Dai conti 2017 è emerso un consuntivo molto positivo. Da un preventivo con un deficit di 250 milioni è risultata un’eccedenza ordinaria di 2.8 miliardi. Critica la sinistra
Nel dicembre 2016 il ministro delle finanze Ueli Maurer aveva previsto un futuro difficile per le finanze della Confederazione e in bilancio erano state previste diverse misure di risparmio. Le due camere federali non hanno trovato un accordo sui tagli da fare e alla fine è passato un preventivo con un deficit di 250 milioni. Nel consuntivo 2017 la Confederazione ha presentato un’eccedenza di 2.8 miliardi che ha generato malumori nella sinistra. Il Partito socialista (PS) accusa Maurer di “non avere il controllo sulle sue finanze”. Il responsabile del Dipartimento delle finanze (DFI) respinge le accuse: “Il preventivo 2017 era corretto, poi l’imposta preventiva ha generato dell’entrate extra difficilmente calcolabili e oggi difficilmente spiegabili”. Le entrate del 2017 sono del 3,9% superiori rispetto ai valori preventivati. A fine anno l’imposta preventiva, in particolare, è risultata di 2 miliardi più elevata del previsto (+32,4%). Le eccedenze in totale sarebbero state pari a 4,8 miliardi e la Confederazione ha deciso di contabilizzare i 2 miliardi come provvigione per i futuri rimborsi dell’imposta. Molte aziende non hanno chiesto il rimborso dell’imposte perché non conviene avere molte liquidità in banca causa i bassi interessi. Le eccedenze impegnano la politica da anni ed è una prassi consolidata: nel 2015, +1.9 miliardi, nel 2016, +1.2 miliardi e nel 2017, +3.05 miliardi.
Per il PS sono “astuzie contabili” di Maurer, che prevede sistematicamente misure di risparmio necessarie in virtù dell’indebitamento che colpiscono sempre gli stessi settori: cultura, formazione, trasporti pubblici, assistenza sociale, personale della Confederazione e aiuto allo sviluppo. Le eccedenze annuali, Maurer non le reinveste, ma le lascia filtrare in modo improduttivo per ridurre il debito della Confederazione. Maurer nella presentazione davanti ai media ha spiegato che non si tratta di “strutture di risparmio, bensì di riforme strutturali”. Per il Partito popolare democratico (PPD) manca addirittura “una base legale perché le eccedenze vengano destinate per ridurre il debito. Gli accantonamenti iscritti a bilancio dal DFI e la riduzione dell’eccedenza che ne risulta devono essere chiarite,” e chiede un dibattito parlamentare al riguardo. Il Partito radicale liberale (PLR) riconduce il risultato del bilancio “al freno dell’indebitamento stimato a 100 miliardi. È una ricetta di successo e non necessità in futuro di alcun cambiamento”. Ma i partiti borghesi avranno in futuro molte difficoltà a difendere ulteriori piani di risparmio.
Maurer è soddisfatto e guarda con pacato ottimismo al futuro. Il piano finanziario 2019–2021 aggiornato delinea eccedenze di ben 1 miliardo negli anni 2019–2020 e di 1,9 miliardi nel 2021. Il miglioramento dei risultati strutturali è da ricondurre essenzialmente a stime delle entrate più elevate. Il ministro delle finanze ha ricordato che diverse riforme e progetti che dal 2021 comporterebbero oneri supplementari di diversi miliardi, come l’eliminazione degli svantaggi per le coppie sposate o il progetto fiscale 17 e per questo non ci sarebbe più alcun margine di manovra. Maurer ha almeno assicurato che “programmi di risparmio non sono al momento necessari”.
Gaetano Scopelliti