Dopo quattro mesi di indagini sullo scandalo sovvenzioni illecite La Posta ha deciso di rivedere tutta la struttura aziendale di AutoPostale. Dimissionaria la direttrice della La Posta, Susanne Ruoff
Lo scorso febbraio era venuto a galla l’affare AutoPostale, perché l’impresa statale aveva sottratto delle sovvenzioni immeritate. AutoPostale ha illecitamente incassato per 78,3 milioni di franchi in sovvenzioni federali e cantonali tra il 2007 e il 2015 con trasferimenti illeciti e manipolazioni contabili. La somma dovrà essere restituita a Confederazione e cantoni per intero. La Posta verserà la somma, che potrebbe superare i 100 milioni quando tutte le questioni saranno delucidate, entro l’autunno 2018. Dopo quattro mesi, sono stati presentati i risultati della perizia condotta dagli esperti indipendenti dell’Ufficio federale dei trasporti sullo scandalo sovvenzioni federali e cantonali, che hanno portato a decisioni drastiche a La Posta e alla filiale AutoPostale.
Il presidente dell’organico di sorveglianza, Urs Schwaller, è scosso per “l’impressionate inganno sistematico condotto per anni e per il fallimento dei meccanismi di controllo interno”. La direttrice della Posta Susanne Ruoff si è dimessa ancor prima della pubblicazione del rapporto e il Cda della Posta svizzera ha esonerato l’intera direzione di AutoPostale. “È un’inaccettabile violazione della fiducia, in un’impresa che è al 100% in mano alla Confederazione” ha spiegato Schwaller la decisione “i risultati della perizia indicano chiaramente chi ha la responsabilità e per quello che è successo non c’è alcuna giustificazione”. Dal rapporto è però difficile capire chi esattamente e quando ha ricevuto indicazioni sugli illeciti ed è rimasto, nonostante ciò, inattivo.
Doris Leuthard, la direttrice politica di Posta svizzera, ha sostenuto il Cda: “In questo scandalo ha tratto le giuste conseguenze”. Leuthard ha ringraziato Susanne Ruoff per le dimissioni, dopo essersi assunta le sue responsabilità, che “permettono di fare posto ad un nuovo inizio”. Lo scandalo, dal quale nessuno si è arricchito personalmente, non ha solamente danneggiato la reputazione della Posta e AutoPostale ma quella di tutto il servizio pubblico. La titolare del DATEC – il Dipartimento dei trasporti e delle comunicazioni – ha difeso l’operato degli impiegati, che hanno lavorato con grande consapevolezza del dovere: “La Svizzera ha un buon servizio pubblico e la Posta è la migliore al mondo”. Il Cda vuole un nuovo inizio e la struttura aziendale sarà rivista completamente per uscire da un crisi senza precedenti. Per riguadagnare fiducia totale la Posta dal 2019 cambierà società di revisione contabile. Schwaller ha comunicato una nuova cultura di direzione che si basa su “onestà e sincerità”. Le maggior misure riguarderanno AutoPostale che dovrà essere resa più trasparente, con un rafforzamento delle strutture e una direzione composta da dirigenti esperti e competenti. È un primo passo, ma il caos resta. Le indagini sull’affare AutoPostale continueranno: Fedpol conduce un procedimento penale contro il Cda, il Consiglio federale vuole vederci chiaro su alcune imprese vicine alla Confederazione sotto il profilo delle “buone direzione dell’imprese”.
Gaetano Scopelliti