiano ben riuscito come in Svizzera, dove possiamo andare fieri delle nostre associazioni italiane. Anzi, possiamo ben dire che la realtà italiana in Svizzera ha senso solo se si prendono in considerazione gli innumerevoli gruppi, associazioni, club e circoli italiani, che sono stati creati dagli immigrati al fine di garantire una maggiore integrazione. Dal momento della grande migrazione italiana degli anni passati fino ai nostri giorni, possiamo vantare di una realtà associazionistica davvero attiva e motivata. Sono tante le associazioni italiane che hanno reso possibile l’aggregazione di tutti i migranti italiani in Svizzera, alcune purtroppo non esistono più pur avendo reso un grandissimo servizio a tanti connazionali, altre invece sono ancora in attività nonostante le difficoltà. Molte di queste continuano a creare eventi culturali, momenti di condivisione, attività ricreative o di supporto. Questa settimana, per esempio, ospitiamo sulle pagine del nostro settimanale gli eventi di alcune associazioni che riescono ancora ad avere un grande seguito di soci e simpatizzanti come quello di stampo informativo e di grande attualità organizzato dalle Colonia Libera di Uster e ACLI; di tipo celebrativo quelle dei 40 anni dell’Associazione Lucana di Berna e dell’Ass. Campana “F. De Sanctis”; e alcuni di carattere più ludico come le feste del Comitato Amici Niederglatt, dell’Ass. calabrese Galatro 4G e dell’Ass. Lucana di Bubikon e dintorni.
Ma queste realtà attive non devono essere date per scontate, per questo oltre a feste e celebrazioni di anniversari che ricordano l’incessante lavoro svolto in diversi decenni, dobbiamo anche dare merito alle associazioni che continuano a lavorare per garantire il futuro di questa realtà, come per esempio l’interessante serata informativa organizzata dalla Caves che ha voluto interrogarsi sul futuro dell’associazionismo, di cui parleremo in maniera più ampia la prossima settimana. Il futuro delle associazioni italiane in Svizzera è un tema di grande importanza: è garantendo il futuro delle associazioni, veri cuori pulsanti di italianità, che riusciamo a salvaguardare il nostro passato e a tenere vive tradizioni, cultura, meriti e ricordi della nostra terra e soprattutto a custodire meglio la nostra identità.
foto: Amira Celeste Giudice
buenosaires.italiani.it