Una piattaforma online raccoglie i nomi di donne esperte nei settori più difficili e storicamente dominati dagli uomini
Numerose ricerche sul ruolo delle donne nell’informazione dimostrano quanto sono raramente interpellate dai media in qualità di esperte. Molto meno degli uomini, come dimostrano gli stessi numeri: i pareri maschili sono infatti richiesti nel 79% dei casi contro il 21% di quelli femminili (questi i risultati dell’ultimo Global Monitoring Project, il progetto di ricerca sulla visibilità delle donne nei media).
Eppure le donne esperte ci sono e sono molte e in più il loro contributo, quando richiesto, contribuisce a svecchiare un linguaggio mediatico che spesso rende inefficaci i messaggi trasmessi. Per contrastare questo disconoscimento delle donne nei diversi ambiti della società, dalla politica alla scienza, l’Osservatorio di Pavia, l’istituto di ricerca per la comunicazione, e l’associazione Gi.U.Li.A, associazione di giornaliste che si occupano di parità di genere sempre nella comunicazione, con la collaborazione della Fondazione Bracco, hanno pensato a creare una banca dati online che raccoglie 100 nomi e curricula di esperte nell’ambito delle Science, Technology, Engineering and Mathematics (STEM), un settore storicamente sotto rappresentato dalle donne e al contempo strategico per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese. I primi nomi segnalati sono stati quelli di scienziate, ingegnere, chimiche, vulcanologhe (preziose come non mai in questo periodo) che hanno studiato per anni la storia sismica del nostro Paese. “Questa necessità nasce dalla nostra esperienza lavorativa, perché nei giornali c’è l’abitudine di chiamare sempre gli stessi esperti, che sono sempre uomini”, spiega Luisella Seveso, giornalista dell’associazione Giornaliste Unite Libere e Autonome e fondatrice del progetto “100 donne contro gli stereotipi” insieme a Giovanna Pezzuoli, anche lei giornalista di Gi.U.Li.A, e Monia Azzalini, ricercatrice all’Osservatorio di Pavia Media Research.
Da qui è nata prima l’idea di realizzare una guida cartacea alle migliori scienziate italiane, poi il progetto di una vera e propria banca dati online, accessibile a chiunque e facile da aggiornare. “Noi ci rivolgiamo ai giornalisti, alle agenzie stampa e alle istituzioni, ma anche alle scuole, ai sindacati, e così via, dicendo. Queste sono delle donne super esperte e super autorevoli, che lavorano con passione e con competenza: non potete più dire che non ci sono donne esperte in questa materia”, spiega Giovanna Pezzuoli.
Un sito destinato a crescere incrementando il numero di esperte e i settori disciplinari di loro appartenenza, uno strumento di ricerca di fonti femminili competenti per giornaliste e giornalisti, ma anche una risorsa di voci prestigiose e autorevoli che possono contribuire al dibattito pubblico fuori da media, in sedi istituzionali o altro, con l’obiettivo di occupare le agende dei giornalisti almeno in percentuale pari a quella dei colleghi maschi.
Online dallo scorso 3 novembre, il sito è uno strumento per dare voce alle donne in un mondo dove a spiegare ed interpretare i fatti sono quasi sempre solo gli uomini. Per consultare i profili delle scienziate, basta andare sul sito e fare una ricerca nell’area Stem di interesse o tramite parole chiave.
Oppure, nel caso in cui si sappia già chi interpellare, è sufficiente inserirne nome e cognome. Ognuna delle esperte ha una scheda personale che contiene informazioni relative al ruolo professionale attualmente ricoperto, al percorso lavorativo, agli interessi scientifici, ai premi e ai riconoscimenti ottenuti, più un elenco di tutte le pubblicazioni.
La selezione delle esperte, la maggior parte delle quali proviene dal mondo dell’accademia, è stata affidata al Centro Genders (Gender & Equality in Research and Science) dell’Università degli Studi di Milano. Come spiega ancora Pezzuoli, Genders ha consultato dei database, come Scopus o Science, basati su criteri oggettivi, come il numero di pubblicazioni internazionali a cui hanno partecipato e i premi che hanno ricevuto, e su questi dati ha poi operato una selezione di merito, che soddisfa rigidi criteri di valutazione internazionali.
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foto: 100esperte.it